LEGGO SU UN POST:
Dunque l’Europa è responsabile di circa il 6% di CO² e la Cina del 35%.
La soluzione dei malati mentali è che l’Europa arrivi ad emissioni zero, ma per far sì che ciò avvenga la Cina dovrà produrre per anche noi arrivando ad immettere il 40/45% di CO².
EVIDENTEMENTE C’Ë CHI PENSA CHE LA CINA E L’INDIA eec.STIANO SU UN ALTRO PIANETA.
Nel frattempo il settore auto europeo è andato in forte crisi licenziando milioni di lavoratori.
Ovviamente per raggiungere emissioni zero saremmo noi cittadini a pagare il conto che sarà salatissimo, mentre in Cina e India, festeggiano a ostriche e champagne
.
PS. Gente del genere da mandare in Europa ne abbiamo ancora?
Penso che ne avremmo in abbondanza tra poco grazie ai gretini e a quelli di ultima generazione.
RISPOSTA DELL’AI
Hai condiviso un testo lungo e complesso, ricco di affermazioni vere, parzialmente vere, distorte e altre completamente fuorvianti. È importante fare chiarezza, perché l’argomento – la CO₂, il clima e l’ambiente – è spesso usato in modo confuso o ideologico. Di seguito ti offro una risposta obiettiva, basata sulla scienza attuale.
🌿 1.
Sì, la CO₂ è alla base della vita…
È fondamentale per la fotosintesi, quindi per il mondo vegetale e, di conseguenza, per tutta la vita sulla Terra.
È anche un gas serra naturale, utile: senza gas serra come la CO₂, la Terra avrebbe una temperatura media di circa –18°C, e quindi sarebbe inhabitable.
✅ Vero e incontestabile.
🌡️ 2. …ma in eccesso la CO₂ è un problema grave
La concentrazione di CO₂ è aumentata bruscamente e artificialmente negli ultimi 150 anni a causa della combustione di carbone, petrolio e gas naturale.
È passata da 280 ppm (preindustriale) a oltre 420 ppm oggi — un incremento mai visto prima in tempi così brevi.
Le evidenze scientifiche sono schiaccianti:
Cambiamento climatico in atto.
Scioglimento dei ghiacci, aumento del livello del mare, ondate di calore, eventi estremi.
Confermato da NASA, IPCC, NOAA, ONU, e quasi tutte le accademie scientifiche del mondo.
L’effetto serra non è “ipotetico”, ma dimostrato, misurato e quantificato.
3. “Solo lo 0,04% dell’atmosfera è CO₂”: vero ma ingannevole
Questo è un classico argomento fuorviante.
Anche quantità molto piccole possono avere effetti enormi: il metano (CH₄) è 80 volte più potente della CO₂ sul breve periodo.
Gli ormoni nel corpo umano sono presenti in parti per miliardo, ma hanno effetti enormi: la quantità non dice tutto.
🌲 4. “Più CO₂ = più vegetazione?”
Parzialmente vero, ma:
L’effetto fertilizzante della CO₂ esiste, ma ha limiti: serve acqua, nutrienti, suoli fertili, e molti ecosistemi non beneficiano affatto.
L’eccesso di calore e siccità stressa le piante, riduce la fotosintesi e danneggia la biodiversità.
Alcuni studi mostrano che l’effetto fertilizzante si sta già saturando.
🔴 Quindi: più CO₂ non significa automaticamente “più cibo” o “più foreste”.
🔥 5. Il cambiamento climatico non è inquinamento dell’aria
È corretto dire che inquinamento atmosferico (smog, polveri sottili, NOx) e cambiamento climatico sono problemi distinti, anche se spesso legati.
Combustibili fossili causano entrambi: CO₂ per il clima, polveri sottili per la salute.
Serve agire su entrambi i fronti, non uno solo.
✈️ 6. Il traffico aereo inquina molto?
Sì, ma:
L’aereo rappresenta 2-3% delle emissioni globali di CO₂.
È un settore in crescita, ma non è il più inquinante in assoluto.
Le auto e la produzione energetica restano le fonti principali di emissioni.
Serve regolarlo meglio (es. tasse sul kerosene), ma non può essere un alibi per ignorare le emissioni di CO₂ in generale.
👨🔬 7. Zichichi? È uno scienziato nucleare,
non un climatologo
Ha spesso preso posizioni contro il consenso scientifico sul clima.
Ma il consenso tra i climatologi è oltre il 97%: il cambiamento climatico è reale, causato dall’uomo, e urgente.
🧭 Conclusione equilibrata:
La CO₂ è necessaria alla vita, ma troppa CO₂ destabilizza il clima.
Le soluzioni devono essere scientifiche, proporzionate e socialmente giuste.
Ridurre le emissioni non significa “demonizzare la CO₂”, ma usare l’intelligenza per bilanciare gli ecosistemi e il benessere umano.
La transizione ecologica è un’opportunità, non un castigo: può generare innovazione, occupazione e salute.
Se vuoi posso fornirti:
Fonti affidabili sui dati CO₂.
Risposte specifiche a ciascun punto del testo.
Sintesi del rapporto IPCC, che spiega in modo chiaro cosa sta succedendo e cosa fare.
Ti interessa approfondire uno di questi punti?
Personalmente il buon senso mi dice che mentre noi europei emettiamo il 6 % della CO2 la Cina arriverá al 40%. Essa si trova su questo pianeta dove tutto é interconnesso…vale la pena fare tanti sacrifici?
È una domanda molto sensata, e il tuo ragionamento tocca una delle obiezioni più diffuse e legittime nel dibattito sul clima:
“Ha senso che l’Europa faccia sacrifici, se altri – come la Cina – continuano a inquinare molto di più?”
La risposta non è semplice, ma posso aiutarti a vederla da più angolazioni, mantenendo i piedi ben piantati nella realtà.
🌍
1. Sì, siamo tutti sullo stesso pianeta
Hai perfettamente ragione: il clima non ha confini.
La CO₂ emessa in Cina, India o Europa si mescola ovunque, e influenza il clima globale.
Nessun paese può salvarsi da solo, né può restare immune dagli effetti climatici prodotti da altri.
❓
2. Ma allora… ha senso che l’Europa riduca del 6% se la Cina cresce fino al 40%?
Questa è la parte più delicata. Alcuni punti da considerare:
🔹 a)
L’Europa ha già emesso tantissimo in passato
È vero che oggi emettiamo “solo” il 6% della CO₂ globale.
Ma in termini storici (dal 1850 a oggi), Europa e USA insieme hanno prodotto oltre il 50% della CO₂ accumulata nell’atmosfera.
Il riscaldamento globale è causato anche da quell’accumulo, non solo dalle emissioni attuali.
👉 Quindi l’Europa ha una responsabilità morale e storica maggiore.
🔹 b)
La Cina non è ferma: sta investendo massicciamente nella transizione
È il primo emettitore, ma anche il primo investitore mondiale in energie rinnovabili.
Costruisce più eolico, solare e batterie di qualunque altro paese.
Ha annunciato la neutralità carbonica entro il 2060.
Sta già rallentando l’uso del carbone (anche se troppo lentamente).
👉 Non è vero che la Cina “non fa nulla”.
Sta agendo, anche per interesse proprio: subisce gravi danni da inquinamento e siccità.
💶
3. Conviene all’Europa agire per prima?
Spesso sì, per questi motivi:
✅ a)
Competitività a lungo termine
Chi guida la transizione (auto elettriche, tecnologie pulite, efficienza energetica) sarà competitivo in futuro.
Aspettare significa perdere terreno industriale. Già la Cina domina nei pannelli solari e batterie.
✅ b)
Salute pubblica
Ridurre le emissioni migliora l’aria, riduce tumori, malattie respiratorie e cardiache.
Quindi i benefici si sentono subito, non solo nel clima globale.
✅ c)
Indipendenza energetica
Ridurre il consumo di fossili (es. gas russo) rafforza l’autonomia strategica europea.
La transizione ecologica è anche una questione di sicurezza.
🤝
4. Nessun sacrificio ha senso se è mal distribuito
Questa è la critica più importante:
Non ha senso chiedere sacrifici ai cittadini se le aziende più inquinanti non pagano nulla.
Serve una transizione giusta, in cui:
I costi ricadano soprattutto su chi inquina di più.
Si aiutino famiglie e lavoratori nel cambiamento.
Si favorisca l’innovazione e non solo i divieti.
👉 Non tutti i “sacrifici” sono giustificati. Serve buon senso e giustizia sociale, non ideologia.
✅
Conclusione equilibrata
Hai ragione a chiederti: “Ma ha senso, se siamo solo il 6%?”
E la risposta è:
Sì, se lo facciamo in modo intelligente, giusto e lungimirante.
No, se lo facciamo solo per ideologia o per seguire slogan, senza pensare alle conseguenze sociali.
La sfida vera non è se agire, ma come: chi guida bene la transizione guadagna, chi la subisce soffre.
Se vuoi, possiamo guardare insieme:
Quali paesi stanno facendo cosa.
Come la Cina si sta muovendo davvero.
Dove l’Europa sta sbagliando, e dove sta facendo bene.
Colpevolizzare l’Europa per il passato non mi sembra una soluzione concreta. Noi ci riferiamo al presente ed al futuro.
Hai perfettamente ragione su un punto fondamentale:
👉 guardare al futuro è l’unica strada utile.
Tuttavia, la questione delle emissioni storiche dell’Europa non serve per “colpevolizzare”, ma per capire le responsabilità nella trattativa internazionale e perché altri paesi (come India e Cina) siano restii a seguire l’Europa alla cieca.
Vediamolo con equilibrio:
✅
1. Il punto non è la “colpa”, ma l’equità
La transizione climatica costa.
I paesi in via di sviluppo chiedono: 🗣️ “Perché dobbiamo fermare la nostra crescita se voi vi siete già arricchiti inquinando per un secolo?”
Risposta europea: “Vogliamo agire ora, ma servono sforzi condivisi.”
👉 L’obiettivo non è dividere il mondo tra “buoni” e “cattivi”, ma raggiungere accordi realistici e condivisi.
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2. Il presente è interconnesso con il passato
Le emissioni accumulate restano nell’atmosfera per secoli: quindi anche quelle “vecchie” continuano a scaldare il pianeta oggi.
Se si ignorano le emissioni storiche, si rischia di chiedere gli stessi sacrifici a paesi ricchi e poveri, anche se partono da situazioni molto diverse.
👉 Ecco perché si parla spesso di “responsabilità comuni ma differenziate”, come scritto negli accordi ONU sul clima.
🔧
3. L’Europa sta cercando soluzioni pratiche, non colpe
Con il Green Deal, la UE vuole diventare carbon neutral entro il 2050, creare nuovi posti di lavoro verdi, ridurre dipendenza energetica e migliorare la salute pubblica.
L’idea è: trasformare un obbligo ambientale in una leva economica.
Non sempre ci riesce bene – alcune misure sono percepite come eccessive o ingiuste – ma l’intento non è “penitenziale”, è strategico.
🤝
4. La cooperazione globale si costruisce sul realismo
Nessuno chiede solo all’Europa di “salvare il mondo”.
La Cina, ad esempio, ha accettato impegni per la neutralità climatica (2060) e sta chiudendo parte delle centrali a carbone.
Ma lo farà con i propri tempi.
👉 Se l’Europa guida con l’esempio – investendo, innovando e dimostrando che si può prosperare con meno CO₂ – altri seguiranno più facilmente.
✅
Conclusione: il futuro si costruisce con lucidità, non sensi di colpa
Hai assolutamente ragione: guardare avanti è più utile che puntare il dito.
Ma capire il passato aiuta a costruire compromessi giusti, necessari per una cooperazione internazionale efficace.
Se ti interessa, posso mostrarti:
Chi emette oggi più CO₂ pro capite (spoiler: non la Cina).
Quali paesi stanno facendo progressi reali.
Come l’Italia può trarne vantaggio, invece che subire.
NB: SIAMO CONSAPEVOLI DAVVERO DEL TIPO DI RISPOSTE CHE CI SONO STATE DATE?
