Immagina che un giorno accada qualcosa che scuota una città intera… Una storia mai accaduta, ma possibile nel mistero della fede. È una parabola moderna, nata per farci pensare. Questo racconto è una finzione, ma il messaggio che trasmette è reale: l’Eucaristia ha un valore eterno. Le anime, anche quelle dimenticate, vivono della nostra preghiera.
Questa storia vuole solo ricordarcelo, attraverso l’immaginazione.
In una tranquilla cittadina, un venerdì mattina d’inizio autunno, accadde qualcosa che nessuno avrebbe saputo spiegare. Poco dopo l’alba, alcuni abitanti si svegliarono di soprassalto: la grande cattedrale, che da tempo giaceva in penombra e quasi sempre vuota, era tutta illuminata. Dall’interno si udivano chiaramente canti, musica sacra, parole liturgiche pronunciate con solennità. Eppure, l’ingresso principale era sbarrato, come sempre. Spinti dalla curiosità e da un senso di inspiegabile attrazione, alcuni si avvicinarono. Girando attorno all’edificio, trovarono aperto un passaggio secondario che conduceva alla sagrestia.
Lì, ritto come una statua, stava un giovane altissimo. Il suo volto era serio ma luminoso. Con voce pacata, chiese loro silenzio e rispetto, poi li invitò ad entrare. Da tre grandi grate, poterono osservare l’interno. La cattedrale era gremita. Centinaia di persone, di ogni età, pregavano in silenzio. Un sacerdote, che nessuno aveva mai visto, celebrava l’Eucaristia con un’intensità fuori dal tempo.
E fu allora che accadde qualcosa di inspiegabile: una donna tra i presenti sussultò nel riconoscere sua madre, morta cinque anni prima; un uomo vide suo padre, deceduto l’anno precedente. Una giovane ragazza scoppiò in lacrime: tra i banchi c’era suo fratello, morto in un incidente pochi mesi prima. Erano i defunti della cittadina. Quelli che, in vita, avevano quasi dimenticato la chiesa. Quelli per cui ormai nessuno pregava più.
Il giovane che li aveva accolti, vedendo il loro turbamento, parlò: «Sono anime del Purgatorio. Hanno ricevuto il dono di partecipare, per una volta, a una Messa terrena. Io sono un angelo. Apparvi a un sacerdote chiedendogli di venire qui a celebrare per loro. In questo luogo, da troppo tempo trascurato, l’altare era muto, le panche vuote. Eppure… la Messa ha un valore eterno. Le anime ne hanno bisogno. Voi stessi ne avete bisogno.»
Poco dopo la Consacrazione, i canti si affievolirono, e lentamente, una ad una, quelle presenze iniziarono a dissolversi nella luce, fino a scomparire. L’angelo svanì con loro. La cattedrale tornò silenziosa. Ma qualcosa era cambiato per sempre.Da quel giorno, ogni Messa fu gremita. Gli abitanti della cittadina tornarono all’Eucaristia con fervore rinnovato. E nei cuori di molti, ogni volta che l’altare si vestiva a festa, riecheggiava il ricordo di quella Messa misteriosa, celebrata per le anime che il tempo sembrava aver dimenticato.
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