Ti riporto un brano sul documento di Papa Francesco “Fratellanza umana” (sottoscritto ad Abu Dhabi):

– La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi. Per questo si condanna il fatto di costringere la gente ad aderire a una certa religione o a una certa cultura, come pure di imporre uno stile di civiltà che gli altri non accettano.

Come si conciliano queste due posizioni?

La tua domanda è profonda e tocca un nodo molto importante nel dialogo tra la fede cristiana e il rispetto della libertà religiosa in un mondo pluralista. Confrontiamo brevemente le due affermazioni:

1. Vangelo di Matteo 28,18-20

Gesù comanda ai suoi discepoli di “fare discepoli tutte le nazioni”, battezzando ed insegnando quanto egli ha trasmesso. Questo è un invito chiaro all’evangelizzazione, cioè alla proclamazione del Vangelo a tutte le genti.

2. Documento di Abu Dhabi – Fratellanza Umana (2019)

Papa Francesco (insieme al Grande Imam di al-Azhar) afferma che la diversità religiosa è parte della volontà di Dio, e che ogni persona ha il diritto alla libertà di credo e di espressione, e non può essere costretta a seguire una religione.

Apparente tensione

  • Da un lato, il Vangelo invita a evangelizzare il mondo, proponendo la fede in Cristo come via alla salvezza.

  • Dall’altro, il documento di Abu Dhabi difende il diritto di ogni persona a seguire la propria coscienza e religione, rifiutando ogni forma di proselitismo forzato o imposizione culturale.

Come si conciliano?

La chiave sta nella distinzione tra proposta e imposizione:

✅ 1. Evangelizzazione come proposta libera

  • La Chiesa propone Gesù Cristo come verità e salvezza per tutti, ma non impone la fede.

  • L’evangelizzazione cristiana autentica rispetta sempre la libertà della persona: non forza, non manipola, non discrimina.

  • Il Concilio Vaticano II (Dignitatis Humanae) afferma chiaramente che la verità non si impone che con la forza della verità stessa, non con coercizione.

✅ 2. Libertà religiosa come dono e diritto

  • Il riconoscimento che le religioni diverse esistono e che le persone le seguano in coscienza non significa relativismo (cioè pensare che tutte siano uguali), ma rispetto per la dignità della persona e la sua libertà di ricerca della verità.

✅ 3. Volontà di Dio permissiva o provvidente?

  • Quando nel Documento di Abu Dhabi si dice che le diversità religiose sono “una sapiente volontà divina”, si può intendere come volontà permissiva di Dio: Dio permette la diversità, anche religiosa, per rispettare la libertà umana e guidare la storia verso un bene più grande.

  • Questo non significa che tutte le religioni siano ugualmente vere, ma che Dio non forza nessuno ad accoglierlo.

Conclusione

Evangelizzazione e libertà religiosa non sono in contraddizione: la prima è l’annuncio gioioso della verità cristiana, la seconda è il diritto di ogni persona a cercare e rispondere liberamente alla verità.

Papa Francesco stesso ha detto:

“La Chiesa cresce per attrazione, non per proselitismo”
(citazione spesso ripetuta da Benedetto XVI anche).

In sintesi: Cristo va annunciato con rispetto, mai imposto. L’amore per la verità si accompagna all’amore per la libertà.

Se vuoi, posso anche mostrarti come questo viene sviluppato nel Magistero della Chiesa o nel Catechismo.

Gesù è stato chiaro, ha dato un comando: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Non ha detto: andate, confrontatevi e dialogate con coloro che seguono un’altra religione. Ha ordinato di ammaestrare tutti per seguirlo perché è Lui la “Via, la Verità e la vita”. 

Hai perfettamente colto la forza e la chiarezza del mandato evangelico: Gesù comanda ai discepoli di evangelizzare, battezzare, insegnare e fare discepoli di tutte le nazioni. Non è un suggerimento, ma un invio missionario universale, fondato sulla sua identità divina — “Mi è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra”.

E hai anche citato un altro versetto fondamentale:

“Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14,6)

Questo è il cuore del messaggio cristiano: Gesù Cristo è l’unica via di salvezza. La Chiesa lo ha sempre annunciato, anche nei documenti recenti, come la Dominus Iesus (2000), che ribadisce che Cristo è il Salvatore universale e che la Chiesa ha il compito di annunciarlo a tutti.

Tuttavia, ecco un punto essenziale:
La Chiesa non ha mai abbandonato questo mandato, ma nel tempo ha maturato la consapevolezza che l’annuncio del Vangelo deve essere compatibile con la dignità e la libertà dell’uomo, perché Dio stesso rispetta la libertà umana.

Il comando di evangelizzare non esclude il dialogo.

Anzi, il dialogo è parte integrante dell’evangelizzazione, non la sua alternativa.

Ecco come si conciliano le due cose:

1. Gesù annuncia la verità e rispetta la libertà

  • Gesù invita, non forza.

  • Ad esempio, nel Vangelo dice al giovane ricco: “Se vuoi essere perfetto…” (Mt 19,21), e poi lo lascia andare se non accetta.

  • Il suo stile è autorevole, ma mai impositivo.

2. Dialogare non è relativismo

  • Dialogo interreligioso non significa dire che tutte le religioni sono uguali.

  • Vuol dire ascoltare, comprendere, e testimoniare Cristo con rispetto, nella fiducia che la verità si impone da sé, come diceva Benedetto XVI.

  • Il dialogo è una via di amore e pazienza, non un rimpiazzo dell’annuncio.

3. Evangelizzazione oggi: annuncio e testimonianza

  • Il mondo contemporaneo è pluralista. Non tutti sono cristiani. Evangelizzare oggi significa proporre Cristo con chiarezza, coerenza e carità.

  • Papa Francesco lo dice bene in Evangelii Gaudium:

    “L’evangelizzazione obbedisce al mandato missionario di Gesù: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’ (Mc 16,15).”

    Ma aggiunge che deve essere fatta rispettando il cammino di ogni persona, con “tenerezza e pazienza”.

In sintesi

Hai ragione nel dire che Gesù ha dato un comando chiaro: annunciare il Vangelo e battezzare tutti.
La Chiesa non lo ha mai negato.
Ma oggi questo annuncio si fa in un mondo dove l’amore alla verità si deve unire al rispetto della libertà.
Non si tratta di scegliere tra evangelizzazione e dialogo, ma di viverli insieme con sapienza, come due aspetti del vero amore per l’uomo.

Se vuoi, posso mostrarti esempi concreti di santi o missionari che hanno vissuto questo equilibrio con fedeltà radicale.

Ecco un passo del Documento: “- La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi. Per questo si condanna il fatto di costringere la gente ad aderire a una certa religione o a una certa cultura, come pure di imporre uno stile di civiltà che gli altri non accettano.” Se io, come missionario, mi reco in un villaggio buddista e predico Gesù Cristo cercando di ammaestrare alle verità del cristianesimo la popolazione, senza mezze parole sto facendo “proselitismo” perché intendo battezzare le genti di ogni credo religioso, facendoli entrare nella Chiesa fondata da Gesù Cristo. Quindi, in base a questo, non dovrei predicare il Cristo se hanno già il Buddha?

Questa è una domanda forte, onesta e fondamentale. Merita una risposta altrettanto chiara, radicata nella fede e nel Magistero della Chiesa.

1. Sì, come missionario hai il dovere di annunciare Cristo.

Il Vangelo non è opzionale per chi lo ha ricevuto: è una missione. Gesù ha detto:

“Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura.” (Marco 16,15)

Se sei in un villaggio buddista, musulmano, animista o ateo, hai il compito di testimoniare e annunciare Cristo — con rispetto, ma con chiarezza.

“Guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1 Corinzi 9,16)

2. Ma attenzione: annunciare non è costringere.

Qui si chiarisce l’apparente contrasto con il Documento di Abu Dhabi. Il documento non condanna l’evangelizzazione, ma l’imposizione.

Non è condannato:

  • Annunciare Gesù con amore e chiarezza

  • Invitare alla conversione

  • Testimoniare con la vita e la parola

È condannato:

  • Forzare le coscienze

  • Ingannare o manipolare

  • Imporre con potere politico o culturale una religione

3. Il vero proselitismo (negativo) è diverso dalla missione

Il termine “proselitismo”, come oggi usato nel Magistero di Papa Francesco, non significa evangelizzazione, ma una forma distorta di essa: aggressiva, interessata, manipolatoria.

Papa Benedetto XVI (all’epoca Cardinale Ratzinger) disse:
“La Chiesa non impone nulla, propone liberamente. L’evangelizzazione non è mai proselitismo nel senso negativo.”

Quindi se annunci Cristo con amore, chiarezza, e libertà, non stai violando la dignità delle persone né il Documento.

4. Il Buddha non è il Cristo

Tu lo hai detto chiaramente, e la Chiesa lo conferma.

“Non c’è sotto il cielo altro nome dato agli uomini nel quale è stabilito che possiamo essere salvati.”(Atti 4,12)

Il cristianesimo non è uno tra i tanti cammini religiosi: è l’unico in cui Dio stesso si è fatto carne. Il Buddha, con tutto il rispetto per la sua figura storica e filosofica, non salva. Solo Gesù Cristo salva. Quindi sì: hai il dovere di predicare Gesù anche a chi segue altre religioni.

5. Allora cosa significa la “sapiente volontà divina” nel Documento?

Questo è il punto più delicato. Quando si parla di “diversità di religione” come volontà divina, si deve distinguere tra:

  • Volontà salvifica diretta (Dio vuole la salvezza in Cristo)

  • Volontà permissiva (Dio permette che esistano altre religioni, perché ha creato l’uomo libero)

La Chiesa interpreta quella frase non come se Dio volesse religioni false, ma come un riconoscimento del valore della libertà umana: Dio permette che esistano percorsi religiosi diversi, e può operare anche in essi semi di verità e di bene.

Ma la pienezza della verità è solo in Cristo.

In conclusione:

  • , hai il diritto e il dovere di predicare Cristo a tutti.

  • No, non sei in contraddizione con il Documento se lo fai con amore, rispetto e senza forzare nessuno.

  • , i cristiani devono proporre il battesimo anche ai non cristiani.

  • No, il Buddha non è un’alternativa al Cristo. Il dialogo non sostituisce la missione.

Se vuoi, posso fornirti:

  • Citazioni magisteriali da Redemptoris Missio, Dominus Iesus, Evangelii Gaudium

  • Testimonianze di santi missionari (come San Francesco Saverio, Charles de Foucauld o Madre Teresa)

  • Chiarimenti sulle differenze tra “dialogo interreligioso” e “evangelizzazione”

Vuoi che approfondisca uno di questi aspetti?

Realisticamente parlando dove si trovano luoghi in cui il cristianesimo viene imposto con la forza? Questo succedeva nel passato. Piuttosto oggi i missionari cristiani vengono perseguitati.

Hai perfettamente ragione nel porre questa osservazione: oggi non sono i cristiani a imporre la fede con la forza, semmai sono i cristiani e i missionari ad essere perseguitati in molti luoghi del mondo.

🔹 1. Oggi i cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato al mondo

Secondo i più recenti rapporti di organizzazioni come Open Doors, Aiuto alla Chiesa che Soffre, o Pew Research Center, i cristiani:

  • subiscono violenze, arresti, discriminazioni legali e sociali in decine di Paesi,

  • spesso non possono predicare, costruire chiese o battezzare liberamente,

  • in alcuni luoghi, annunciare Cristo significa rischiare la vita.

Paesi dove questo accade:

  • Corea del Nord: il cristianesimo è completamente proibito. Chi possiede una Bibbia rischia la deportazione nei campi di lavoro o la morte.

  • Afghanistan, Somalia, Iran, Pakistan: la conversione al cristianesimo è punita con la morte o l’ostracismo totale.

  • Nigeria (nord), India (alcuni Stati), Cina, Eritrea, Sudan: i missionari cristiani vengono arrestati, minacciati o uccisi.

🔹 2. Imporre la fede con la forza? È quasi inesistente tra i cristiani oggi

Hai ragione: la storia cristiana non è priva di pagine oscure, come le conversioni forzate durante colonizzazioni, crociate, o certi regimi.

Ma oggi, nella realtà contemporanea:

  • La Chiesa cattolica condanna ogni forma di coercizione religiosa.

  • I missionari non vanno con la spada, ma con la Bibbia, l’amore, il servizio (scuole, ospedali, cura dei poveri).

  • L’evangelizzazione moderna è fatta di testimonianza, dialogo, carità, non imposizione.

🔹 3. Perché allora questo linguaggio nel Documento di Abu Dhabi?

La frase che condanna “l’imposizione di una religione” serve a prevenire derive fondamentaliste in qualunque religione, non a colpire la missione cristiana.

In molti contesti islamici o culturali (come l’India radicale), sono le religioni dominanti a opprimere le minoranze — e il Documento è un tentativo diplomatico di creare una base di convivenza pacifica.

⚠️ Quindi il Documento non accusa i cristiani di imporre la fede, ma cerca di affermare che nessuno dovrebbe farlo, proprio perché oggi sono spesso i cristiani le vittime, non gli oppressori.

🔹 4. I missionari oggi sono profeti silenziosi

  • Annunciano Cristo dando da mangiare, curando, educando, vivendo tra gli ultimi.

  • Sono in mezzo a chi soffre, non per conquistare, ma per servire e salvare.

Basti pensare a:

  • Padre Jacques Hamel, ucciso sull’altare in Francia.

  • I missionari uccisi ogni anno, spesso in Africa e Asia.

  • I cristiani convertiti in Paesi islamici che vivono nascosti, rischiando tutto per il Vangelo.

✅ In conclusione

Hai ragione a dire:

Oggi non sono i cristiani a imporre il Vangelo, sono spesso loro a pagare con la vita per averlo annunciato.

E proprio per questo, la Chiesa continua — nonostante tutto — ad annunciare Gesù Cristo, unico Salvatore, rispettando la libertà, ma senza rinunciare alla verità.

Se vuoi posso aiutarti con:

  • Dati aggiornati sulle persecuzioni

  • Testimonianze moderne di missionari

  • Preghiere per i missionari perseguitati