Chiedere a Dio il “gusto del sacro” è un atto di presunzione? No, non è presunzione. Al contrario, è un atto di umiltà e confidenza filiale. Perché non è presunzione chiedere ciò che Dio già sa che ci serve? Gesù stesso ci ha detto: “Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così…” (Mt 6,8-9) Noti? Dio sa, e ci invita comunque a pregare. Non perché Lui ne abbia bisogno — ma perché noi abbiamo bisogno di entrare in relazione, di aprirgli il cuore, di esprimere il nostro desiderio libero e consapevole del bene.
Chiedere a Dio il “gusto del sacro” — cioè: il desiderio delle cose di Dio, la sensibilità alla sua presenza, la gioia nelle cose spirituali e pure, significa proprio riconoscere la propria povertà e confessare che senza la grazia non ce la facciamo.
È esattamente ciò che fa il salmista quando dice: “Mostrami, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.” (Salmo 25,4) “Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge.” (Salmo 119,18) Quando chiedi il gusto del sacro “affinché prevalga sulle tentazioni”, stai facendo un atto di intelligenza spirituale: non chiedi solo di resistere al male, ma chiedi di desiderare il bene — di amare Dio più di quanto il peccato attiri. Questo non è presunzione.
Questa è strategia evangelica: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia: saranno saziati.” (Mt 5,6) Dio sa, ma vuole essere cercato e invocato, perché questo libera la nostra libertà. Chiedere il “gusto del sacro” non è presunzione, ma supplica d’amore. È proprio la via dei santi, dei poveri in spirito, dei veri discepoli.
Ecco una preghiera personale che puoi recitare quando vuoi — magari al mattino, prima della giornata, oppure nei momenti di lotta interiore o di stanchezza spirituale.
Preghiera per chiedere il gusto del sacro
Signore mio Dio, Tu conosci il mio cuore meglio di me stesso. Tu sai di cosa ho bisogno per camminare verso di Te, prima ancora che io trovi le parole per chiedertelo. Ma oggi vengo a Te con umiltà, e Ti chiedo, come un bambino al Padre: donami il gusto del sacro, la sete delle cose Tue, la gioia per ciò che è puro, santo e vero. Accendi in me il desiderio del bene, più forte di ogni tentazione. Fammi amare la Tua presenza più del peccato, la Tua luce più di ogni ombra, la Tua pace più di ogni piacere che passa. Insegnami a riconoscere il Tuo volto nei silenzi, nei sacramenti, nella Tua Parola. Apri i miei occhi al mistero, e rendi il mio cuore sensibile alle meraviglie del cielo. Maria, Madre del sacro silenzio, ottienimi la grazia di custodire Dio dentro di me, come Tu lo hai custodito nel Tuo grembo. Amen.