Quando consideriamo la morte di qualcuno, potrebbe essere l’occasione per riflettere sulla nostra morte corporale, perché tutti coloro che sono morti ci hanno solo preceduto. Ma non dobbiamo farlo con angoscia, perché chi si abitua a convivere con il pensiero della morte, in un certo senso, ha più probabilità di vivere meglio il presente.

Un motivo è perché egli non si illude con aspettative che spesso lo fanno fuggire dalla vera vita presente per proiettare il suo stato d’animo in un futuro incerto, arrecando così frustrazioni continue.

Un altro motivo è la speranza cristiana dell’aldilà, in una dimensione da risorto insieme ad altri risorti in Cristo, dove si potrà vivere in pienezza senza più subire il dolore e la morte.

 

(Una voce dal deserto)