Ho in mente il filosofo J. Krishnamurti:
Secondo Jiddu Krishnamurti, il confronto è una fonte di insoddisfazione perché crea una continua tensione tra ciò che siamo e ciò che desideriamo essere, basato sul paragone con gli altri. Per lui, il confronto è un atto che alimenta l’ego, intensifica il senso di separazione e instabilità, e genera frustrazione e conflitti interiori.
Il confronto rafforza l’idea di un “sé” separato dagli altri. Paragonarsi costantemente agli altri ci porta a costruire una falsa immagine di noi stessi, basata su quello che pensiamo di dover essere, anziché accettare ciò che siamo. Questo alimenta l’ego e la divisione interiore.
Il confronto ci pone in uno stato di competizione perenne con gli altri. Quando vediamo che qualcuno ha più successo, bellezza, intelligenza o felicità, nascono gelosia e insoddisfazione. L’aspirazione a raggiungere gli standard che gli altri sembrano incarnare ci mette in una costante condizione di stress e ansia.
Paragonarsi agli altri ci allontana dalla nostra unicità. Ogni persona è unica e ha un percorso proprio. Confrontarsi con gli altri significa perdere di vista ciò che è vero e autentico per noi stessi, cercando invece di conformarsi a modelli esterni.
Il confronto ci lega a ideali e obiettivi imposti dalla società, dai genitori, dagli amici o dai media, riducendo la nostra libertà interiore. L’insoddisfazione nasce dalla sensazione di essere in costante debito nei confronti di aspettative che non possiamo soddisfare pienamente, portandoci a una perenne insicurezza.
Il confronto ci spinge a vivere nel futuro o nel passato: nel desiderio di diventare come qualcun altro o nel rammarico per non essere stati ciò che avremmo voluto. Ciò toglie valore all’attimo presente, che è l’unico momento in cui possiamo vivere in piena consapevolezza e libertà.
Se ci confrontiamo con qualcuno che ha un lavoro migliore, una casa più grande o una famiglia “perfetta”, siamo spinti a sentire che ci manca qualcosa. Tuttavia, questo ci porta solo a focalizzarci su ciò che non abbiamo, piuttosto che apprezzare ciò che realmente siamo e possediamo. Questo confronto costante crea una spirale di insoddisfazione e infelicità.
In base a ciò è necessario trascendere il confronto per vivere in uno stato di consapevolezza pura, libero dai condizionamenti dell’ego e dal desiderio di essere come gli altri. Solo così possiamo sperimentare una reale soddisfazione e libertà interiore.