Non chiediamoci troppo se nell’aldilà si potrà o no camminare e correre come su questa terra: non servirà più perché in Dio potremo essere presenti ovunque.
Non scervelliamoci per cercare di capire se nell’aldilà vedremo o no con questi due occhi: lassù il nostro sguardo sarà unito a quello divino e vedremo Dio così come Egli è e comprenderemo la realtà nella sua completezza.
Non tormentiamoci troppo per cercare di capire se nell’aldilà troveremo lo scorrere del tempo come in questa dimensione: lassù si vivrà l’Eterno istante, per cui non avrà senso il tempo terreno.
Non chiediamoci troppo se nell’aldilà si mangerà, si berrà e si avranno gli stessi divertimenti: in Paradiso non ci sarà bisogno di soddisfare la fame, la sete, il sonno od altri impulsi per ammazzare il tempo.
La Beatitudine di vivere completamente in Dio sarà così piena e gratificante che i bisogni terrestri ci parranno una nullità a confronto.
Nell’aldilà si amerà e si contemplerà Dio e tutte le sue creature in Lui…
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“UNIVERSO INTERIORE piaipier”:
http://www.youtube.com/user/piaipier
a cura di https://www.mondocrea.it
Siamo davvero la lode della sua Gloria?
Chi cerca il Signore con cuore puro glorifica la sua Grandezza.
Glorifica il suo Amore onnipotente anche chi accetta con gratitudine ogni evento, senza porsi troppe domande, perché consapevole che nulla accade senza il suo volere e che nulla a Lui è impossibile.
Chi si pente dei suoi peccati e fa penitenza, glorifica la sua Misericordia.
Chi perdona di cuore il prossimo glorifica la sua infinita Magnanimità.
Chi lo loda nonostante la malferma salute lo glorifica nel suo Figlio che ha patito ed è morto per noi.
Chi crede in Lui nella semplicità di cuore glorifica la sua divina Umiltà.
Chi aiuta il fratello nel bisogno glorifica la sua infinita Bontà.
“Beati quelli che hanno fame di Dio… lo cercano, lo vedono, lo trovano sovrabbondante, ovunque girino lo sguardo (p.Andrea Panont – Il cielo cammina tra noi – p.55)
Una voce dal deserto
Il Vangelo a cura di Ermes Ronchi
Cosa resterà di noi alla fine? L’amore dato e ricevuto
Solennità di Cristo, Re dell’ Universo – 2017
XXXIV Domenica – tempo ordinario – Anno A
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. […]
Il Vangelo dipinge una scena potente, drammatica che noi siamo soliti chiamare il giudizio universale. Ma che sarebbe più esatto definire invece “la rivelazione della verità ultima, sull’uomo e sulla vita”. Che cosa resta della nostra persona quando non rimane più niente? Resta l’amore, dato e ricevuto.
Avevo fame, avevo sete, ero straniero, nudo, malato, in carcere: e tu mi hai aiutato. Sei passi di un percorso, dove la sostanza della vita ha nome amore, forma dell’uomo, forma di Dio, forma del vivere. Sei passi per incamminarci verso il Regno, la terra come Dio la sogna. E per intuire tratti nuovi del volto di Dio, così belli da incantarmi ogni volta di nuovo.
Prima di tutto Gesù stabilisce un legame così stretto tra sé e gli uomini da arrivare fino a identificarsi con loro: l’avete fatto a me. Il povero è come Dio! Corpo di Dio, carne di Dio sono i piccoli. Quando tocchi un povero è Lui che tocchi.
Poi emerge l’argomento attorno al quale si tesse l’ultima rivelazione: il bene, fatto o non fatto. Nella memoria di Dio non c’è spazio per i nostri peccati, ma solo per i gesti di bontà e per le lacrime. Perché il male non è rivelatore, mai, né di Dio né dell’uomo. È solo il bene che dice la verità di una persona.
Per Dio il buon grano è più importante e più vero della zizzania, la luce vale più del buio, il bene pesa più del male.
Dio non spreca né la nostra storia né tantomeno la sua eternità facendo il guardiano dei peccati o delle ombre. Al contrario, per lui non va perduto uno solo dei più piccoli gesti buoni, non va perduta nessuna generosa fatica, nessuna dolorosa pazienza, ma tutto questo circola nelle vene del mondo come una energia di vita, adesso e per l’eternità.
Poi dirà agli altri: Via, lontano da me… tutto quello che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l’avete fatto a me.
Gli allontanati da Dio che male hanno commesso? Non quello di aggiungere male a male, il loro peccato è il più grave, è l’omissione: non hanno fatto il bene, non hanno dato nulla alla vita.
Non basta giustificarsi dicendo: io non ho mai fatto del male a nessuno. Perché si fa del male anche con il silenzio, si uccide anche con lo stare alla finestra. Non impegnarsi per il bene comune, restando a guardare, è già farsi complici del male comune, della corruzione, delle mafie, è la “globalizzazione dell’indifferenza” (papa Francesco).
Ciò che accade nell’ultimo giorno mostra che la vera alternativa non è tra chi frequenta le chiese e chi non ci va, ma tra chi si ferma accanto all’uomo bastonato e a terra, e chi invece tira dritto; tra chi spezza il pane e chi si gira dall’altra parte, e passa oltre. Ma oltre l’uomo non c’è nulla, tantomeno il Regno di Dio.
(Letture: Ezechiele 34,11-12.15-17; Salmo 22; 1 Corinzi 15,20-26.28; Matteo 25,31-46)
https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/cosa-restera-di-noi-alla-fine-l-amore-dato-e-ricevuto
Che cosa resta della nostra persona
quando non rimane più niente?
Resta l’amore, dato e ricevuto.
Avevo fame, avevo sete,
ero straniero, nudo,
malato, in carcere:
e tu mi hai aiutato.
Sei passi di un percorso,
dove la sostanza della vita ha nome amore,
forma dell’uomo,
forma di Dio,
forma del vivere.
Sei passi per incamminarci verso il Regno,
la terra come Dio la sogna.
E per intuire tratti nuovi del volto di Dio,
così belli da incantarmi ogni volta di nuovo.
… l’argomento attorno al quale si tesse l’ultima rivelazione: il bene, fatto o non fatto.
Nella memoria di Dio non c’è spazio per i nostri peccati, ma solo per i gesti di bontà e per le lacrime. Perché il male non è rivelatore, mai, né di Dio né dell’uomo.
È solo il bene che dice la verità di una persona.
(Ermes Ronchi – Solennità di Cristo, Re dell’ Universo – Anno A )
https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/cosa-restera-di-noi-alla-fine-l-amore-dato-e-ricevuto
Liturgia delle ore:
http://www.liturgiadelleore.it/
PENSIERO DEL GIORNO:
“Ogni progresso spirituale deve essere inteso come espressione di grado superiore di amore e non semplicemente come progresso del nostro comportamento morale, il quale può avere origine da un motivo gratificante e condizionarsi e terminare in esso ” (p.Albino, Diario, p.218)
PELLEGRINAGGI A MEDJUGORJE DA CIVIDALE
commenti personali di alcuni messaggi:
![]() verso etern.DOC |
I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):
![]() segretimedjugorje.MP3 |
VIDEO RELATIVI AI MESSAGGI DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE
PLAYLIST RELATIVA A MEDJUGORJE (MESSAGGI E COMMENTI IN VIDEO)
https://www.youtube.com/playlist?list=PL_I8V9Z5YmOY_O1E9krjhlTo3O_k-L-6y
LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione
LA BIBBIA DI GERUSALEMME GRATIS IN PDF EBOOK
Per chi non lo sapesse è pronta l’intera Bibbia di Gerusalemme in formato pdf ebook gratis in lingua italiana da scaricare :
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IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO
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Video personali su alcune località del Friuli
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http://www.amicipl.it/WebBuruli.htm
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IL CASO DI UNA STIMMATIZZATA DI UDINE, RAFFAELLA LIONETTI, UMILE MISTICA
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