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Lettura sapienziale della pandemia da Covid-19 in un contesto pastorale ed ecclesiale.

Mi chiedo ancora e spesso, perchè? Cosa vuoi Signore da noi? Cosa ci stai dicendo? Non perchè il Signore non parli al suo popolo, solo che stalvolta è cambiata la modalità. Dio parla come tutti noi: mediante la sua Parola nella sua Chiesa. Parlando esprime una volontà, un disegno, un progetto da compiere. Nella storia della Fede di Israele e poi della Chiesa, spesso ciò che non si è voluto o potuto capire e compiere, si è dovuto farlo “per forza”. Questo accade anche nella storia personale di ognuno di noi. Se la Chiesa avesse avuto una sensibilità sapienziale e non arroccata su se stessa, avrebbe accolto le provocazioni di Lutero e molto probabilmente non avremmo avuto lo scisma nella chiesa cattolica. Ma bisogna anche dire che la Chiesa è figlia del suo tempo e che tutto si compie a suo tempo.
Questo della pandemia è stato il tempo della Chiesa interiore ed esistenziale. Non che prima non lo fosse, ma era oppressa da altri aspetti. Ad Israele è venuto a mancare il tempio quando è stato deportato in Babilonia, mentre in Patria non ne sentiva il bisogno, oppure era sotteso, latente, ordinario. E proprio lì, in cattività, in quarantena forzata, quando gli mancava fisicamente il tempio, il culto, le tradizioni, la liturgia, è giunto a maledirsi, ad attaccarsi la lingua al palato se avesse fatto uscire da bocca i canti di Sion in terra straniera, cioè in una situazione nuova e imbarazzante, come la cattività. E noi ci siamo stati in cattività.
Talvolta le cose insignificanti e nascoste provocano più di quelle visibili ed eclatanti. Proprio quelle minute richiamano a realtà molto più profonde: Vedi la vedova povera al tempio o la straniera che chiede le briciole che cadono dalla tavola o lo storpio alla piscina che non fa mai in tempo a buttarsi in acqua, o il centurione pagano che Gesù esalta per la sua fede. In realtà ha fatto più effetto il recente lockdown che decenni di ordinaria predicazione della Chiesa in tempo di quaresima. Sto riferendomi alla scoperta e riscoperta della Chiesa esistenziale a discapito di quella cultuale, della “vittoria” della preghiera personale su quella comunitaria, sulla carità nascosta di chi si nasconde, si chiude in casa per fare del bene invisibile, sulla carità che fisicamente esce e va verso il bisognoso. Insomma, c’è stato il capovolgimento delle abitudini, delle consapevolezze, delle certezze, un rimescolamento di tutto per ritrovare un equilibrio tra le parti. E ciò non è stato facile o naturale. Con la mente eravamo consapevoli che saremmo dovuti rimanere a casa, ma alla prima tentazione di culto, di spesa impellente, di urgenza da vita, di servizi da offrire, siamo usciti di casa. E spesso noi che siamo guide di un popolo, non siamo stati da esempio: siamo usciti, abbiamo fatto sempre qualcosa, mettendo a rischio la salute di chi ci accompagnava e a rischio l’unità della Chiesa e del presbiterio.
Certamente Dio ci ha parlato, a tutti, richiamando a suon di Lockdown e morti, le giuste misure in tema di vita, di fede, di responsabilità, di ecologia, di priorità per una equilibrata vita sociale, politica e religiosa. Ad esempio: le misure di contenimento, il distanziamento, i guanti e le mascherine, ci hanno detto molto di più delle norme di vita ascetica e di vita spirituale. Faccio un esempio concreto: per noi che viviamo i consigli evangelici sia in forma di voti sia in forma di promessa, le norme di contenimento ci hanno aiutato nella comprensione che la familiarità e la promiscuità con persone e cose è un campo minato, che l’obbedienza al vescovo non è un optional da interpretare ma è dare a Dio quel che è di Dio, che l’obbedienza ai decreti governativi equivale a dare a Cesare quello che è di Cesare.
Il blocco totale e la chiusura ai fedeli delle nostre chiese ha fatto intendere meglio il valore della Messa della domenica su quella feriale della settimana, che davvero occorre più Messa e meno Messe, ha fatto intendere che le comunicazioni virtuali sono un’opportunità da saper gestire con discernimento, responsabilità e prudenza.
Poi, sinceramente, non so fino a che punto questo virus abbia davvero inciso la coscienza collettiva, ma comunque il suo contributo l’ha dato, anche grazie alla globalizzazione. Rispetto alla pandemia della spagnola del 1920, più virulento e assassino, questo coronavirus è stato visualizzato da 5 miliardi di persone nello stesso istante, ogni giorno, per mesi. I dati mondiali della pandemia scorrevano in tempo reale sui nostri schermi.
Cosa fare, cosa proporre, cosa tenere in considerazione a livello pastorale?
1. Credo che bisogna battere il ferro caldo della memoria, dell’esperienza concreta e recente, contestualmente a quella biblica ed ecclesiale. Dobbiamo adottare misure strategiche e pastorali che tengano conto dell’urgenza e della crisi che ci ha trovati sprovvisti e impreparati. Mi riferisco alla preghiera personale abbinata allo studio e alla meditazione della Parola. Ora è il tempo di agire con tempestività perchè il popolo è affamato di saggezza, di sapienza, di Parola. Lo abbiamo visto scosso, impaurito, impreparato, in pericolo. Non so cosa potrebbe accadere ad una seconda e ravvicinata simile crisi se non fosse ben disposto e plasmato dall’azione dello Spirito Santo. Di questo noi pastori siamo responsabili davanti a Dio. Credo che mai come ora il popolo è disposto, è attento, è pronto. L’esperienza gli è servita ad inquadrare una nuova scala di valori.
2. Impostare il territorio e le parrocchie in modo che tale formazione sia efficace, vedi le unità pastorali. Come a dire: se non mettiamo la Parola, la Celebrazione e la testimonianza subito, ora e adesso, al centro di tutta la nostra azione e attenzione, ora che abbiamo il ferro ancora caldo da battere, avremmo perso una grande opportunità di fare il bene al nostro popolo. Vedi Lutero ..

 

 

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don Pietro Lepre, sacerdote e teologo, in questo suo video esterna alcune sue intuizioni che da anni meditava e
che ora trova incredibilmente corrispondenti a quelle del mio libro “La spirale della vita” che avevo scritto negli anni ’90.

http://www.youtube.com/watch?v=PxN1yCNWFy0&feature=youtu.be

 

IL DINAMISMO TRINITARIO

 

IL PRINCIPIO EURISTICO DI DIO

 

Ecco il dinamismo trinitario che inabita ogni essere umano.

L’io si scopre nell’altro, distanti ma uniti.

Questo svuotamento di sé (kenosi) nell’Altro di sé (Figlio), è il principio euristico di Dio che è l’Amore.
Il medesimo dinamismo è universale, è cosmico, tanto più antropologico.

E’ una spirale a doppio taglio, nel senso che se si gira sempre su se stesso, con una forza centripeta, cioè dall’esterno verso l’interno (l’immagine è la trottola) apparentemente si sta in piedi, ma non si cammina, non ci si evolve, e la “terra” rimane, ahimè, il nostro nucleo, di cui il serpente genesiaco ne è il modello euristico.

Se il senso della spirale è centrifuga, cioè dal centro verso l’esterno, l’io si evolve nell’altro e si realizza in quanto tale. E’ l’amore trinitario che si manifesta e che realizza quell’umano, quando due persone si scelgono e si amano e da questi nasce un terzo, un quarto, una famiglia, anche adottata (supremo atto d’amore).

Esempio fondante e trainante è Gesù Cristo, modello euristico trinitario e antropologico, che la croce della foto richiama. Non è facile “uscire” da sè, ma è necessario quanto prima iniziare tale esodo esistenziale, che tra l’altro è già iniziato il giorno della nostra nascita alla luce.

 

 


AUTOREALIZZAZIONE

 

 

Il significato di autorealizzazione della persona umana implica l’effervescenza di un dinamismo che non ha mai tregua.

La fase di centrazione è fondamentale per la costituzione dell’essere, ma se essa si fossilizza nelle sue dinamiche unidirezionali, il rischio dell’aborto ontologico diventa sempre più probabile.

Allora subentrano le illusioni e le inautenticità, mentre l’essere rimane prigioniero nel suo nucleo di partenza.

1 Giugno 2016

Messaggio della Madonna di Medjugorje

 

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I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):

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VIDEO RELATIVI AI MESSAGGI DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE

PLAYLIST RELATIVA A MEDJUGORJE (MESSAGGI E COMMENTI IN VIDEO)
https://www.youtube.com/playlist?list=PL_I8V9Z5YmOY_O1E9krjhlTo3O_k-L-6y

LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione

6 luglio 2005

Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO

5 Gennaio 2010

REPORT SUL 21° SECOLO

Attraverso un
fantascientifico viaggio nel tempo, l’autore del libro, Pier Angelo
Piai, desidera sensibilizzare il lettore a prendere coscienza del
nostro comune modo di pensare ed agire, noi del 21° secolo che ci
vantiamo di essere progrediti. In che cosa consiste, allora, la vera
evoluzione della specie umana?
Quando l’uomo potrà diventare davvero integrale?
Report
cerca di dare alcune risposte ai moltissimi interrogativi che emergono
in queste pagine scritte attraverso riflessioni e  considerazioni
sociologiche, antropologiche e filosofiche.

6 Luglio 2005

6 luglio 2005 Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO
Catechesi e omelie di padre Lino Pedron