Perché il coronavirus viene visto solamente come un limite? Tutto ciò che accade ha un senso per ognuno di noi: si tratta di indagare, andare in profondità…
Molti girano i continenti pensando di arricchire il proprio bagaglio culturale con diverse esperienze.
Visitano altri popoli, imparano altre lingue, ammirano i maestosi monumenti e l’arte più raffinata o si danno anche al volontariato più pericoloso.
Se però non sanno indagare ed ammirare il proprio universo interiore per scoprire le loro reali intenzioni, non sapranno mai trarne un vero profitto perché fanno il contrario: fuggono da se stessi.
Anche se ci si veste alla moda, esercitiamo una professione gratificante, guidiamo una macchina sportiva, coltiviamo amicizie importanti, se non sappiamo cogliere l’essenza del nostro io più interiore, tutto si dissolve alla superficie di noi stessi per poi accorgerci di non aver vissuto realmente.
Il genere umano tende a realizzare ciò che il cervello osservante stesso gli suggerisce: strutture più complesse in spazi sempre più ridotti e crescente dematerializzazione. L’umanità, come un mega-cervello, sembra pronta ad un’ importante mutazione trans-umana, coinvolgendo la stessa natura e l’ambiente che manipola. È in una fase molto critica: probabilmente sta intravedendo ciò che lo stesso Teilhard del Chardin chiamava “punto omega”, una trans-ominizzazione che non punta solo sul fattore dimensionale e quantitativo, ma su quello qualitativo.
L’attuale Coronavirus Covid19 (e varianti), fa parte incidentale del percorso evolutivo umano che in sé, come tantissimi altri e le guerre, ha un peso doloroso e limitativo e che la scienza ha il dovere di sconfiggere. Ma collateralmente comporta pause di riflessione che dovrebbero costringere l’umanità a prendere più consapevolezza di chi è realmente e dove sta andando e probabilmente la obbliga ad intraprendere nuovi percorsi evolutivi socio-economici (con l’ausilio dell’informatica, delle biotecnologie ecc.) e spirituali.
L’INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
Sta emergendo che le morti per insufficienza respiratoria da Covid non dipendono da problemi nella funzione respiratoria ma da trombi nei vasi sanguigni. Per questo motivo le persone muoiono nonostante la terapia intensiva ed il respiratore. Cerchiamo di capire. Perché l’ossigeno possa entrare nell’organismo è necessario che a livello degli alveoli polmonari la molecola del gas passi nei globuli rossi e si leghi all’emoglobina in essi contenuta. Se gli alveoli sono danneggiati non può avvenire questo passaggio di ossigeno dai polmoni al sangue. Fino ad ora si è quindi pensato di concentrare le terapie su questo aspetto aumentando l’ossigeno con i respiratori. Ma l’ossigeno può non riuscire a raggiungere i globuli rossi anche se un coagulo di sangue nel vaso sanguigno blocca il flusso di sangue. Quindi, sembrerebbe che non serve lavorare sulla parte respiratoria aumentando l’ossigeno ma serve sciogliere i trombi per permettere ai globuli rossi di ossigenarsi. Si parla, quindi, di tromboembolia generalizzata con particolare localizzazione a livello respiratorio. Nulla di nuovo in realtà, dato che la trombosi è una delle conseguenze dei fenomeni infiammatori. Stanno provando a trattare i malati con eparina, un vecchio farmaco anticoagulante, ed i risultati sono molto promettenti.
Possiamo prevenire la trombosi con una dieta antinfiammatoria (più volte suggerita). Aggiungerei altri integratori a quelli segnalati precedente:
1 – gli omega 3 (EPA e DHA), gli oli di pesce con funzioni antinfiammatorie e anticoagulanti;
2 -fra i funghi vi segnalo il Reishi (o Ganoderma Lucidum) che ha funzioni immunomudulanti, antinfiammatorie e anticoagulanti;
3 -un altro aiuto in tal senso ci viene dal Gingko Biloba.
Riflettevo che questa notizia ha iniziato a circolare a Pasqua. Sciogliere i coaguli è il modo in cui molti malati possono “risorgere”. Ma tutti abbiamo bisogno di risorgere sciogliendo quei blocchi dentro di noi che ci impediscono di vivere una vita piena. Ecco allora quel “Pace a voi”, che Gesù Risorto dona ai suoi discepoli apparendo in mezzo a loro, riuniti nel cenacolo a porte chiuse per paura di fare la stessa fine del loro maestro.
3 CORONE contro 1 CORONAvirus
Cari fratelli e sorelle,
di seguito condivido alcune riflessioni e alcuni suggerimenti relativi a questa epidemia di Coronavirus.
Agli israeliti nel deserto in preda ai morsi di serpente Dio suggerì di guardare il serpente di rame innalzato. Per analogia anche noi possiamo guarire o prevenire il CORONAvirus attraverso ben 3 CORONE:
1 – la Corona di Spine di Gesù: contemplare innanzitutto la passione di Cristo (il serpente di rame innalzato ricorda Gesù in croce) ed invocare costantemente il suo preziosissimo Sangue “immunizzante”; grazie speciali dona Gesù a chi medita la sua dolorosa Passione;
2 – la Corona del Rosario: magari possiamo meditare la passione proprio con l’aiuto e l’intercessione di nostra Madre Maria contemplando in modo particolare i misteri dolorosi del Santo Rosario.
3 -La Corona della PASSIFLORA INCARNATA: se come Gesù nel Getsemani, siamo in agonia per questo calice del coronavirus, possiamo aiutarci con la PASSIFLORA INCARNATA, la pianta simbolo della quaresima, originaria dell’America centro-meridionale. Ciò che rende “speciale” questa pianta è il fiore dalla forma davvero particolare: con la sua corona di filamenti può infatti ricordare la corona di spine sul capo di Gesù, i rami flessuosi della pianta, invece, possono ricordare le fruste con cui venne flagellato, i tre stami, i tre chiodi con i quali lo misero in croce. La passiflora fu portata dal Messico nel nostro Continente nel 1610, da un padre agostiniano, Emmanuel de Villegas che rimase colpito dal fiore della pianta, che le popolazioni locali chiamavano granadilla, in quanto lo associò alla passione e alla crocifissione di Gesù Cristo. Appena rientrato in patria, Emmanuel de Villegas mostrò la pianta al suo superiore, padre Giacomo Bosio, il quale ne rimase affascinato a tal punto da scrivere il “Trattato sulla Crocifissione di Nostro Signore”, dove descrisse, in maniera particolareggiata, le caratteristiche del fiore, dandogli così il nome di “flos passionis”, ovvero “fiore della passione”.
Gli Aztechi utilizzavano l’infuso di passiflora come rilassante;in tempi moderni, infatti, si è scoperto che l’estratto di passiflora ha proprietà sedative e tranquillanti per il sistema nervoso.
Nel linguaggio dei fiori, la passiflora è il simbolo della fede religiosa.
Le proprietà della pianta sono, essenzialmente sedative, e ansiolitiche, e ne fanno un rimedio particolarmente efficace in caso di stress, ansia e senso di angoscia, nelle forme di nevrosi isterica, fobica, ossessiva e post traumatica, e come prevenzione per gli attacchi di cuore.
Non dobbiamo mai dimenticare che siamo esseri tridimensionali: siamo fatti di corpo, anima e spirito (1 Ts 5,23) e per relazionarci con questo mondo Dio ci ha dato un corpo. Non dobbiamo pensare che aiutarsi anche con i rimedi naturali sia mancare di fede: la natura l’ha creata Dio, così come la scienza che conferma le proprietà curative dei rimedi naturali.
Ricordo che nel Siracide, al capitolo 38, c’è scritto:
“Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,
l’uomo assennato non li disprezza. […]
Dio ha dato agli uomini la scienza
perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
Con esse il medico cura ed elimina il dolore
e il farmacista prepara le miscele.” Ciò che è sbagliato è invece pensare che Dio ci aiuti nel modo in cui noi immaginiamo nella nostra testa. Spesso siamo come i discepoli di Emmaus, incapaci di riconoscerlo nel suo camminarci accanto e non ci accorgiamo di quante mani ci tende.
Ricordo una storiella che sicuramente molti di voi conoscono:
“C’è una alluvione. Una donna anziana prega Dio, il quale la rassicura dicendo che la salverà. Nel frattempo l’acqua sale sempre più e la donna è costretta a rifugiarsi sul tetto. Mentre è li che attende che Dio la salvi, arriva una barca con dei soccorritori che la invitano e salire con loro. La donna rifiuta perché in attesa dell’aiuto di Dio e attende ancora sul tetto mentre l’acqua continua a salire. Arrivano altri soccorritori in barca ma lei rifiuta ancora di salire per aspettare che Dio la salvi. Per farla breve…Alla fine l’acqua raggiunge il tetto e la signora affoga e muore. Nel momento in cui appare davanti a Dio recrimina a Lui di non averla salvata. Lui risponde dicendole che aveva mandato un sacco di barche di soccorritori per salvarla.”
Non facciano come gli israeliti nel deserto non apprezzando la “manna” della provvidenza di Dio ma aspettandoci altri tipi di aiuti.
Un vecchio detto ci ricorda: aiutati che il ciel ti aiuta!
Preghiamo e confidiamo nella Misericordia e nella provvidenza di Dio, che manda gli aiuti giusti al momento giusto.
Stiamo combattendo contro un virus, un essere “materiale” per cui dobbiamo pensare che il Signore ci sproni a combattere anche materialmente, fidandoci di Lui anche nella “provvidenza naturale” che ci ha fornito nel creato.
Da qui l’aiuto della passiflora per coloro che sono molto molto preoccupati per il virus tanto da non dormire bene ed essere sempre agitati ed in ansia: tenete presente che lo stress fa diminuire le difese immunitarie per cui “calmarsi” può essere la prima difesa antivirus, soprattutto facendolo pregando e utilizzando una pianta che Dio stesso ci ha indicato essere adatta per combattere le agonie.
La assunzione di passiflora la consiglio sotto forma di estratto e non di tisana. In qualunque farmacia o erboristeria potrete trovare la formulazione più adatta a voi.
Consiglio inoltre di sostenere le proprie difese immunitarie con degli immunostimolanti naturali, che essendo sempre creature di Dio, sono molto potenti, se saputi scegliere e usare.
Contro il coronavirus in particolare io suggerisco i funghi medicinali. In modo particolare, suggerisco Cordyceps, detto “il fungo della giovinezza”, che può essere assunto da TUTTI (1 capsula da 500 mg a colazione e una a pranzo a stomaco pieno insieme a un integratore di vitamina C da 500 mg, sempre a colazione e cena; la vitamina C fa assorbire meglio il fungo ed inoltre è essa stessa un antivirale).
I funghi stimolano le difese immunitarie contro i virus ma anche contro i tumori e hanno tantissime altre proprietà curative.
Il Signore nel Vangelo ci sprona dicendo di essere astuti come serpenti e puri come colombe. Combattere il virus con tutte le armi a disposizione, spirituali e materiali, è da figli della Luce.
… E sia sempre fatta la sua volontà!
LA PASSIFLORA
Oggi vi ricordo una delle Signature (il linguaggio simbolico attraverso cui Dio ci suggerisce le proprietà delle “medicine naturali”) più belle in assoluto: la PASSIFLORA INCARNATA, pianta simbolo della quaresima.
Ciò che la rende speciale” è il fiore dalla forma davvero particolare: con la sua corona di filamenti può infatti ricordare la corona di spine sul capo di Gesù, i rami flessuosi, invece, ricordano le fruste con cui venne flagellato, i tre stigmi rappresentano i tre chiodi, I cinque stami che tengono le antere indicano le cinque ferite di nostro Signore, le antere stesse rappresentano la spugna usata per inumidire le labbra di Gesù, le antere insieme agli stami ricordano il martello usato per infiggere i chiodi, la colonna centrale che sostiene stigmi, antere e stami fa pensare sia alla colonna della flagellazione sia al palo della croce al quale Cristo fu appeso.
La passiflora fu portata dal Messico nel 1610, da un padre agostiniano, Emmanuel de Villegas che rimase colpito dal fiore della pianta, in quanto lo associò alla passione e alla crocifissione di Gesù Cristo. Appena rientrato in patria, Emmanuel de Villegas mostrò la pianta al suo superiore, padre Giacomo Bosio, il quale ne rimase affascinato a tal punto da scrivere il “Trattato sulla Crocifissione di Nostro Signore”, dove descrisse, in maniera particolareggiata, le caratteristiche del fiore, dandogli così il nome di “flos passionis”, ovvero “fiore della passione”.
Gli Aztechi utilizzavano l’infuso di passiflora come rilassante;in tempi moderni, infatti, si è scoperto che l’estratto di passiflora ha proprietà sedative e tranquillanti per il sistema nervoso.
Nel linguaggio dei fiori, la passiflora è il simbolo della fede religiosa.
Le proprietà della pianta sono, essenzialmente sedative, e ansiolitiche, e ne fanno un rimedio particolarmente efficace in caso di stress, ansia e senso di angoscia, nelle forme di nevrosi isterica, fobica, ossessiva e post traumatica, e come prevenzione per gli attacchi di cuore.
Risolvere l’ansia è il primo modo per difendersi dal coronavirus perchè lo stress abbassa le difese immunitarie rendendoci più vulnerabili.
Dio è Amore Onnipotente. Ciò significa che nulla è a Lui impossibile.
Egli potrebbe creare infiniti altri mondi ed annullare l’esistente. Ma Dio si è posto un “limite” volontario in virtù del suo Amore: il libero arbitrio dell’uomo, lasciando a lui la responsabilità di decidere quale strada percorrere (del bene o del male).
Sappiamo che a causa del peccato anche la natura è fragile. L’uomo ha i mezzi per evolversi nella conoscenza e nella ricerca del bene personale e sociale.
Nel caso del coronavirus, come in tantissimi altri casi del passato, solo Dio conosce a fondo i segreti della natura e l’azione di ogni uomo. Egli sa quali sono le concause che hanno fatto esplodere la “pandemia” e ciò che giova realmente allo spirito dell’uomo (dice la Sacra Scrittura: “L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono”.
Sicuramente Dio ha il potere di fermarla..(si prega anche per questo)… La scienza, comunque, deve avanzare per il bene di tutti e l’uomo può sconfiggere il male ma…”aiutati che il Ciel ti aiuta”.
Gesù ha detto: “Senza di me non potete fare nulla”.
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Testo della dott.ssa Nicoletta Sgarbi (biologa nutrizionista)
Il plasma è ciò che rimane del sangue quando vengono allontanate le “cellule” (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Contiene principalmente acqua, proteine, nutrienti, ormoni, prodotti del metabolismo, sali minerali.
È quindi preziosissimo.
Lo è ancora di più quello di coloro che hanno vinto la propria guerra personale contro il Covid perché fra le proteine del loro plasma ci sono gli anticorpi specifici contro il SARS-Cov 2, cioè “le manette” che hanno bloccato l’azione del virus e ne hanno permesso l’arresto e la successiva “condanna a morte”.
Il plasma di un malato guarito è una vera e propria grazia: un dono d’amore gratuito di chi ha lottato e ha vinto la morte… anche per gli altri. La cura con il plasma è nota in medicina da oltre 100 anni. In realtà però la si pratica senza saperlo da oltre 2000 anni, da quando un certo Gesù Cristo ha dato la sua vita in sacrificio per noi e ha offerto gratuitamente il suo sangue iperimmune per guarirci da tutte le malattie.
È interessante infatti che tutti gli studi scientifici svolti sui miracoli eucaristici (a Lanciano, in Abruzzo, ce ne è uno dei più famosi), e sul telo sindonico, confermino che il sangue rinvenuto è sempre di gruppo AB. È un dettaglio di non poca importanza.
Il gruppo AB è, infatti, quello che viene detto accettore universale, cioè il sangue che può ricevere il sangue di tutti: come a confermarci anche biologicamente che Cristo si è preso su di se il sangue “infetto” di tutta l’umanità, e ha vinto la morte per tutti e ci dona il suo sangue iperimmune gratuitamente sotto forma di vino eucaristico per guarirci da ogni male, del corpo, dell’anima e dello spirito.
Ma in questo mondo dove il dio denaro la fa da padrone, tutto ciò che è gratis non è apprezzato.
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Ecco la preghiera alla Madonna delle Grazie scritta da S.E. mons. Andrea Bruno Mazzocato. La preghiera è stata pubblicata su La Vita Cattolica del 4 marzo 2020.
O Beata Vergine delle Grazie,
clemente Madre nostra,
come i nostri antenati
torniamo ad inginocchiarci davanti a Te
mentre la nostra salute e serenità
sono turbate da un virus subdolo e invisibile.
Donaci la grazia di ritrovare in noi la fede
che non ci fa sentire soli nella prova
ma accompagnati ogni giorno
dalla Provvidenza di Dio,
che ci ama come Padre,
e dall’intercessione del tuo cuore di Madre.
Rinnova in noi la coscienza
che più grave in noi è il male dell’anima
e facci sentire il desiderio
di essere liberati e perdonati
dai tanti nostri peccati.
Rafforza la speranza
che questa nostra preghiera
possa essere esaudita.
Per questo affidiamo alla tua protezione
i fratelli e le sorelle malati,
tutti coloro che si stanno dedicando a loro
con coraggio e dedizione,
le famiglie e la comunità friulana,
la Chiesa e tutta l’umanità.
Faisi dongje, o cjare Mari,
cun chel vuestri biel Bambin.
Amen
Pur se fisicamente lontani, noi crediamo che i battezzati sono uniti tra loro da una comunione spirituale che è tenuta viva dallo Spirito Santo.
Questa è una comunione forte perché supera tutte le barriere; supera addirittura la barriera della morte. Grazie ad essa infatti noi siamo sempre uniti a Gesù, a Maria, ai nostri cari defunti. È come il filo elettrico attraverso cui trasmettere la nostra preghiera fino al cuore di Gesù e al cuore di Maria, la Madre a cui ci stiamo rivolgendo sempre più intensamente. Trasmette anche la preghiera di suffragio per i nostri defunti. Essi sentono il nostro ricordo e la nostra preghiera e ce ne sono riconoscenti, perché non li abbandoniamo anche se alcuni di loro, come capita in questo tempo, affrontano il passo della morte senza aver vicino le persone care.
Oltre che con la preghiera, troviamo altri modi per interessarci gli uni degli altri usando i diversi mezzi di comunicazione. Il tempo dell’emergenza si allunga e cresce, di conseguenza, per molte persone il peso della solitudine.
Tanti, poi, sono in ansia per la malattia di qualche loro caro che spesso costringe alla quarantena l’intera parentela. Aumenterà, inoltre, il numero di persone e di famiglie che si ritroveranno in ristrettezze economiche, con i bisogni primari da soddisfare. Nessuno allora nelle nostre comunità sia perso di vista! Se rafforzeremo la solidarietà tra di noi, usciremo da questo tempo di prova avendo sconfitto un altro virus malefico: il virus morale dell’individualismo.
Come cristiani siamo chiamati ad osservare con gli occhi della fede gli imprevedibili avvenimenti che stanno travolgendo il mondo. Dio è presente e vuol dirci una parola per la nostra salvezza.
Nel Vangelo troviamo questo sofferto rimprovero: “ Sapete interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?” (Mt 5,25). Quali segnali ci sta lanciando lo Spirito del Signore? In questo tempo stiamo tutti lottando, alcuni anche eroicamente, contro il virus che ci minaccia di morte fisica.
È un’impresa benemerita che Gesù fece per primo restituendo a Lazzaro la vita fisica e gli affetti delle sorelle e degli amici. La Parola di Dio, però, ci invita ad accorgerci che ognuno di noi ha tendenza a rinchiudersi in un’altra tomba, quella dell’egoismo. L’egoista è uno che tende a rinchiudersi in se stesso. Non tiene lo sguardo aperto verso gli altri perché è rivolto a soddisfare solo i propri bisogni, tornaconti e interessi.
Non tralascia se stesso per donarsi, ma usa gli altri per soddisfare la propria insaziabile sete di piacere, la voglia di possedere e di consumare. Si riduce, così, alla solitudine e il cuore diventa per lui come una tomba. È la morte della sua anima, peggiore della morte del corpo, perché segna il fallimento di tutta l’esistenza. Ebbene, Gesù ha donato tutto se stesso, fino all’ultima goccia di sangue, per strapparci da questa terribile tomba che è la stessa in cui si è rinchiuso il diavolo. E per far entrare in noi il suo Spirito, realizzando una vera “trasfusione” di amore nel nostro cuore.
Così lo trasforma da tomba a tempio santo, in grado di ospitare in sé tanti altri fratelli. Questa è la risurrezione che ha generato i santi e ha cambiato il mondo. Chi la vive è già nella vita eterna perché la morte fisica sarà il passaggio per entrare nella Comunione dell’Amore con Gesù, Maria e tutti i santi.
+ Andrea Bruno Mazzocato Arcivescovo di Udine Udine,
23 marzo 2020
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Ricordiamo sempre le parole dell’Arcangelo Gabriele a Maria: ”NULLA È IMPOSSIBILE A DIO” Preghiamo con fede e fiducia chiedendo perdono dei nostri peccati attuali e quelli commessi durante tutta la nostra vita… Dio è AMORE ONNIPOTENTE, ed ha il potere di fermare la pandemia attuale quando vuole, ma desidera la nostra conversione..
Nulla è a caso. il salmo dice: “L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono” (Salmo 49,13).
Nel cosiddetto benessere odierno molti si sono dimenticati di Dio, non frequentano i Sacramenti, non si pentono, non si confessano e non santificano le feste. Moltissimi deridono la religione cattolica, fondata da Gesù Cristo stesso ed i suoi ministri vengono descritti come delle macchiette.
Per questo se supplichiamo il Signore di estinguere la pandemia in corso dobbiamo anche promettere di cambiare vita, altrimenti ci rivolgiamo a Lui solo nel bisogno e questo non è ancora vero amore e non contribuisce a salvare la nostra anima, ben più importante.
Ognuno di noi dovrebbe cambiare condotta e convertirsi sinceramente. Allora il Signore avrà pietà di tutti noi e ci salverà.
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Il Coronavirus ha costretto moltissimi a rimanere a casa.
Cerchiamo di cogliere anche alcuni aspetti positivi.
Questa è un’occasione per:
1) Riscoprire il valore della famiglia come frutto del Sacramento del Matrimonio: lo stare insieme, la comunicazione, l’affetto reciproco e lo spirito di collaborazione gli uni per gli altri. Gesù è in noi ma anche nel prossimo, il quale è costituito innanzitutto dai nostri cari.
2) Usufruire di momenti di riflessione, meditazione e preghiera per le necessità corporali e spirituali del mondo intero, iniziando dal prossimo.
3) Per chi è solo: offrire la propria sofferenza per tutti, affinché ognuno diventi più sensibile per le necessità del prossimo. Nella preghiera rendersi consapevoli che Gesù è sempre presente e non ci abbandona mai.
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Per informazioni: https://www.mondocrea.it
O VERGINE SANTISSIMA e Madre nostra,
Tu che sei la Signora di tutti i popoli e spesso sei intervenuta per intercedere contro i mali e le calamità che affliggono l’umanità, proteggi tutto il mondo dalla diffusione veloce del Coronavirus COVID -19.
Fa’ che ogni uomo creato ad immagine e somiglianza divina, pur consapevole della propria fragilità, si renda conto anche della propria dignità di Figlio di Dio in Gesù Cristo e riconosca Te come Madre di Dio e di tutti noi.
Ti invochiamo con fede e fiducia, intercedi presso tuo Figlio Gesù affinché, in virtù delle sue sante Piaghe, ci liberi da questa epidemia e da tutti i mali spirituali che ci affliggono, per poter vivere secondo i Comandamenti divini dell’Amore.
Ave Maria… (tre volte)
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I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):
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LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione
6 luglio 2005
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Catechesi e omelie di padre Lino Pedron