Se consideriamo la scienza l’unico mezzo per trovare lo scopo della nostra esistenza, allora escludiamo a priori la possibilità di allargare ulteriormente il nostro orizzonte mentale. Questo approccio rischia di farci diventare atei, perché Dio non è matematicamente e scientificamente dimostrabile con i nostri canoni mentali, in quanto supera sempre ogni nostra forma di immaginazione. Egli è sempre il Trascendente, cioè “il completamente altro” dalla logica umana.

Se invece il nostro approccio alla scienza non esclude a priori l’esistenza del Dio Creatore e Signore, allora ogni scoperta che facciamo ci aiuta a diventare più religiosi, nel senso che la ricerca stessa è un atto “religioso”, in quanto scopriamo le meraviglie dell’Universo e le sue leggi rendendo gloria a Dio, il quale, però, essendo trascendente, non può essere dimostrabile direttamente, ma attraverso le sue opere.

“La scienza gonfia, mentre la carità edifica.” (1cor.8)

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