Oggi si sente spesso dire che “la vecchiaia è solo una questione mentale”. Che “basta sentirsi giovani dentro” per restare giovani davvero.
Sarà. Ma chi ha superato i 60 anni – con onestà – sa bene che il corpo racconta tutta un’altra verità. E lo fa senza troppi complimenti.
Chi scrive (e chi legge) sa che non si tratta di lamentela, ma di semplice realismo quotidiano.
🦴 Il corpo non mente
Una volta bastava una dormita per recuperare. Oggi ci vogliono due giorni per riprendersi da una camminata un po’ più lunga del solito.
C’era un tempo in cui si sciava, si giocava a tennis, si facevano scale di corsa. Oggi si contano i gradini. E si ringrazia di essere ancora in piedi.
Menischi rotti, legamenti stanchi, mal di schiena sempre pronto. E poi il festival delle pastiglie: per la pressione, per la glicemia, per lo stomaco, per il dolore, per dormire…
Una volta si aveva un cassetto dei calzini. Ora si ha un cassetto solo per i farmaci.
🛌 Il sonno leggero e il desiderio che cambia
Il sonno è diventato un lusso. Le notti sono brevi e frammentate. Dopo pranzo arriva la pennichella strategica, altrimenti si crolla alle 7 di sera.
E il sesso? Una volta era istinto, ora è esperienza. Non è sparito, ma ha cambiato forma: meno acrobazie, più consapevolezza.
E anche un po’ più di tempo per recuperare. Ma va bene così.
🧠 Però la testa c’è. Eccome se c’è.
E questa è la parte più bella. Quando il corpo comincia a cedere, la mente può diventare il vero rifugio. Non è questione di illudersi o fingersi giovani: è questione di accettare, sorridere, raccontare la verità con dignità.
Chi riesce ancora a ridere di sé stesso, a guardarsi allo specchio senza finzione, ha conservato una giovinezza autentica: quella interiore.
🙃 Vecchi sì, ma veri
C’è chi si finge eterno atleta, ma poi boccheggia per due rampe di scale e fa il sostenuto con la moglie, quando invece ha il Viagra nascosto nel cassetto.
E c’è chi accetta il tempo che passa con un po’ di dolore, molta autoironia e tanta lucidità. Magari con un ginocchio che scricchiola, ma con una testa ancora sveglia.
Ed è proprio questo che fa la differenza: non combattere il tempo, ma viverlo fino in fondo, così com’è.
La vecchiaia non è una condanna. È solo un altro modo di essere vivi. Con qualche cerotto in più, ma con lo stesso cuore.
