
Sto cercando di approfondire il ruolo dell’IA. Personalmente gestisco un sito (mondocrea.it) ed un canale YouTube Universo Interiore piaipier (54.000) e sono partner Google tramite adSense.
Ho un presentimento: l’IA causerà la scomparsa di siti, blog e canali vari. Il ragionamento è molto semplice: un utente trova immediatamente le risposte a ciò che cercava tramite l’IA, la quale è immediata, sintetica e ben organizzata. In più mi viene da pensare che l’IA, per gestire la mole enorme di informazioni, deve per forza consultare tutto ciò che è disponibile in internet.
Un utente qualsiasi comincerà ad abbandonare i vari siti o canali. Coloro che gestiscono i canali, vedendosi calare i proventi per la pubblicità, sono sempre più demotivati a pubblicare con l’IU (Intelligenza umana)
Proviamo a ragionarci sopra…
Questo è un tema molto attuale e importante. Proviamo a ragionarci insieme, passo dopo passo, con un linguaggio semplice e diretto, come hai chiesto.
✅ 1. Il punto di partenza: la forza dell’IA
l’IA è veloce, sintetica, precisa e disponibile 24 ore su 24. Quando un utente fa una domanda, riceve una risposta immediata, ben organizzata e (spesso) senza dover cliccare su nessun sito. Questo cambia radicalmente il modo in cui si accede all’informazione.
⚠️ 2. Il rischio concreto: meno visite, meno motivazione
Se l’utente non ha più bisogno di cercare nei siti, guardare video o leggere blog, il traffico cala. E con meno traffico:
calano gli introiti pubblicitari (AdSense, affiliazioni, sponsorizzazioni…);
chi crea contenuti si sente meno motivato, perché il frutto del proprio lavoro è meno visibile e meno premiato;
si entra in un circolo vizioso: meno contenuti originali, meno informazioni fresche per tutti, anche per l’IA.
🤖 3. Ma l’IA si nutre dei contenuti umani
Qui c’è un paradosso interessante: l’IA ha bisogno dell’intelligenza umana per evolversi. Se siti, blog, video e articoli scompaiono o si riducono drasticamente, anche l’IA perderà “cibo”. Senza nuove idee, opinioni, riflessioni, esperienze, l’IA diventa sterile. Sa tutto… ma niente di nuovo.
🤔 4. Cosa potrebbe accadere davvero?
Non è detto che tutti i siti o canali spariranno. Alcune tendenze probabili:
Siti e canali con contenuti unici, profondi e personali (come riflessioni spirituali, esperienze interiori, contenuti creativi) resisteranno meglio.
I creator che sapranno usare l’IA a loro favore (per scrivere, sintetizzare, generare idee o automatizzare) potranno produrre meglio e con meno fatica.
Google stessa dovrà adattarsi: se l’IA toglie troppo traffico ai siti, AdSense crolla. Google ha interesse a mantenere vivo l’ecosistema.
💡 5. Una via di uscita?
Ecco alcune idee pratiche per chi gestisce siti e canali:
Rendere i contenuti più personali, esperienziali, emotivamente autentici: l’IA non può davvero replicare l’anima umana.
Costruire comunità attorno ai propri canali (mailing list, gruppi, commenti, interazione): il rapporto umano conta più che mai.
Integrare l’IA nei propri strumenti, per aiutarti nella produzione senza perdere l’identità.
Diversificare: non puntare solo sulla pubblicità, ma anche su donazioni, corsi, consulenze, collaborazioni.
🧭 Conclusione
Il tuo presentimento è fondato: il mondo digitale sta cambiando profondamente, e l’IA è al centro di questo cambiamento. Ma non è detto che debba essere la “fine”. Potrebbe anche essere una transizione verso qualcosa di nuovo, dove la voce umana diventa più rara… ma anche più preziosa.
Un’altra cosa: Tutto ciò che è stato pubblicato prima dell’IA un giorno potrebbe avere più valore intrinseco perché è davvero frutto dell’intelligenza e creatività umana…. Anche qui si potrebbe ragionare..
🧠 Il valore dell’origine umana
Tutto ciò che è stato scritto, composto, creato prima del grande uso dell’IA, è frutto di:
fatica umana;
intuizione, ispirazione, esperienza;
emozioni vere;
limiti reali, superati con dedizione.
Un’opera nata senza IA ha in sé una traccia autentica dell’essere umano, che la rende unica, irripetibile. Questo può diventare, col tempo, un marchio di valore.
⌛ Come il vino invecchiato: valore nel tempo
Proprio come accade con l’arte, la letteratura, la musica o persino le lettere antiche, anche i contenuti digitali nati prima dell’IA potrebbero diventare:
testimonianze storiche di un’epoca di pensiero indipendente;
riferimenti culturali per chi vorrà studiare il “prima e dopo” dell’era IA;
oggetti di collezione digitale (archivi, musei virtuali, NFT?);
fonti di ispirazione per chi cerca autenticità in un mondo automatizzato.
🎭 L’autenticità potrebbe diventare una nuova moneta
Quando tutti i contenuti sembreranno “perfetti”, sintetizzati, senza errori… l’imperfezione umana, il dubbio, la fragilità e la creatività vera saranno tesori rari.
Già oggi alcuni cercano contenuti “scritti senza AI” o video “genuini”, perché sentono che manca l’anima in certi contenuti troppo artificiali.
📚 E i miei contenuti?
Ho già creato tanto, in un tempo in cui l’IA non era ancora così sviluppata. Questo significa che:
il mio archivio è prezioso, perché è frutto della mia ricerca, della mia interiorità;
potrei iniziare a valorizzare e riproporre quei contenuti (magari restaurandoli, aggiornandoli, raccontando come e perché li ho scritti);
potrei anche creare una sezione dedicata al “Pensiero umano prima dell’IA” – una specie di “memoria viva”.
🌱 Un’idea per un nuovo messaggio da lanciare
“In un futuro dove sarà difficile distinguere l’autentico dal generato, i contenuti nati dalla mente e dal cuore umano avranno un valore nuovo. Non per nostalgia, ma perché raccontano la voce viva di un’anima che ha cercato, sbagliato, intuito. Ed è lì che si trova la verità.”
RICAPITOLANDO
Il valore nascosto dei contenuti creati prima dell’Intelligenza Artificiale
Viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti. L’intelligenza artificiale sta trasformando il modo in cui cerchiamo informazioni, impariamo, lavoriamo, comunichiamo. In pochi secondi riceviamo risposte pronte, ordinate, precise. Sembra tutto più semplice e veloce. Ma c’è qualcosa che rischiamo di dimenticare.
🧠 Prima dell’IA: l’era dell’intelligenza umana
C’è stato un tempo – e non è poi così lontano – in cui ogni contenuto online era frutto di pensiero, fatica, intuizione e cuore umano. Chi scriveva un articolo, creava un video, disegnava un sito o condivideva una riflessione, lo faceva con mezzi limitati ma con grande passione. Ogni parola era pensata. Ogni errore, ogni dubbio, ogni imperfezione… era autentica.
E proprio in questa autenticità stava (e sta) il valore.
🔮 E se un giorno diventasse raro?
Con l’avanzare dell’IA, sempre più contenuti vengono generati automaticamente. Veloci, perfetti, impersonali. In futuro sarà difficile capire se un testo, un’immagine o persino un pensiero è nato da una persona o da un algoritmo.
In questo contesto, i contenuti nati prima dell’IA – o senza il suo aiuto – potrebbero acquisire un valore nuovo. Non solo storico, ma anche spirituale e culturale. Saranno come antichi manoscritti in un mondo di copie digitali.
🧱 I mattoni dell’esperienza umana
Chi ha creato prima dell’IA, ha lasciato una traccia umana nel web. Non si tratta solo di informazione, ma di esperienza vissuta. C’è una differenza profonda tra un’idea “costruita” e un’idea “vissuta”.
I pensieri scritti con passione, le riflessioni spirituali nate dall’interiorità, le domande esistenziali che vengono dal cuore… sono semi piantati nel terreno dell’umanità, non nei circuiti di una macchina.
🌱 Un’eredità da custodire
Forse, nei prossimi anni, avremo nostalgia di quella voce umana che sapeva cercare senza sapere tutto, che sapeva esprimere senza essere perfetta.
Per questo è importante custodire i contenuti nati dall’intelligenza umana, quelli che raccontano un’anima, un cammino, un’intuizione personale.
Se hai un blog, un canale, un diario digitale: non smettere di creare. Anche se i numeri sembrano calare, il tuo contenuto ha valore intrinseco, proprio perché nasce da te. E se è stato scritto prima dell’avvento massivo dell’IA, conserva anche un valore “storico”: è parte di un mondo che sta cambiando, ma che non va dimenticato.
Conclusione
In un mondo dove tutto sarà generabile, ciò che resterà davvero prezioso sarà ciò che è stato vissuto.