“Uno studio veramente affascinante e impegnativo.” (Noam Chomsky)
UMILIAZIONE – Storia della mortificazione nella mistica cristiana dal medioevo ai nostri giorni
del filosofo EMANUELE FRANZ – AUDAX EDITRICE
Introduzione di Andrea Bruno Mazzocato – Arcivescovo di Udine
Prefazione di Tobias Fior
Con un saggio di Angelo Floramo
http://www.audaxeditrice.com/index/Audax_homePage.html
Si tratta di un immane lavoro storico che copre un arco di tempo di 1000 anni e riguarda la storia delle pratiche penitenziali usate dai santi e dai mistici per l’espropriazione dell’amor proprio e così pervenire alla rivelazione divina.
Scopo di questa trattazione è mostrare come in un arco di tempo che copre un intero millennio si trovi una liturgia mortificatoria identica, una sorta di codice della mistica, tramandato nel silenzio dei monasteri da badessa a badessa, che ha nei secoli garantito il perpetuarsi di una Rivelazione, il conservarsi di una conoscenza soprannaturale.
L’umiliazione era il mezzo pel quale le Sante pervenivano e tramandavano secreti supremi.
Perché, or ora, nell’età contemporanea, tutto ciò è stato sepolto e dimenticato?
Emanuele Franz, giovane “filosofo di montagna”, saggista, attore e pooeta, anti-accademico, rilegatore artigianale tradizionalista, “quasi asceta”, editore audace, ideatore di un premio letterario per “non laureati”.
COMMENTO DI PIER ANGELO PIAI
“Mi sento superiore in tutto, anche nell’umiltà” – scrisse il mistico p. Albino Candido nel suo “Diario di un pellegrino Carnico”
Questa frase, buttata là nel suo diario dal monaco friulano, mi pare emblematica per orientare ai particolari contenuti del libro “UMILIAZIONE” di Emanuele Franz.
Leggendolo, mi sono gradualmente reso conto della ricchezza, ma anche della “pericolosità” di quest’opera storica immane che copre un arco di tempo di 1000 anni.
Il sottotitolo è “Storia della mortificazione nella mistica cristiana dal medioevo ai nostri giorni.
L’autore, dopo un’accurata ricerca, prende in considerazione una cinquantina di mistici più o meno noti.
Un lettore odierno fa fatica a razionalizzare e metabolizzare il comportamento di questi mistici che appare piuttosto “stravagante”.
Il titolo di un brano del testo introduttivo dello stesso autore farebbe incuriosire gli odierni studiosi di psicologia: “L’umiliazione come estasi: il piacere dell’umiliazione”. Poi il Franz scrive: “Il distacco da sé, quando si corona nella sua totalità mediante l’umiliazione totale, ovvero l’annichilimento integrale dell’ego, comporta, e questo è inconfutabile, un piacere. Tale piacere, attenzione, non è certamente un piacere dei sensi, non è un piacere immanente, ma trascendente.”
Questa espressione ricorda alcuni testi paolini sull’annichilimento di Cristo: “Umiliò se stesso…” ecc. e richiama indirettamente la teologia della Kenosis elaborata sulla riflessione millenaria relativa all’Incarnazione.
Il comportamento “stravagante” dei mistici che Franz riporta si possono intuire solo alla luce dell’Incarnazione del loro Maestro, Gesù Cristo, che essi amavano alla follia fino all’imitazione.
Avendo come riferimento la frase del mistico carnico p.Albino Candido: “Mi sento superiore in tutto, anche nell’umiltà” è possibile intuire il processo di annichilimento di ogni vero mistico nel tentativo di combattere fino alla morte e l’ardente desiderio di estirpare da sé ogni forma di orgoglio ed ottenere la vera umiltà.
Questa “umiltà” sembra irraggiungibile perché si pone in un orizzonte dinamico in quanto i veri mistici sono consapevoli che l’orgoglio è davvero l’ultimo a morire.
Per questo motivo essi accettano le umiliazioni causate e provocate anche personalmente dall’esterno, (le quali appaiono contro natura), affinché il loro “io” possa dissolversi per attivare in sé la dinamica della kenosis relativa a Gesù Cristo.
Il filo conduttore di questi comportamenti dei mistici è molto sottile perché oscilla tra un celato esibizionismo ed un annichilamento del sé, impossibile da ottenere senza l’aiuto dello Spirito Santo.
L’estasi che spesso accompagna il loro consapevole e desiderato annichilimento sembra una conferma del loro grado di profonda spiritualità che però è molto difficile da discernere, soprattutto oggi alla luce dell’odierna ricerca sulla psichiatria e sulla psicoanalisi.
Per questo motivo penso che il complesso ed anche geniale lavoro di Emanuele Franz sia rilevante perché “controcorrente” e molto coraggioso, in una società così edonista ed accomodante come quella odierna.