Era un giovane pieno di vita

che amava l’allegra compagnia,

gli piaceva l’avventura ardita,

l’eleganza, la sincera cortesia.

 

Il ricco mercante Ser Bernardone

che da Assisi le stoffe vendeva,

era il suo padre, con l’intenzione

di far di Francesco, che stra-vedeva,

 

un altro degno e sì buon mercante

che spesso lo chiamava in negozio

sperando che divenisse amante

di quel mestiere, invece dell’ozio.

 

La guerra a cui egli partecipò

a Perugia lo rese prigioniero,

ma fu proprio qui ch’egli si ammalò

e nel gran dolore cambiò davvero.

 

La vita del padre per lui fu strana,

volta sol alle cose della terra:

quell’esistenza era subumana

e gli causò un’interiore guerra.

 

La sua casa decise di lasciare

consegnando al padre i vestiti,

per primo Dio – diceva di amare

lasciando i presenti allibiti.

 

Poi indossando un umile saio

prese alla lettera il vangelo,

povero così divenne, ma gaio,

pur patendo il freddo e il gelo.

 

Divenne così simile a Cristo

che molti iniziaron a seguirlo:

un simil gruppo non s’era mai visto

e tanti altri volevan sentirlo.

 

Sostenevan i poveri con lena,

consolavan davvero gli afflitti,

sollevavano molti dalla pena

e dai lor mali i vari sconfitti.

 

“Ripara la mia Casa” – disse Gesù.

Così Francesco visse umilmente

pensando sempre al mondo di lassù,

servendo Dio col cuore e la mente.

 

Lodava stupito il Creatore

per le grandi opere che vedeva.

Il suo cantico è l’inno d’amore

di un gran cuore che sempre ardeva.

 

Famoso fu il suo romano viaggio

che insieme ai suoi nuovi fratelli

Intraprese con più gran coraggio,

non recando inutili fardelli.

 

La Comunità fu approvata

dal buon papa Innocenzo stupito

per la loro umiltà sì provata,

ed il proposito molto ardito

 

di vivere una vita fraterna

in una così estrema povertà,

mirando sù, alla vita eterna,

obbedendo in gioiosa castità.

 

Le stimmate che sul corpo recava

dal suo Cristo alla Verna donate

era ciò che egli desiderava:

provar le sue piaghe così amate!

 

Francesco fu gravemente malato:

al suo luogo santo volle tornare,

alla Porziuncola fu poi portato:

l’anima in Cielo potè volare.

 

La sua opera dopo molti anni

continuò pur nei suoi tanti fratelli.

Amici di Francesco nei suoi panni

emanano i raggi ancor belli

 

della sua intensa spiritualità,

servendo tutti con grande amore

e sempre più rinnovata carità

per seguir Gesù Cristo con ardore.

 

 

 

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