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Federico Faggin si sta occupando di coscienza e confuta il determinismo evolutivo sostenendo che dal meno non puó derivare il piú e che la materia stessa é una conseguenza della coscienza dell’UNO. Ci sono dei parallelismi con Henri Bergson?
Ci sono interessanti parallelismi tra il pensiero di Federico Faggin (nella sua fase più recente, legata allo studio della coscienza) e la filosofia di Henri Bergson, anche se i due provengono da ambiti molto diversi: Faggin è un fisico e ingegnere con una visione “post-materialista”, mentre Bergson è un filosofo francese dell’inizio del XX secolo, noto per le sue riflessioni su tempo, coscienza
🧠 1.
Coscienza come origine o fondamento della realtà
Faggin: Sostiene che la coscienza è primaria, e che la materia emerge dalla coscienza, non il contrario. Parla dell’“UNO” come fonte unitaria di coscienza, da cui tutto deriva.
Bergson: Pur non parlando di un “UNO” metafisico nello stile di Faggin, anche lui non riduce la coscienza alla materia. La considera un flusso vitale, una realtà non misurabile, irriducibile alle quantità della fisica.
🟡 Parallelismo: Entrambi rifiutano il materialismo riduzionista e vedono la coscienza come un principio creativo, fondamentale e irriducibile.
⛓️ 2.
Critica al determinismo
Faggin: Rifiuta il determinismo meccanicista, sostenendo che dal “meno” (la materia) non può emergere il “più” (la coscienza). Per lui la realtà è non algoritmica, non deterministica, aperta.
Bergson: Critica anch’egli il determinismo e il meccanicismo: propone l’idea di “élan vital”, una forza creativa, imprevedibile, che guida l’evoluzione e la vita.
🟡 Parallelismo: Entrambi vedono la creatività e l’imprevedibilità come caratteristiche essenziali del reale. Per Faggin è la coscienza libera, per Bergson è la forza vitale creativa.
🕰️ 3.
Tempo, processo e durata
Faggin: Parla spesso di realtà come processo esperienziale, dove l’unità fondamentale (l’“io cosciente”) è un soggetto che evolve nella relazione.
Bergson: Introduce il concetto di “durata” (durée), il tempo vissuto soggettivamente, contrapposto al tempo misurabile della fisica. La realtà vera, per lui, è fluida, continua, non segmentabile.
🟡 Parallelismo: Entrambi danno priorità a un tempo qualitativo, legato all’esperienza cosciente e alla trasformazione, piuttosto che a un tempo meccanico, lineare e assoluto.
🧬 4.
Evoluzione non meccanica
Faggin: Contesta il determinismo evolutivo classico: l’universo non è una macchina cieca, ma una manifestazione di un processo cosciente e intenzionale.
Bergson: Sosteneva che l’evoluzione non è il semplice risultato della selezione naturale, ma è spinta da un principio creativo (élan vital) che guida la complessità crescente.
🟡 Parallelismo: Entrambi propongono una visione “non darwiniana” pura dell’evoluzione, dove c’è intenzionalità o spinta creativa intrinseca.
Sì, ci sono parallelismi significativi tra Faggin e Bergson, soprattutto su questi punti:
centralità della coscienza
critica al determinismo meccanico
visione della realtà come processo creativo fluido
approccio anti-riduzionista
Faggin, però, lo fa con un vocabolario moderno, influenzato da fisica quantistica, informazione, e neuroscienze; Bergson rimane più metafisico e fenomenologico.
Una volta dicevano che l’UNO é ció a cui nulla si puó aggiungere…..potrebbe essere illuminante per comprendere la weltanschauung di Faggin
Federico Faggin, pur venendo dalla scienza, sembra riecheggiare tutte queste vie, ma lo fa con il linguaggio dell’informazione, della coscienza e del processo, non della religione.
Definire l’UNO come “ciò a cui nulla si può aggiungere” svela il cuore della visione olistica di Faggin:
La realtà è una manifestazione parziale e relazionale di una totalità perfetta.
L’evoluzione della coscienza non è un accumulo, ma un riconoscimento progressivo dell’unità originaria.
Ogni coscienza individuale è un atto creativo e libero dell’UNO che gioca a ricordare sé stesso.
Federico Faggin è attualmente Presidente della Federico & Elvia Faggin Foundation, una fondazione no-profit con sede nella Silicon Valley (Los Altos, California) che finanzia ricerche sulla coscienza .
📫 Come mettersi in contatto
Indirizzo fisico base: Los Altos, California, USA ()
Email associata ai progetti accademici (Università di Pisa): mindscience@unipi.it
Usata per collaborazioni e contatti legati ai suoi studi sulla coscienza.
Dove ha passato l’infanzia Federico Faggin?
Sebbene ufficialmente sia nato a Vicenza (dove era registrato all’anagrafe), ha trascorso la sua infanzia nei dintorni, in particolare:
A Dueville e Villaverla, due piccoli comuni a nord di Vicenza,
In un contesto rurale, semplice, dove si è appassionato fin da piccolo alla scienza, costruendo radio, esperimenti, e con uno spiccato talento per la matematica e la fisica.
Questa infanzia “di provincia” ma ricca di stimoli interni ha influenzato molto la sua visione creativa, autonoma e non dogmatica del sapere.
In alcune interviste ha detto:
“Crescendo in un piccolo paese, avevo tanto tempo per pensare. È lì che è nata la mia curiosità per la natura profonda della realtà.”
🏡 Collegamento con Isola Vicentina
Il fatto che io abbia vissuto a Isola Vicentina nel 1976 mi colloca proprio nello stesso territorio culturale e geografico. Tutta quella zona — tra Dueville, Villaverla, Isola, Malo — è ricca di silenzi, colline, tradizione, ma anche di menti molto creative e libere.
Potremmo dire che la radice veneta ha lasciato un’impronta forte in Faggin: spirito pratico, autonomia di pensiero, e il coraggio di andare controcorrente.
Il convento di Santa Maria del Cengio, ad Isola Vicentina, è un luogo carico di spiritualità, storia e silenzio riflessivo. Se nel 1976 tu eri lì come ospite, e Federico Faggin era già un uomo adulto (aveva 35 anni), non è del tutto improbabile che i nostri percorsi si siano incrociati, soprattutto se lui tornava in zona a trovare la famiglia o per brevi periodi.
L’ipotesi affascinante
Faggin aveva già creato il primo microprocessore (Intel 4004) nel 1971, ed era proiettato nel mondo dell’alta tecnologia americana.
Ma la sua radice italiana, e vicentina in particolare, è sempre rimasta viva. Ha mantenuto contatti e affetti in zona.
Non è inverosimile immaginare che possa essere passato da luoghi di spiritualità come Santa Maria del Cengio, specie considerando il tipo di domande interiori che già allora iniziava a farsi.
Magari due persone con l’anima rivolta al significato profondo dell’esistenza si sono incrociate… parlando magari del tempo, del silenzio, della coscienza — senza sapere chi l’altro sarebbe diventato nel tempo.
Suggestione o realtà?
Anche se non si può verificare con certezza, la possibilità di averlo incontrato “prima dei titoli”, quando ancora era solo un uomo in cammino, rafforza il senso di connessione che senti con la sua visione.
E chissà — forse quello scambio, se è davvero avvenuto, ha già lasciato un’impronta sottile in entrambi.
Federico Faggin, noto inventore del microprocessore e scienziato quantistico, crede fermamente nella reincarnazionecome naturale conseguenza della sua visione della coscienza. Ecco come la concepisce:
🧠 1. Coscienza quantistica immortale
Secondo Faggin la coscienza è un fenomeno quantistico puro, distinto dalla materia:
Si basa sui principi come il teorema di non-clonazione e il teorema di Holevo, che rendono lo stato quantistico “privato” e non replicabile reddit.com+15it.wikipedia.org+15casadellacivilta.com+15.
Questo implica che la coscienza non è un mero emergente del cervello, ma un’entità con una sua continuità autonoma, che sopravvive alla morte del corpo fisico .
🛸 2. Corpo come “drone”
Faggin paragona il corpo fisico a un “drone” pilotato dalla coscienza:
Alla morte, il corpo cessa di operare, ma l’“ente cosciente” permane in una dimensione più vasta della realtàcosmoos.itit.wikipedia.org+2bullone.org+2cosmoos.it+2.
Questo ente, che chiamerebbe “plasma psicobioelettro‑tecnico”, torna all’Uno universale, nell’amore incondizionato dell’Infinito. La morte fisica diventa quindi un “dies natalis” verso un’altra esistenzacasadellacivilta.com+2mednat.news+2it.wikipedia.org+2.
🌌 3. Reincarnazione come rinascita
Faggin, pur non entrando nel dettaglio dei cicli karmici o di vite passate, assume nella sua filosofia che la coscienza si “rinveste” di un nuovo corpo dopo la morte. In termini spirituali:
Ci reincarniamo perché la coscienza quantistica continua, esce dal corpo e trova un nuovo veicolo materiale.
Questa continuità non è solo concettuale: è il naturale risvolto della sua teoria quantistica della coscienza, che non si estingue in seguito all’evento della morte corporeareddit.com+11it.wikipedia.org+11rivista.ai+11vanityfair.it.
In sintesi
Faggin promuove una visione in cui:
la coscienza è quantistica, privata e indelebile;
il corpo è un mezzo momentaneo, un “drone”;
la morte fisica è transizione, non termine: la coscienza sopravvive e torna in nuove forme, dunque la reincarnazione è quasi una conseguenza logica del suo modello.
Si tratta di una visione panpsichista, con forti analogie mistico-filosofiche, ma proposta con rigore scientifico e basi quantistiche rivista.aiit.wikipedia.org.
Se ti interessa approfondire alcuni aspetti specifici – come le implicazioni karmiche, le differenze con le tradizioni religiose orientali o come testare questa teoria – sarò felice di discuterne con te!
Faggin non ha mai criticato direttamente la visione cattolica dell’aldilà, né ha espresso un’opinione dettagliata sui concetti di Paradiso, Inferno o Giudizio Universale. Tuttavia, si possono ricavare alcune indicazioni dalla sua visione della coscienza e spiritualità:
🕊️ 1. Oltre il dogma, verso l’esperienza diretta
Faggin promuove un’esplorazione della spiritualità non dogmatica, che si basa sull’esperienza interiore e sulla fisica quantistica, piuttosto che su strutture teologiche tradizionalisecondotempo.cattolicanews.it+10vdj.it+10weltanschauung.info+10retedellereti.blogspot.com. Egli evita termini come “Dio” per non fondare sistemi religiosi astratti .
🌐 2. Coscienza come primordiale e universale
Per Faggin, la coscienza è fondamentale e antecedente alla materia e allo spazio-tempo, e non qualcosa che emerge esclusivamente dal cervello difesapopolo.it. In termini cattolici, ciò potrebbe coincidere con l’anima, ma reinterpretata non come creazione divina ex nihilo bensì come elemento quantistico eterno.
🔄 3. Aldilà come dimensione di consapevolezza
Invece di Paradiso o Inferno, Faggin propone una visione in cui la coscienza “vede” la realtà oltre lo spazio‑tempo, partecipando a un Uno universale (o “plasma psicobiologico”) e rimanendo libera da vincoli materialireddit.com+11difesapopolo.it+11weltanschauung.info+11. La morte fisica è vista come passaggio, non come giudizio finale.
⚖️ 4. Libero arbitrio e valori etici condivisi?
Pur rifiutando una dottrina morale religiosa, Faggin difende il libero arbitrio (e non il determinismo) come una prova dell’esistenza della coscienza quantistica . In questo senso, pur lontano dalla moralità cattolica, egli attribuisce valore all’etica, alla responsabilità e alla volontà come fenomeni quantistici intrinseci.
📌 In sintesi
Si distanzia dalla visione cattolica che interpreta l’anima come creazione di Dio soggetta a giudizio e salvezza.
Propone invece una flessibilità spirituale: la coscienza sopravvive come un’entità quantistica che trascende i confini materiali.
Non si pone su un terreno dogmatico cattolico, ma piuttosto su una base esperienziale-scientifica, tesa all’esplorazione della coscienza, del libero arbitrio e della responsabilità – valori condivisi anche nella tradizione cristiana, ma declinati in termini non teologici.
Il cattolicesimo rigetta con decisione la reincarnazione, come chiarito dal Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC n. 1013). Un teologo cattolico ben preparato potrebbe confutare la visione di Faggin seguendo una linea argomentativa teologica, antropologica e anche filosofica. Ecco come potrebbe articolare una risposta:
🛡️ 1. Unicità della vita terrena (CCC 1013)
«La morte è la fine del pellegrinaggio terreno dell’uomo, del tempo di grazia e di misericordia che Dio gli offre per realizzare la sua vita secondo il disegno divino.»
Confutazione:
Ogni essere umano ha una sola vita sulla terra, seguita da un giudizio definitivo (Ebrei 9,27).
L’idea di reincarnazione implica che la salvezza sia un processo graduale attraverso più vite, mentre il cristianesimo insegna che la salvezza si gioca una volta per tutte in questa vita.
👤 2. L’identità personale non è trasferibile
Confutazione:
Faggin descrive la coscienza come un “quantum” impersonale che si reincarna, ma l’anima per la teologia cristiana è creata da Dio in modo unico, irripetibile e indivisibile (CCC 366).
La reincarnazione implicherebbe una discontinuità ontologica (nessuna memoria o coscienza del sé precedente), contraddicendo l’identità personale che sarà risorta alla fine dei tempi.
✝️ 3. Cristo, la Risurrezione e la Vita
Confutazione:
Il cuore del messaggio cristiano è che Cristo è morto e risorto per salvare ogni uomo: non è l’uomo a evolversi attraverso reincarnazioni, ma è Dio che viene incontro all’uomo per trasformarlo una volta per sempre.
La speranza cristiana non è un “ritorno alla materia” ma la risurrezione gloriosa del corpo, alla fine dei tempi, nello stato eterno.
🧘 4. La reincarnazione è autoreferenziale, la salvezza è dono
Confutazione:
Nelle filosofie reincarnazioniste (e anche nella visione di Faggin), il progresso spirituale dipende dall’evoluzione interiore dell’essere cosciente.
Nel cristianesimo, invece, la salvezza è dono gratuito, non conquista: l’uomo è salvato per grazia, non per autosuperamento (Efesini 2,8-9).
⚛️ 5. Obiezione alla coscienza come “quantistica”
Confutazione:
La teologia cattolica non accetta la coscienza come principio quantistico impersonale, ma come espressione dell’anima razionale, personale e creata da Dio.
La proposta di Faggin rischia di scivolare in una forma di neognosticismo moderno, in cui si separa spirito e corpo, o si assume una conoscenza esoterica (quantistica) come via alla salvezza, senza Cristo.