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L’angelo, nella sua terza apparizione a Fatima, disse ai tre Pastorelli: “Consolate il vostro Dio”

Queste parole impressionarono vivamente Francesco e orientarono tutta la sua vita. Francesco Marto volle essere il Consolatore di Gesù.

La sua pena era vedere Gesù offeso; il suo ideale consolarLo. Non volle fare peccati, neppure che gli altri li commettano perché Nostro Signore non resti triste.

Fa tutti i sacrifici che può per consolare Gesù. Passa nella chiesa ore continue, da solo, o si ritira in luoghi solitari per consolare Nostro Signore.

Poco prima di morire (1919) dice: “Vado in Cielo a consolare molto Nostro Signore e la Madonna”

 

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Non dobbiamo pensare che sia una cosa puerile credere nell’esistenza di uno specifico angelo custode donato dal Creatore ad ognuno di noi.Come testimoniano la Sacra Scrittura, il Catechismo e molti santi mistici, ognuno di noi ha accanto a sé un angelo incaricato da Dio a proteggerci ed a accompagnarci verso la salvezza eterna.

Non temiamo, quindi, di invocarlo spesso e di credere fermamente che ci è sempre accanto, appositamente per noi, anche se non lo vediamo. Egli vede quello che facciamo e guarda direttamente Dio, intercedendo anche per noi.

Non chiediamo troppo le motivazioni della sua misteriosa presenza perpetua. È molto più efficace e salutare per le nostre anima credere che l’Angelo ci ascolta, ci avverte quando siamo tentati, ci ammonisce quando cadiamo nel peccato e ci consiglia di compiere il bene.

L’Angelo custode ha anche il compito di accompagnarci nell’aldilà Non sprechiamo questo grande dono che il Signore ci ha dato sin dal nostro concepimento.

Non rimaniamo indifferenti verso la sua presenza: dovremo rendere conto a Dio anche di questo.

 

 

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DA UN TESTO DI DON MARCELLO STANZIONE

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“Potrebbe succedere che al momento della morte un’anima in stato di grazia non sia ancora degna di contemplare il Volto dell’Altissimo, l’Angelo custode la conduce allora in Purgatorio – il posto della sua purificazione – dove le procura tutta l’assistenza e la consolazione in suo potere.”

Nel frattempo comunque, durante il suo breve o più lungo soggiorno nel Purgatorio, l’Angelo custode farà spesso visita all’anima per portarle sollievo e conforto.

Quando alla fine l’anima sarà libera da ogni macchia e debito di peccato, all’ordine di Maria, la Regina degli Angeli e dei Santi, l’Angelo custode volerà con essa alla Gerusalemme celeste, scortato come canta ammirabilmente la Chiesa, dalla compagnia giubilante dei martiri e i cori degli Angeli, tutti esultanti con lui, perché la corona è vinta,” il Prezioso Sangue ha finalmente trionfato.

Felici e beati saremo, se grazie alla nostra devozione e al nostro amore per il nostro compagno celeste, meritiamo di essere assistiti particolarmente da lui nella nostra ultima ora. Egli può allora offrire per noi al Dio della grazia, il Divino Sangue, il nostro riscatto e nostro passaporto per la gioia eterna del Paradiso.

 

DA UN TESTO DI DON MARCELLO STANZIONE

Email: donmarcellostanzione@tiscali.it

 

Don Marcello Stanzione, organizza incontri e conferenze nelle varie città: le tematiche sono relative al Purgatorio, agli angeli e a ciò che riguarda il soprannaturale.Per adesioni ed informazioni…

mail: donmarcellostanzione@tiscali.it

 

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AMAMI COME SEI – Parole di Gesù all’Anima(di Mons. Lebrun)
“Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: Dammi il tuo cuore, amami come sei…
Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all’amore, non amerai mai.Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù, se ricadi spesso in quelle colpe che vorresti non ricommettere più, non ti permetto di non amarmi.
Amami come sei. In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell’aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami… come sei…
Voglio l’amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai. Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore?
Non sono io l’Onnipotente?
E se mi piace lasciare nel nulla quegli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio amore? Figlio mio, lascia che io Ti ami, voglio il tuo cuore.Certo voglio col tempo trasformarti, ma per ora ti amo come sei… e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vedere dai bassifondi della miseria salire l’amore.
Amo in te anche la tua debolezza, amo l’amore di poveri e dei miserabili; voglio che dai cenci salga continuamente un gran grido: “Gesù ti amo”. Voglio unicamente il canto del tuo cuore, non ho bisogno ne’ della tua scienza, ne’ del tuo talento.
Una cosa sola m’importa, di vederti lavorare con amore. Non sono le tue virtù che desidero; se te ne dessi, sei così debole che alimenterebbero il tuo amor proprio; non ti preoccupare di questo. Avrei potuto destinarti a grandi cose; no, sarai il servo inutile; ti prenderò persino il poco che hai… perché ti ho creato soltanto per l’amore.
Oggi sto alla porta del tuo cuore come un mendicante, io il Re dei Re! Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi. Non allargare la tua miseria; se tu conoscessi perfettamente la tua indigenza, moriresti di dolore. Ciò che mi ferirebbe il cuore sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia. Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte; voglio che tu faccia anche l’azione più insignificante solo per amore.Conto su di te per darmi gioia… Non ti preoccupare di non possedere virtù; ti darò le mie. Quando dovrai soffrire ti darò la forza.
Mi hai dato l’amore, ti darò di saper amare al di là di quanto puoi sognare… Ma ricordati… amami come sei… Ti ho dato mia Madre; fa passare, fa passare tutto dal suo Cuore così puro.Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all’amore, non mi ameresti mai… Va… “Amami come Sei “
di Mons. Lebrun ~ Parole di Saggezza http://www.paroledisaggezza.altervist…..
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Ci rendiamo conto dell’incredibile meraviglia dell’esistenza?

UN ANGELO TI INVITA A STUPIRTI

Perché non adori profondamente il tuo Creatore? Guarda che meraviglia il Creato! Osserva il sole, la luna, le stelle, i boschi, i fiumi, le montagne, il mare, gli animali…

Perché non ti commuovi di fronte a tanta bellezza ed armonia?

Tutto è sorretto da leggi complesse e tu stesso sei continuamente sostenuto da Lui… perché non ti meravigli del tuo corpo, della tua mente e della tua anima immortale?

Perché non ti lasci inondare dallo stupore di fronte allo spettacolo della natura e della tua stessa esistenza?

Perché l’abitudine ti rende così cieco da non capire che il Regno dei Cieli è già dentro di te se credi in Dio e lo ami con tutta la tua mente ed il tuo cuore con profonda gratitudine?

Potresti anticipare il Paradiso già su questa terra se solo ti lasciassi toccare dalla Sua grazia, ma vivi troppo preoccupato delle cose di questo mondo, di come possederle ecc.

Cerca di essere libero interiormente ed allora potrai stupirti di tutto ciò che di buono c’è in te, negli altri e nell’Universo…

 

 

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NULLA È IMPOSSIBILE A DIO

L’Arcangelo Gabriele disse a Maria Santissima durante l’Annunciazione: “Nulla è impossibile a Dio”

Non sempre ci rendiamo conto di questa frase evangelica così lapidaria e veritiera.

Davvero Dio può tutto.

Come ha reso feconda Elisabetta ed è nato nel grembo della Vergine Maria, il Signore può tramutare il nostro cuore di pietra in carne, ed abitare in noi.

Ciò significa che Egli ha la possibilità di instaurare dentro ognuno di noi il suo Regno di giustizia, pace ed amore, se lo ascoltiamo e lo accettiamo come ha fatto Maria.

Dio è davvero Amore Onnipotente: potrebbe farci vivere in altri mondi migliori, ma per ora vuole che viviamo nella situazione in cui siamo, nella fede, nella speranza e nella carità.

Desidera che riconosciamo il suo Amore in tutte le circostanze, anche nel dolore.

Può arricchirci e impoverirci.

Può donarci la salute o la malattia.

Può toglierci la vita quando vuole, perché ne ha preparata una nuova per tutti noi nell’altra dimensione

Noi non immaginiamo minimamente quanto potente Egli sia. Persino gli angeli buoni alla sua presenza hanno un profondissimo rispetto, amore. lo adorano incessantemente e sono obbedienti.

Adoriamo sempre il Signore in qualsiasi circostanza della vita perché Egli viva in noi!

 

 

 

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Voi che ignorate appositamente l’esistenza del Padre Creatore, del Figlio Salvatore e dello Spirito Amore, perché non volete comprendere che il destino eterno di ogni uomo è la contemplazione della SS. Trinità?

Voi che date la priorità alle cose materiali accumulando a danno dei poveri e dandovi ai piaceri della carne contro le leggi divine, dimenticate che ogni atomo dell’Universo e del vostro corpo appartiene a Dio, così Onnipotente che potrebbe chiamarvi a sé quando vuole dissolvendo il corpo terreno?

Voi che vi credete superiori agli altri nel possesso dei beni materiali e della scienza, non sapete che Dio è onnisciente e che le vostre conoscenze sono un nulla se comparate alle sue e che Egli ha il potere di togliervi anche l’intelletto?

Voi che continuate a emanare leggi inique e discriminatorie, perché ignorate che Colui che ha creato tutto ha anche il potere sulle leggi della natura?

Voi che calpestate la dignità dei vostri fratelli, non sapete che Colui che sorregge l’Universo è anche la Fonte della Giustizia?Date lode a Dio e ringraziatelo continuamente per la sua infinita Misericordia ed attendete con cuore puro la sua venuta!

 

 

Date lode a Dio e ringraziatelo continuamente per la sua infinita Misericordia ed attendete con cuore puro la sua venuta!

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(Video ispirato da un intervento di suor Emmanuel Maillard scrittrice   https://www.youtube.com/watch?v=l-RjxYhXJU4  )

Gli angeli sono esseri spirituali ma molto concreti e reali. L’angelo custode è molto potente, specialmente se lo si prega ogni giorno.

Essi sono attivi, buoni, ci amano come Dio ci ama ed hanno il compito di proteggerci dal nostro concepimento fino alla morte ed anche dopo.

Se saremo in Purgatorio Egli sarà lì accanto a noi ed in Cielo lo sarà ancora di più.

Hanno il compito fondamentale di realizzare il piano che Dio ha sulla nostra vita e spingono ed orientano i nostri desideri verso il cammino che Dio ha preparato per noi.

Chi ascolta il suo angelo custode ascolta Dio, lo afferma la Sacra Scrittura.

C’è molta gente che lo ignora completamente ma l’angelo sta accanto a loro lo stesso, ma non può agire se non è desiderato, perché rispetta il nostro libero arbitrio. Bisogna prenderlo in considerazione seriamente.

Gli angeli custodi sono contenti di lavorare per noi e desiderano la nostra santità.

I genitori che non sono ascoltati dai figli, pensino che anche essi hanno un angelo custode. Se chiedono con fede al loro angelo custode di unirsi all’angelo custode dei figli, verranno esauditi perché in questo modo gli angeli trasmetteranno ai loro figli pensieri buoni e positivi. I figli li metteranno in pratica perché penseranno di aver generato da se stessi questi pensieri…

E così per tanti casi che ci capitano nella vita con le relazioni difficili: se preghiamo con fiducia l’angelo custode della persona con cui abbiamo a che fare, le cose si risolvono più facilmente.

(Video ispirato da un interventoo di suor Emmanuel Maillard scrittrice)
https://www.youtube.com/watch?v=l-RjxYhXJU4

 

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dal Diario di un pellegrino carnico di p.Albino Candido

per il libro:   https://www.edizionisegno.it/libro.asp?id=1686

2 Ottobre 1979 Ss. Angeli Custodi.

L’Angelo custode è quell’essere che stimola ciascuno di noi a riconoscere, a far attenzione, a dar importanza all’invisibile. A non lasciarci frastornare solo dal visibile.

Il mio pensiero acquista valore, si arricchisce ogni volta che si cala o si lascia assorbire dal mondo invisibile, che rappresenta la realtà prima e ultima.

Tanto più se il pensiero si veste di amore. Il bianco angelo è bianco, e candido, simbolo di chiarezza perché egli sta sempre davanti al volto di Dio e tutto porta davanti a quel volto benedetto.

L’Angelo mi stimola ad adorare il mistero di Dio nascosto in tutte le cose, nella creazione, nella persona umana, nei Sacramenti.

Nell’Eucarestia che è la povertà di Dio, il silenzio di Dio. Il Dio nascosto, che non ha bisogno di clamori.

L’Angelo ci introduce a parlare con quel mondo invisibile fino al punto che il mondo visibile cessa di influenzare per disperdersi in mille frammenti.

Gratuità. Sono capace di gratuità? Sono capace di dare gratuitamente? Di pregare solo per dovere amoroso di adorare? (p.148)

 

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Il cosiddetto “sesto senso” è nascosto nel nostro subconscio e nelle profondità della nostra anima immortale dove abita il Dio Trinitario, se lo sappiamo accogliere con fede ed umiltà.

Una volta la chiamavano “la voce della coscienza” e non avevano tutti i torti. Quando c’è nel nostro comportamento qualcosa che non va – dicevano – è l’angelo o il Signore che indirettamente ci rimproverano amorevolmente..

Questo sesto senso con l’aiuto dello Spirito Santo, ci orienta a discernere tra il bene ed il male, ad intuire molte cose che i 5 sensi del corpo non riescono a captare.

È proprio questo sesto senso, se ben coltivato, ad indurci alla scoperta della Verità. È un cammino laborioso, ma indispensabile per tutta l’Eternità…

 

 

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Un angelo: Sappi che il Padre Celeste, tuo Creatore, è innamorato folle di te, anche se spesso non te ne accorgi. Succede a volte che quando ti guardi allo specchio non ti piaci. Non è così per Lui… Questo un po’ gli dispiace, perché Lui ha fatto belle tutte le cose, specialmente ogni persona. Il Padre, pur rispettando la tua libertà, ti rincorre ovunque perché cerca in te l’immagine di suo Figlio e vuole condurti alla pienezza a cui sei destinato, quando sarai perfettamente a sua immagine e somiglianza, pur rimanendo te stesso.. Anche se sei una delle miliardi di persone che Egli ha creato, Lui ti segue singolarmente, come se esistessi solo tu. Sei davvero unico ed irripetibile! Ti guarda e ti osserva continuamente in profondo rispetto amoroso perché è in te. Ascolta ogni parola delle tue labbra, osserva i tuoi pensieri ed esulta di gioia quando comunichi con Lui, quando gli parli, quando ti penti dei tuoi errori, quando compi una bella azione verso il prossimo, quando silenzioso contempli le sue opere. Egli “ti ama” alla follia in mille modi, anche se tu non te ne accorgi. Noi stessi angeli buoni ci meravigliamo e gioiamo di questo infinito amore che che Egli ha nei tuoi confronti. Attende sempre un riscontro amoroso da parte tua, anche se raro. Non preoccuparti mai di nulla, perché Lui c’è anche quando soffri o quando pecchi. Attende te in modo fiducioso sempre e ti contempla estatico. Tu sei un suo capolavoro e desidera che tu lo sappia. Ti ama e ti amerà sempre!
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Audio tratto da un brano del libro “Come ci vedono dall’aldilà” di Pier Angelo Piai. L’ Angelo della Retta Preghiera (immaginario) spiega al veggente Luca Alberti come spesso ci inganniamo perché spesso durante la preghiera chiediamo solo cose materiali…

Per leggere l’intero libro “Come ci vedono dall’aldilà – Cronache di un vagabondo veggente” in pdf:

https://www.mondocrea.it/come-ci-vedono-dall-aldila-cronache-di-un-vagabondo-veggente/

 

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”

L’uomo materiale pensa subito al pane in sè, alimento importante per la sopravvivenza di miliardi di esseri umani. Ed è giusto che non manchi l’indispensabile: non si può vivere in armonia se manca il necessario. Ma il Signore ha anche detto: “non di solo pane vive l’uomo”. Chi rimane fissato nel pane materiale rischia di fossilizzarsi e non può effettivamente evolversi liberamente nello Spirito. La sua volontà e il suo pensiero sono appesantiti dalla materialità che impedisce di allargare l’orizzonte delle proprie vedute.

Quanti materialisti e quanto materialismo c’è in mezzo a voi! Anche in coloro che si professano credenti. È come un tumore occulto che devasta anche gli spiriti più raffinati. Chi vive sempre preoccupato e in ansia ha una coscienza materialista perchè esclude la presenza di Dio dalla propria vita.
Dio vi ha dato la libertà di scelta ma voi dimenticate spesso che la libertà fondamentale si trova solo se si è radicati in Colui che tutto ha creato e che tutto governa. Ogni uomo è sottoposto a questa tentazione materialista, anche colui che viene ritenuto il più spirituale o che si crede tale. È giusto chiedere il pane materiale e con esso tutto ciò che vi serve per una vita decorosa.

Ma ricordatevi che Colui che vi concede il pane materiale ha detto di se stesso “Io sono il pane disceso dal Cielo”. Sono parole esplicite per chi ha la buona volontà di comprendere, ma sono enigmatiche per chi ha la coscienza limitata dalle cose materiali su cui ha cementato il proprio cuore.
Se Gesù stesso si ritiene “pane”, significa che si lascia anche “mangiare” donando a voi il vero nutrimento spirituale. È questo pane che bisogna chiedere con insistenza ogni giorno, anzi in ogni istante della vostra vita.

Non preoccupatevi di cosa mangerete o di cosa berrete…cercate innanzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Se il Signore avesse voluto intendere nella preghiera che vi ha insegnato a chiedere solo il pane materiale, sarebbe caduto in contraddizione.
Invece Egli vi esorta vivamente a non porre al primo posto le necessità materiali: Egli sa già di cosa avete bisogno nella vita quotidiana. Il nutrimento spirituale è infinitamente più importante di quello materiale.
È anche molto più importante dei vestiti che indossate, della casa in cui abitate, del lavoro che svolgete, delle varie attività in cui siete immersi, dei divertimenti che ricercate.
Non voglio dire con questo che tutto ciò è un male: no tutto ciò che esiste è voluto da Dio, pertanto è buono. Solamente che le cose terrene e materiali non devono costituire la principale preoccupazione della vostra vita. La scala dei valori dovrà essere sempre rettificata nella conversione.
Si, bisogna lavorare, darsi da fare per mantenere sè e i familiari, per far funzionare l’economia della società. Anche Paolo apostolo lavorava giorno e notte per potersi mantenere con le proprie fatiche. Ma la sua principale occupazione riguardava le cose dello Spirito, la diffusione della Buona Novella, l’amore per le cose del Signore e la costruzione della Chiesa nascente. Tutto ciò era per lui al primo posto, il resto subordinato. Il Signore non fa mai mancare il cibo quotidiano o i vestiti necessari o la casa per ripararsi dalle intemperie a chi lo onora mettendolo al primo posto.

Invocate spesso lo Spirito di Gesù ed egli vi darà il vero pane quotidiano!
Non il pane che si corrompe nella carne ma il vero pane della vita eterna, ciò di cui ha assolutamente bisogno ogni uomo. Nessuno può vivere realmente senza questo pane.
Chi non lo desidera e non lo chiede si priva di una felicità incredibile! Non c’è essere umano più infelice di colui che non sente il bisogno di vita eterna e vive nelle cose transitorie, destinate a marcire.
Cosa rimarrà di lui quando si presenterà faccia a faccia con il datore della vita e non riuscirà a riconoscerlo perchè estraneo?

Chi vive assorbito nella materialità anche la sua anima diventerà materiale e prigioniera dello stretto e angusto mondo in cui si affannava stoltamente. Bisogna far capire questo a tutti gli uomini che non credono nell’esistenza del soprannaturale perchè accecati dalla stoltezza e dall’orgoglio egoistico. Ma voi, che vi ritenete
cristiani avete molta responsabilità nei confronti di coloro che non credono perchè il vostro atteggiamento non è per loro credibile.

La vostra vita dovrebbe parlare di Dio, i vostri volti dovrebbero dimostrare la gioia e la serenità di coloro che credono in un Dio provvidente che non fa mancare
nulla ai suoi amici. Ma non è cosi. Vi lasciate sommergere da troppi affanni e preoccupazioni che sono giustificati solo negli increduli.
Vi dimostrate “credenti” esteriormente ma interiormente siete poco convinti che c’è un Dio che vi sta a fianco ed è pronto ad aiutarvi quando glielo chiedete
senza indugiare. E quando vi mettete a pregare lo fate male perchè chiedete solo cose materiali che soddisfano la vostre immediate necessità.

Ma per lo spirito vostro chiedete poco, non chiedete il vero pane che lo nutre ed è il pane dell’amore più autentico e genuino che solo Dio può concedere.

In questo senso, proprio per venirvi incontro Dio si è fatto carne e continua a farsi carne nella vostra storia, nella vostra situazione.
E si fa ogni giorno cibo ed è presente nell’ostia che il sacerdote consacra durante il memoriale del sacrificio di Cristo. Quando vi nutrite di quel pane, allora la vostra fame spirituale sarà placata perchè solo in Lui troverete l’armonia interiore e cosmica.

Gradualmente, con l’aiuto divino quel nutrimento vi trasformerà ad immagine e somiglianza del divin Figlio per farvi raggiungere la pienezza a cui eravate destinati fin dalla creazione del mondo.

 

 

 

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Tratto dal mio libro “Come ci vedono dall’aldilà”: un angelo immaginario (della Retta Preghiera) spiega al veggente Luca Alberti il senso del binomio

“Padre nostro”..

Gesù vi insegna a chiamare Dio “Padre”. Padre di tutti, non solo suo. In aramaico “Abbà ” è assai più confidenziale, come il vostro “papà “. Chiamatelo “papà”: attira ancor di più la sua tenerezza. Vi dimenticate spesso che Egli è veramente Padre, assai di più di quello naturale. “Padre” in sovrabbondanza. Non esiste un padre terreno che vi ami più di Lui. Egli vi ha donato l’esistenza.

Dovete riflettere spesso su questo punto: prima di nascere non eravate nulla, non avevate spirito, anima o corpo. La sua infinita bontà ha permesso la vostra esistenza ed è grazie a Lui che ora potete contemplare tutto ciò che esiste fuori di voi e dentro di voi. In Lui scoprirete un Universo ancora più meraviglioso perchè siete destinati a perfezionarvi a sua immagine e somiglianza. E scoprirete di avere un Padre che può tutto e interviene ogni volta che lo pregate e previene ogni vostro desiderio. Egli, come Padre perfetto, è felice della vostra felicità, gode quando godete e desidera con tutto il suo essere beneficarvi, riempirvi di grazie, di doni. Aspetta che voi lo desideriate. Spesso voi lo deludete con la vostra incredulità…vi dimenticate persino di Lui!

Ma Egli, appunto perchè desidera la vostra felicità, permette tanti accadimenti gioiosi o dolorosi affinchè non vi dimentichiate che Egli è sempre presente nella vostra vita, nella vostra interiorità. Non si vendica mai delle vostre trasgressioni e della vostra ingratitudine. Egli è un padre misericordioso e giubila quando prendete coscienza del vostro errore con il proposito di correggervi. Ama l’uomo umile che si sente bisognoso della sua infinita misericordia. Questo Padre, cosi tenero, ha un punto “debole” se cosi si può dire (e che in realtà è la sua forza) : il suo cuore può essere ferito teneramente dalla creatura che confida in Lui e che sa di essere fragile e incostante. Vi ha creati esseri “fragili” per poter riversare su di voi tutto il suo amore. Questa fragilità ha consentito che Colui che ha tanto amato il mondo ha voluto dare il suo unico Figlio per la salvezza di tutti.

E in questo Figlio prediletto, nel quale si è compiaciuto, ha voluto che tutti voi diventaste figli adottivi. Quale Padre offre tutto se stesso per i suoi figli? Considerate l’amore del Padre, amatelo, ammiratelo, provate per Lui sentimenti di gratitudine ed essi attirerranno grazie più copiose. Quando pregate basta che vi soffermiate su quel “Padre nostro”. Ripetetelo lentamente, più volte. Lasciate penetrare nel vostro intimo questo binomio. Non abbiate premura: si insinui in ogni fibra del vostro essere, percepitelo durante qualche profonda inspirazione, associatelo all’aria che respirate, al terreno che calpestate, alle cose, ai vegetali, agli animali che toccate, al cibo che mangiate. Pensate a tutto come dono del Padre, ad ogni persona che incontrate come suo dono. Guardate il prossimo come fratelli, sorelle, figli dello stesso Padre. E ripetete ancora, in qualsiasi momento della giornata, quando siete lieti o tristi, quando avete la sensazione che tutti vi abbiano abbandonato, quando tutto sembra contro di voi, quando non riuscite a realizzare le vostre chimere, quando provate sensazione di benessere, di gioia, di gratitudine, ripetete sempre “Padre nostro”.

Se riuscirete ad interiorizzare questa certezza, che cioè Dio è un dolce e premuroso Padre, che già conosce tutto di voi, anche le aspirazioni e i pensieri più segreti, che desidera riversare il suo amore misericordioso soprattutto alle creature più deboli e vacillanti, che non rinfaccia mai le vostre colpe, che sa dimenticare qualsiasi vostro sgarbo o disattenzione in ogni istante che gli chiedete perdono, che gioisce ogni volta che pensate a Lui e alla sua infinita bontà….ebbene voi avete raggiunto i cieli più alti, il suo Regno di pace, di serenità, di letizia, di tranquillità.

Sarete come “bimbo svezzato in braccio a sua madre”…perchè nella paternità di Dio è implicita anche la sua maternità, perchè Egli è attento e premuroso come una madre. Dio è quindi Padre e Madre contemporaneamente perchè Egli è Uno e dall’Uno proviene la molteplicità. Se tutti voi poteste diventare fiduciosi nella sua infinita bontà di Padre quante cose cambierebbero nella vostra vita!

 

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Audio tratto da un brano del libro “Come ci vedono dall’aldilà” di Pier Angelo Piai.

L’ Angelo della Retta Preghiera (immaginario) spiega al veggente Luca Alberti come spesso ci inganniamo perché non sempre desideriamo il vero Regno di Dio..

 

Testo:

Il Regno dei Cieli non è quello che voi pensate.
“I miei pensieri non sono i vostri pensieri”.
Il Regno di Dio non è il regno del potere mondano. È il regno della libertà e dell’amore. Invocate l’avvento del Regno e non sarete delusi. Ma bisogna desiderarlo con tutto il cuore. È un Regno di umiltà, di speranza, di giustizia.
Non vi accorgete che la giustizia umana è troppo fallace?
E il potere umano è così fragile che dura assai poco. I dittatori non durano a lungo : prima o dopo c’è sempre qualcuno che li rovescia.
Il successo, altra forma di potere condizionatorio, è sempre fine a se stesso. La persona che lo cerca prima o dopo diventerà infelice e toccherà con la sua mano enormi delusioni.
Le ricchezze materiali spesso si rivoltano contro colui che le accumula con avidità. E cosi quelle culturali e persino spirituali.
Il Regno di Dio è invece un regno di distacco, di purezza, di magnanimità, di semplicità, di innocenza e di gioia, conseguentemente. Una gioia intima, profonda, duratura, che si trasmette semplicemente per contagio.
Bramate il Regno di Dio. Bramatelo in ogni momento, dapertutto, ovunque voi siate, qualsiasi cosa facciate. Desiderate che esso si impossessi di ogni persona, diffondetelo con l’esempio.
Se voi che vi ritenete cristiani vi dimostrate tristi, chi potrà credere a quello che dite di credere? Siate coerenti. Se volete diffondere davvero il Regno tutti devono percepire che già lo vivete dentro. Non si può realmente entrare in Paradiso se non lo si ha già dentro, nell’intimo dell’anima, là dove nessuno potrà disturbarvi. La vostra continua tristezza è spesso più deleteria di qualsiasi altro vizio…voi non ve ne accorgete, ma tutti gli altri vi giudicano anche dallo stato d’animo che voi dimostrate.
Chiedete sempre l’avvento del Regno. Dio si concede a chi lo invoca con fede certa.
E anche se la vostra fede dovesse vacillare, imploratelo ancora di più. Le sue promesse  si realizzano sempre perchè Egli è fedele a se stesso e non abbandona mai il misero.
Egli dimentica tutti i peccati e vuole che ogni si salvi. Se voi sapeste quanto Egli brama che il suo Regno d’amore trionfi in ogni anima! Non opporreste più tante resistenze, ma fareste di tutto per accontentarlo.
I santi lo avevano intuito bene ed hanno permesso che lo Spirito agisca in loro.
Dio rispetta profondamente la libertà di ogni uomo e non vuole instaurare il suo Regno con la forza. Questo tipo di violenza non si addice alla sua natura. Egli aspetta con discrezione che gli diate il permesso di regnare.
Questa è la sua gloria: che il suo Regno si diffonda nella più assoluta libertà e nella perfetta adesione della volontà di ogni uomo.
Meditate su questa infinita umiltà divina. Riflettete spesso su di essa e sarete spontaneamente portati a desiderare il Regno dell’amore, con le sue meraviglie che non finiranno mai di stupire. Allora il vostro animo sarà simile a quello del fanciullo innocente che sa stupirsi anche delle cose più semplici, dei gesti più altruistici, degli avvenimenti apparentemente meno significanti, degli incontri più gratuiti.
Dio ha realmente bisogno di ognuno di voi per regnare su tutti, perchè vi ha creati interdipendenti in tutto, soprattutto nella dimensione spirituale.
Non date scandalo con il vostro comportamento cinico, irrispettoso e freddo.
In questo modo impedite la diffusione del Regno progettata dall’amore divino.
Ognuno di voi ha la grande missione di contagiare il Regno a coloro che incontra lungo il suo cammino. È una grave responsabilità, prendetene
coscienza, non è mai troppo tardi…anche l’ultimo attimo della vostra vita può essere molto importante!

 

Per leggere l’intero libro “Come ci vedono dall’aldilà – Cronache di un vagabondo veggente” in pdf:

 

https://www.mondocrea.it/come-ci-vedon…

 

 

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Audio tratto da un brano del libro “Come ci vedono dall’aldilà” di Pier Angelo Piai.
L’ Angelo della Retta Conoscenza (immaginario) spiega al veggente Luca Alberti come spesso ci inganniamo perché la nostra volontà non è sempre conforme a quella del Creatore.
TESTO:
Ma sapete realmente cosa significa fare la sua volontà?
Qui siamo nella dimensione divina dove la libertà di Dio è l’aria vitale della sua divinità.
Chi realmente esegue la sua volontà lo glorifica e non potrà mai pentirVoi spesso vi date da fare, vi agitate, volete a tutti i costi essere i protagonisti
di ogni azione che pensate “buona”. Ma è solo protagonismo, egoismo che agli occhi di Dio non ha alcun valore.Fare la volontà di Dio è molto semplice e difficile contemporaneamente.
Prima di tutto bisognerebbe conoscerla. L’uomo spirituale intuisce quale è la volontà divina nel profondo del suo io, dopo aver svuotato il suo centro
interiore da ogni orpello. Egli apre il suo cuore all’azione della grazia che unisce l’anima a Colui che la elargisce. Mosè è dovuto salire sulla montagna
tutto solo per conoscere la volontà divina espressa nelle tavole della legge. Gesù Cristo ha passato un lungo periodo nel deserto prima di operare
in stretta comunione con il Padre e cosi tutti i suoi seguaci hanno alternato lunghi periodi di solitudine contemplativa al loro fecondo apostolato.
Non abbiate timore ad affrontare la solitudine! In essa voi svilupperete i veri talenti che metterete a frutto in unione con il Padre.

Ciò che conta, nella vostra vita è agire in stretta unione con Dio: in Lui, tramite il Figlio, tutto diverrà più semplice perchè Egli dà la grazia di discernere la sua volontà
nel momento in cui dovete agire.
Ma la preghiera insegnata da Gesù Cristo è precisa. Egli ci esorta a dire “sia fatta la tua volontà”. Dobbiamo chiedere che si compia la sua volontà:
è importante perchè la richiesta è in perfetta sintonia con l’ambiente divino che respira la libertà del Creatore, principio di ogni libertà estesa alle creature.
Non compie realmente la sua volontà chi non sa riflettere su quello che sta facendo e non sa mettere in crisi il suo operare che rischia di essere
la risultante di inconsci desideri di natura egoistica.
Analizzate una qualsiasi vostra azione e alla luce di Dio vi accorgerete quanti elementi mondani vi si frammischiano. Ma non scoraggiatevi: la coscienza della propria inettitudine non deve portare alla disperazione; al contrario dovrà convincervi che senza Dio nulla è possibile nel Regno spirituale.
È lui che dona la vista ai ciechi e vi farà capire, se lo volete, la retta via da intraprendere. Ma dovete chiedere il compimento della sua volontà.
Quanti hanno perduto la cosiddetta “fede” perchè il Signore non ha compiuto la loro volontà! Volontà egoistica, accomodante, borghese. Il punto di vista umano è assai limitato, nonostante la grandezza di ogni persona fatta ad immagine e somiglianza divine. Non può conoscere l’effetto di una propria azione nel tempo e nello spazio. Uno crede di compiere una buona azione, ma non può essere totalmente cosciente delle sue reali conseguenze positive o negative. Certo, ogni atto di puro amore non andrà mai perduto perchè il Signore lo farà servire al compimento del Regno, dove tutti i salvati vivranno in perfetta sintonia tra di loro nello Spirito.
È per questo che dovete imparare a pregare come Egli ha insegnato :…sia fatta la tua volontà… Egli realmente sa quale è il vostro bene in vista del Regno dei Cieli,…come in cielo cosi in terra…la terra è subordinata al Cielo e tutte le cose che avvengono in terra dovranno essere finalizzate al Regno dei Cieli.
Nella preghiera spesso chiedete male e non ottenete perchè non siete in sintonia con lo Spirito. Ogni miracolo, guarigione e prodigio che Cristo ha
compiuto sulla terra è sempre orientato al Regno dei Cieli: in questo modo
Egli poteva risanare l’uomo integrale, corpo anima e spirito. Tuttora continua a risanare chi glielo chiede con fede, perchè Dio vuole che ogni uomo
si salvi. E la salvezza completa dell’uomo non consiste soltanto nella guarigione fisica, ma anche e soprattutto in quella spirituale. Egli permette che
tante infermità rimangano perchè è proprio tramite esse che potrà salvare integralmente la persona che accetta attivamente e positivamente quello
stato. Se voi sapeste il valore della sofferenza non chiedereste altro: nel dolore trovereste la beatitudine, perchè l’uomo di Dio rimane sempre radicato
nel Padre in qualsiasi situazione si trovi, ed è proprio in quel modo che lo glorifica. Non abbiate timore nell’accettare il calice che vi viene proposto,
per quanto doloroso sia: esso vi procurerà una gloria eterna, dovete credere in ciò che vi dico. Quello che conta è il vostro centro interiore che, se ben radicato in Dio, non potrà mai essere disgregato da nessuno.
Non temete quelli che uccidono il corpo ma non hanno alcun potere sul vostro centro interiore: temete invece coloro che hanno il potere di distruggere la
vostra interiorità, che riescono a calpestarla e vi tolgono la capacità di amare.
Gli esseri umani vivono per raffinare questa capacità e se essa viene meno ad opera degli empi l’uomo intero si perderà. Abbandonatevi completamente
a Dio e tutto si risolverà nella gioia della vostra pienezza…
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Questo video contiene la lettura di un dialogo tra l’Angelo della Libertà ed il giovane Luca Alberti, protagonista del libro “Come ci vedono dall’aldilà” di Pier Angelo Piai.

Si tratta di un approfondimento su un tema molto attuale: il concetto di libertà oggi.

 

 

TESTO

 

L’ANGELO DELLA LIBERTA’

Mentre si stava assopendo con la corona del rosario in mano, Luca vide dal balcone una luce che illuminava l’orizzonte ondulato dai colli circostanti.
Si faceva sempre più intensa. Dal suo nucleo iridescente cominciò a stagliarsi la figura di un giovane angelo con una lunga veste color rosso vermiglio, le ali dorate e purpuree e recava tra le mani un calice di platino rivestito di pietre preziose.

Dopo un po’ gli rivolse la parola:

– Non temere Luca, sono l’angelo della Libertà. Ho il compito di illuminarti su questo grande dono che Dio vi ha fatto.

– Tu sei …l’angelo della Libertà?

– Sì Lo sono. Nella gerarchia celeste sono molto vicino a Dio: posso guardarlo faccia a faccia

– Cosa significano quella veste rossa e quel calice così ornato?

– Il colore rosso è il colore del martirio di sangue. Ciò significa che la libertà è una conquista dolorosa, ma che porterà alla gloria simboleggiata dallo splendore di queste gemme preziose.

– La Libertà è una conquista? Avevo sentito dire che siamo nati liberi.

– C’è una gran confusione sul concetto di libertà oggi, soprattutto tra i giovani.
Chi crede che la libertà sia poter fare tutto ciò che si vuole, chi il poter rendersi indipendenti dagli altri per raggiungere la massima autonomia, chi pensa alla propria assoluta autodeterminazione.
È proprio questa confusione che genera spesso egoismo, violenza, intolleranza, superficialità…
Eppure la cultura occidentale di tutti i tempi ha sempre riflettuto sul concetto di libertà operando sottili distinzioni:libertà naturale, sociale e politica, individuale, personale, autodeterminazione, libertà di scelta, libertà interiore, libertà fondamentale…
Si dice che la libertà di ciascuno ha i confini dove inizia quella degli altri.
Ma tu, cosa pensi realmente della libertà?

– Per me “libertà” significava poter fare tutto ciò che mi piace senza alcuna
proibizione. Ma ora non ne sono più sicuro.

– Ragioniamo insieme: secondo te l’uomo è libero?

– Qualcuno è più libero altri meno. Almeno così credevo da adolescente .
Forse pensavo che i minorenni fossero meno liberi degli adulti perchè da loro condizionati in quanto dovevano eseguire quello che essi ordinavano loro di fare e non avrebbero potuto fare diversamente. Ero convinto anche che l’imprenditore fosse più libero dell’operaio perchè ha un certo potere remunerativo su di lui, e cosi il ricco è più libero rispetto al povero perchè
può sfruttarlo…Credo, comunque che attualmente c’è in me una gran confusione.

– Qui dobbiamo rivedere insieme il concetto di libertà che mi sembra piuttosto restrittivo. Tu stai considerando la libertà dal tuo punto di vista che corrisponde alle tue attuali aspirazioni: In realtà ciò è un’illusione. Prova ad immaginare che improvvisamente tutti gli uomini della Terra vengano
colpiti da uno strano virus che infetta i loro cervelli mettendo loro in testa di fare tutto ciò che vogliono, indipendentemente dalla morale e dalle loro possibilità. Pensi di riuscire a vivere in un siffatto mondo?

– Se proprio devo essere sincero non mi dispiacerebbe: poter fare finalmente tutto ciò che si vuole senza essere controllati dagli altri o rimproverati dalla falsa morale che ci hanno inoculato i nostri padri è il massimo della realizzazione. Si, mi piacerebbe vivere cosi… ma so che è impossibile, il caos sarebbe tremendo, mi rendo conto.

– Penso che dovresti riflettere più a fondo su ciò che stai dicendo. Tu vivi in una società complessa e organizzata. Ognuno ha un determinato ruolo e svolge un compito utile a tutti. Ci sono molte persone a cui piace l’attività che hanno intrapreso. Ma quante altre sono costrette a lavorare senza alcuna gratificazione?

– Penso la gran parte.

– Ebbene, continua nel tuo sforzo di immaginazione. Queste persone, colpite da quello strano virus, lasciano la loro attività. I minatori escono dalle miniere, i muratori abbandonano i cantieri, gli operai le fabbriche, i contadini la terra, i negozianti la bottega, gli impiegati gli uffici, gli studenti le
scuole…Ritroveresti realmente la società così com’è attualmente?

– Devo ammettere che ne risulterebbe un bel caos!

– È la logica conseguenza del tuo concetto di libertà applicato universalmente!
Sei convinto che porterebbe brevemente allo sfascio di una società costruita su infinite auto-limitazioni individuali e collettive? Te lo immagini?
Tu lasci un posto e non riesci a trovare un autobus per andare a casa perchè l’autista ha abbandonato il pullman, non trovi più negozi, vieni aggredito per le strade…

– Nella realtà sono convinto che ciò non avverrà mai!

– E in effetti ciò comporterebbe la fine di tutti. Ogni persona dovrebbe pensare a lungo sulla conseguenza delle sue azioni. Attualmente si pensa sempre poco, anche se sono stati fatti dei progressi nelle conquiste sociali.
Ognuno deve sempre agire come se tutti dovessero agire in base ai quei principi che egli applica. La vecchia frase biblica “non fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te” è assai emblematica e potrebbe essere riconvertita al positivo con l’altra frase “ama il prossimo tuo

– Mi rendo conto che in me c’è un po’ di confusione sul concetto di libertà.
Non so realmente a quale libertà mi riferisco quando esprimo il desiderio di poter fare ciò che voglio. In fondo penso che in tutti gli uomini esista questo desiderio. Perché è così forte in noi?
– È la semplice conseguenza della vostra situazione di creature di Dio in continua evoluzione. Voi siete nati in un mondo che ci condiziona continuamente, dal concepimento fino alla morte.
– È vero! Dov’è la tanto decantata libertà se persino il nostro carattere e le nostre predisposizioni subiscono l’influsso del nostro codice genetico? E coloro che ci educano non lasciano in noi un’impronta indelebile? In che cosa consiste questa libertà?

– Ho già ammesso che siete condizionati fortemente dalle circostanze della vostra vita. Ma esse non devono essere viste solo come un impedimento alla vostra libertà. In voi esiste anche una volontà, a differenza degli animali che agiscono solo nell’ambito del loro istinto. La volontà è l’appetito della ragione umana ed è quella che vi dà la possibilità di scegliere. Ammetti che in voi c’è una certa libertà di scelta?

– Libertà di scelta? Si…ma piuttosto limitata.

– Ma non sono pochi gli oggetti della tua scelta, se rifletti bene. Limitàti, ma numerosi. La libertà di scelta ti consente di agire in un campo ristretto ma sempre enorme di possibilità. Essa, concettualmente, non riguarda tanto il movente etico o morale della tue azioni ma la loro possibilità.
In questo momento ti trovi di fronte a tantissime possibilità. Indipendentemente dalle loro conseguenze, rimangono azioni possibili. Certo non puoi volare perchè ti mancano le ali, o parlare un’altra lingua che non conosci. In questo caso è limitata la tua libertà naturale. Essa soggiace alla tua libertà di scelta pur condizionandola. Per questo è molto importante l’autoconoscenza che ti consente di capire a che livello è la tua libertà naturale. La libertà di scelta è strettamente correlata alla conoscenza di se stessi e della propria libertà naturale. Se ti conosci bene sai anche scegliere bene.

– Cosa significa scegliere bene? Non abbiamo detto che gran parte delle nostre azioni sono condizionate da infiniti fattori sia ereditari che ambientali? Come facciamo a scegliere liberamente? Chi ci dice quali sono le scelte giuste o sbagliate?

– Vedi che cominci già a riconoscere esplicitamente che esistono scelte giuste e sbagliate? Una maggiore conoscenza dei fattori che ti condizionano ti aiuta a fare delle scelte reali. Scegliere significa scartare per fare in modo che il campo delle possibilità si restringa. Trovandoti di fronte ad un
numero di possibilità più ridotto ti è più facile il discernimento. La vita fa in modo che ognuno di voi raffini la sua capacità di discernimento attraverso le numerosissime scelte che si impongono realmente nelle situazioni contingenti.

– Puoi spiegarti in maniera più semplice? Il tuo linguaggio comincia ad essermi oscuro!

– Il fatto che tu ti ritrovi, ad esempio, in ristrettezze economiche o in reali difficoltà, tipo una malattia o dei torti subiti, può essere un fattore di maturazione personale. Essi sono elementi che ti costringono ad effettuare delle scelte che, anche se condizionate, ti portano ad evolverti positivamente in maniera graduale. È sbagliato vedere nelle situazioni subite elementi che restringono la libertà personale, perchè essa è ben al di sopra della semplice libertà di scelta.

– La vera libertà, se proprio lo vuoi sapere, è quella interiore.
– Ma come si fa ad essere liberi interiormente quando nella realtà sappiamo benissimo che siamo condizionati da infiniti elementi legati alle proprie caratteristiche genetiche, ambientali, sociali? Gli stessi mass-media non contribuiscono enormemente a pilotare il nostro pensiero? E la realtà economica
non condiziona le nostre scelte?

– Quando cominci ad esserne consapevole hai già compiuto un primo passo verso la tua liberazione. La libertà interiore è una conquista. Non si diventa liberi da un giorno all’altro. È necessario capovolgere in voi determinati valori: si tratta di ricostruire interamente la scala dei valori, giorno per giorno e dopo tante sconfitte. Certo, lo so, fin che vivete incarnati in questa realtà terrestre la libertà totale è un’utopia: essa avverrà con la morte che vi libererà dal vostro corpo corruttibile. Ma già ora, nella vostra situazione attuale, potete, se lo volete, raggiungere un certo grado di libertà interiore.

– Nella riflessione, nell’autoconoscenza, nella pazienza, nel compimento del proprio dovere quotidiano, nell’amore per la vita e per gli altri, nel rispetto della legge, delle cose, degli animali e delle persone che ci circondano e soprattutto nell’amare Dio. È la conquista della libertà fondamentale che porta al compimento del progetto che ognuno di voi ha inscritto nella sua vita.

– Ma allora, la vera libertà non consiste tanto nel fare ciò che si vuole…

– Sarebbe una libertà fine a se stessa. Una libertà monca é difettosa. La libertà di scelta prepara il terreno alla propria volontà che, unita all’intelletto, si dovrà allenare per raggiungere una libertà più sobria ed essenziale, che è la libertà fondamentale, come già ti dicevo.

– Deduco che tutti i tipi di libertà che abbiamo distinto, da quella naturale, alla libertà di scelta e a quella interiore sono finalizzate alla libertà fondamentale!

– Se le scelte che fai giornalmente sono subordinate a questo tipo di libertà, allora potrai raggiungere la pienezza a cui eri destinato. Tutte le ristrettezze e le fatiche che ti imponi limitando la libertà di scelta costituiranno un arricchimento della persona, e non un impoverimento, come molti credono
di vedere superficialmente. “Ama e fa quel che vuoi” diceva S. Agostino. Chi ama realmente non sceglierà mai contro se stesso e contro gli altri, ma potrà fare secondo quello che il suo cuore gli ispira. È questa la grande libertà interiore a cui tutti voi inconsciamente aspirate. Potete vivere rinchiusi in una prigione angusta od essere sottoposti alle torture più umilianti: nessuno, però, potrà intaccare la vostra interiorità se saprete essere completamente distaccati dalle cose, dagli eventi o dalla vita per costruire l’unità, la verità e la bontà. La vera ed unica libertà, in sostanza, vive e si esprime con il linguaggio dell’amore, come disse lo stesso Cristo: la verità vi farà liberi.

– Toglimi una curiosità: voi angeli siete liberi?

– Siamo liberi perchè respiriamo nella libertà fondamentale, che è Dio stesso. Anche noi siamo stati sottoposti ad una grande prova, analogamente a voi con Adamo ed Eva. Lucifero ha scelto se stesso è si è messo lucidamente in contrasto con Dio assieme ai suoi angeli. Per questo ha preferito la sua libertà di scelta a quella fondamentale. Ed è precipitato nella menzogna. Egli infatti è il principe della menzogna e tenta l’uomo a fare altrettanto: fermarsi alla libertà di scelta senza tener conto che si è veramente liberi in Dio e nel suo amore.

– Non andartene, ho tanto bisogno di parlare e di approfondire ancora…

– Io non ho fatto altro che soffermarmi in profondità sulle cose che sono già Iddio ti ha donato l’uso di ragione: esercitalo nell’amore e ricerca sempre la verità. Vedrai che diventerai sempre più libero…
La luce si dissolse e Luca rimase a riflettere fino a tarda notte. Poi si addormentò.

 

 

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Il video contiene un dialogo immaginario tra l’angelo custode ed un ragazzino.

Esso è stato tratto dal libro “Come ci vedono dall’aldilà” di Pier Angelo Piai

 

 

 

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Ognuno di noi non è mai del tutto solo, se apre il suo cuore alla Trascendenza

Il Padre Celeste che ti ha creato ti ama e ti ha sempre in mente senza dimenticarsi di te per un solo istante..

Il Figlio, Gesù Cristo, è sempre pronto a salvarti perché si è incarnato ha sofferto ed è morto sulla croce anche per te.

Lo Spirito Santo, Amore, continua a sostenerti tramite i suoi doni.

Maria, tua Madre Celeste, ti segue sempre e desidera la tua salvezza..

L’angelo custode ti assiste in ogni momento, anche quando non ti ricordi di Lui.

Il tuo santo protettore intercede continuamente per te insieme agli altri santi.

Tra il prossimo ci sono persone che pregano per te, anche se non lo sai..

Non disperare mai, ma confida sempre nel Signore, Amore Onnipotente!

 

 

 

 

Il tuo angelo custode è sempre accanto a te, ti osserva, ti scruta, ti accompagna, reca al Signore i tuoi gesti d’amore, ti consiglia la via giusta, ti stimola alla conversione ed all’amore verso Dio ed il prossimo.. Il tuo angelo custode ti ama davvero come nessun altro tra i terrestri.

Ricordati sempre che hai un grande amico celeste che tifa per te, gioisce per le tue vittorie, non perde mai la speranza nella tua salvezza eterna. Parlagli spesso, chiedigli consiglio e protezione e non ti deluderà mai. Ma ringrazialo sempre…

 

 

 

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Gesù, mio Signore ed amico, so che pochi oggi ti ringraziano per tutto quello che hai fatto per l’intera umanità.

Io sono solo un ragazzino, ma vorrei esprimerti la mia riconoscenza innanzittuto per avermi donato l’esistenza, la quale è un dono inestimabile.

Poi ti ringrazio di cuore per la salute che mi stai donando: per la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto, perché posso studiare, lavorare, camminare.

Grazie per la mia anima immortale che ti potrà contemplare per l’eternità quando tu lo deciderai. Grazie anche per l’immenso dono dei Sacramenti in cui sei più presente.

Ti ringrazio di vero cuore per la mia famiglia, il papà, la mamma, i fratelli, i nonni e tutti i parenti.

Grazie per gli amici e per tutti coloro che mi vogliono bene: per gli insegnanti, educatori e catechisti che mi hai assegnato.

Ti ringrazio per il Santo protettore e per il mio angelo custode

 

 

 

Caro Angelo

Noi ti raffiguriamo in sembianze umane anche se sappiamo che sei una creatura celeste, per cui, essendo puro spirito, non sei rappresentabile dalla nostra mente.

Ti immaginiamo giovanissimo perché, vedendo Dio faccia a faccia, sei puro. Aiutaci ad essere puri.

Ti rappresentiamo di bell’aspetto, perché sei immerso nella Bontà Divina. Aiutaci ad essere buoni cristiani.

Ti immaginiamo con le ali, perché sei libero di volare in Dio. Aiutaci ad essere liberi interiormente.

Caro Angelo, custodiscici e prega il Signore che aumenti la nostra fede…

 

 

 

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Immacolata 2018  (di p. Ermes Rochi)

 

Una festa oggi piena di ali e di fessure aperte sull’infinito.

 

Stai sulla soglia prima di entrare

Scuci tutte le paure, sciogli le vele, scendi nel cuore,

ora fatti mancare le parole,

come un fiore che si spoglia fino al frutto.

 

Il silenzio ti fa nudo e semplice, carezza di Dio su di te:

che ti fa vivere, che apre il tempo,

che colma il vuoto, che svela il senso,

che ci fa restare umani.

 

Omelia

Adamo, dove sei? Mi sono nascosto perché ho avuto paura. Ed entra nel mondo la paura, la grande nemica. Adamo ha paura di Dio: è la madre di tutte le paure.

Poi verrà un angelo, un angelo migratore, che vola via dal cuore del tempio e si posa nel cuore di una casa, a Nazaret, a portare la fine della paura di Dio: “non temere Maria”.

Dio viene come gioia, come bacio caduto sulla terra, un seme di vita nella voce di un angelo. Verrà come un bambino fra le tue braccia: non puoi avere paura di un bambino.

Ciò che vince la paura non è il coraggio, è la fame, fame di vita. Che con la paura della morte combatte una guerra infinita. Raccontata così dalle parole della Genesi: Porrò inimicizia tra il serpente e la donna, ed essa ti schiaccerà il capo.

Inimicizia tra la Donna, che porta la fame di vita, e il serpente che porta la morte. È il nome profetico dell’umanità, nome dato da Dio: la nostra stirpe è nemica del male. Adamo ed Eva lo hanno appena tradito, hanno appena ceduto al male, e Dio, in modo irragionevole, per una fiducia insensata, contro ogni evidenza, li chiama nemici e avversari del male.

Senza ingenuità, ma con totale sicurezza, la Bibbia annuncia: nonostante tutto, vincerà la stirpe dei nati da donna.

Io sarò colpito, avrò molte volte paura, qualche volta cadrò, ma non sarò mai amico del male, mai amico della violenza e della menzogna, mai amico dell’odio e della cattiveria.

Tu le insidierai il calcagno, lei ti schiaccerà la testa. Il male può ferire l’umanità, ma può solo ferirla, e non sopraffarla.

È in basso, è inferiore, non sale fino al centro dell’uomo. Il cuore delle creature è buono.

Il serpente è dietro, è un passato che talvolta ritorna e fa tanto male, ma non è davanti a te, non è il futuro che ti attende.

La donna e l’uomo hanno un anticipo, un vantaggio sul male. Questo ritardo del male, per grazia, sarà un ritardo eterno.

Essa ti schiaccerà la testa: il male non vincerà. La rabbia, la corruzione, il veleno possono aggredire la speranza, ma il disumano non vincerà sull’umano.

Adamo ed Eva escono dal paradiso terrestre portando con sé una benedizione, un annuncio di vittoria: il bene è più forte del male, più antico, più profondo, più originale del peccato originale.

In ogni persona c’è un posto dove solo Dio abita, dove il male non può arrivare, dove Dio si è riservato un posto e solo lui vi ha preso casa. In noi c’è una parte che è rimasta pura, bella, sana, divina, dove nessun male può arrivare: in cielo c’è una stella per ciascuno di noi, sufficientemente lontana perché i nostri errori non possano mai offuscarla (Bobin).

In noi c’è un pezzetto di Dio sufficientemente luminoso perché il peccato non possa mai oscurarlo.

Quello è il luogo della Immacolata Concezione. Un punto preservato dal male, in ognuno. Ciò che è accaduto in Maria non è esclusivo, accade in ciascuno. Come lei tu hai radice santa, sei una persona cui arrivano angeli, sei gravido di Dio, incinto di luce, stai accanto alle infinite croci, sei sollevato continuamente verso l’alto…

La prima parola dell’angelo a Maria, la prima della nuova storia, è ‘rallegrati’. Non un qualsiasi saluto, ave o salve, un ciao, è invece un imperativo: kaire, gioisci, sii felice.

L’angelo non dice: prega, inginocchiati, fai questo o quello.

Ma semplicemente: apriti alla gioia, come una porta si spalanca al sole.

Sussurra l’angelo alla ragazza: vedrai, credere è una festa.

“Sii felice Maria, Dio si è chinato su di te, ti stringe in un abbraccio; si è innamorato di te, si è dato a te e ti ha riempita di luce. Ora hai un nome nuovo: amata per sempre”. Teneramente, liberamente, senza rimpianti amata. Si capisce che Maria sia senza parole.

Quel suo nome è anche il nostro nome: buoni e meno buoni, tutti amati per sempre. Piccoli o grandi, tutti riempiti di cielo.

Maria non è piena di grazia perché ha risposto ‘sì’ a Dio, ma perché Dio per primo le ha detto ‘sì’.

E dice ‘sì’ a ciascuno di noi, prima di qualsiasi risposta.

Che io sia amato dipende da Dio, non dipende da me.

Ognuno pieno di grazia, tutti amati come siamo, per quello che siamo. Perché la grazia sia grazia e non merito o calcolo.

Santa Maria è colmata di grazia non perché senza peccato, ma perché Dio è venuto, ha bussato e lei ha aperto. Così noi: ridiventiamo santi ogni volta che apriamo la porta a quel Dio che sta alla porta e bussa, se gli apriamo entrerà portando amore. È solo l’amore di Dio che rende santi.

L’angelo continua: il Signore è con te. Il nome bello di Dio: Io-sono-con-te: ‘dovunque tu andrai, in tutti i passi che farai, quando cadrai e ti farai male, quando ti rialzerai e sorriderai di nuovo, io sarò con te”.

È con te Colui che non manda via nessuno, Colui che mai abbandona, Colui che prova gioia a starti vicino. È con te, vicino come il cuore, vicino come il respiro. E non ti mollerà, mai. Con te, tutti i giorni fino al consumarsi del mondo.

E tu concepirai e darai alla luce. Dio cerca madri, ancora. Ha sempre da nascere, ha sempre da venire al mondo. Tocca a noi aiutare Dio a essere vivo nel nostro mondo, a incarnarsi nella nostra storia. Dio vivrà in questi paesi distratti, in queste case inospitali, solo se noi gli daremo tempo e cuore.

Rispondendo come ha fatto santa Maria: ‘eccomi, sono la serva del Signore’. La parola che cambia il mondo

‘Serva del Signore’ non significa la badante, la servetta, la sguattera, la cenerentola. Nella Bibbia, il ‘servo del re’ è il secondo dopo il re; e la regina è detta la ‘serva del re’, la più vicina al sovrano, la prima della casa.

Tu sei il Dio dell’alleanza e io sarò la tua alleata il tuo progetto sarà il mio, la tua storia la mia storia, il tuo sogno sarà il mio sogno.

Anche il nostro “eccomi!” può cambiare la storia, il mio “sì”,

vivrò secondo il mio nome vero: amato per sempre e nemico del male.

Eccomi, sarò, come tu hai detto, amico della vita e amato per sempre!

Sono la Serva del Signore, l’alleata del Dio dell’alleanza

Oggi sei tu l’alleata, Maria; ieri Mosè, oggi tu.

Ieri Abramo e Giacobbe, oggi tu

Tu lo concepirai nel grembo, e sarai più grande di Mosè,

Tu lo darai alla luce, e sarai più grande di Eva.

Come te, anch’io dico “sì”; come te, alleato del Dio dell’alleanza.

Preghiera di p. Giovanni Vannucci

A tutti i frammenti di Maria,

a tutti gli atomi di Maria

sparsi nel mondo e che hanno nome donna,

rivolgiamo oggi il saluto dell’angelo:

Ave o donna, rallegrati, sii felice

che tu sia piena di grazia,

che con te sia lo Spirito Santo,

che benedetto e benefico sia agli umani

il frutto del tuo grembo e dell’intera tua vita.

Che tu possa pacificare la terra,

conciliare i fratelli nemici,

cancellare Caino, far risorgere Abele,

ricondurre tutta la terra al Padre,

nell’amore del Figlio,

nella grazia dello Spirito. Amen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Secondo la tradizione cristiana ognuno di noi ha un angelo custode assegnato dal Creatore stesso per guidarci sulla via della Luce.

Ma come lo trattiamo personalmente? Crediamo realmente nella sua esistenza? Crediamo nella sua protezione?

L’angelo custode è una creatura, anche se diversa perché incorporea e più potente di noi. Ma anch’Egli desidera una personale e pura gratificazione per il nostro cammino evolutivo spirituale.

Se noi cerchiamo di avere confidenza in Lui, allora Egli è più predisposto ad intervenire per proteggerci sia fisicamente che spiritualmente.

Questo lo possono testimoniare non solo i santi, ma anche molte persone comuni che stanno cercando di vivere cristianamente.

Noi spesso non ce ne accorgiamo, ma l’Angelo ci ha davvero protetto e continua a proteggerci in tantissime occasioni, pur rispettando il nostro libero arbitrio.

 

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O san Pietro, tu che hai avuto la missione da Gesù stesso di “pescatore di uomini”, intercedi presso il nostro vero Maestro affinché ognuno di noi porti a termine fruttuosamente e con gioia la missione che Egli ci ha affidato in questa vita terrena.

O san Pietro, tu che dopo aver rinnegato il Maestro per tre volte hai pianto amaramente, intercedi presso lo Spirito Santo affinché ognuno di noi prenda coscienza delle proprie infedeltà e si converta sperando sempre nell’infinita misericordia del Padre.

O san Pietro, tu che insieme a san Giovanni, hai invocato l’aiuto di Gesù risorto per la guarigione dello storpio, intercedi affinché possiamo anche noi camminare spiritualmente nella via indicata dal Maestro.

O san Pietro, tu che sei stato liberato dal carcere da un angelo del Signore, intercedi per noi affinché veniamo liberati dai peccati e dai vizi che ci imprigionano spiritualmente.

O san Pietro, tu che hai predicato instancabilmente l’avvento del Regno di Dio, intercedi per ognuno di noi presso il Padre affinché non ci stanchiamo mai di seguire Gesù per portarlo anche ai nostri fratelli.

 

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Il Vangelo a cura di Ermes Ronchi

E la nascita del Battista ci insegna che i figli non sono una nostra proprietà

Natività del Battista – Anno B
(Vangelo – Luca 1,57-66.80)

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. (…) Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. (…)

Il passaggio tra i due Testamenti è un tempo di silenzio: la parola, tolta al sacerdozio, volata via dal tempio, si sta intessendo nel ventre di due madri, Elisabetta e Maria. Dio scrive la sua storia dentro il calendario della vita, fuori dai recinti del sacro.

Zaccaria ha dubitato. Ha chiuso l’orecchio del cuore alla Parola di Dio, e da quel momento ha perso la parola. Non ha ascoltato, e ora non ha più niente da dire. Eppure i dubbi del vecchio sacerdote (i miei difetti e i miei dubbi) non fermano l’azione di Dio. Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio… e i vicini si rallegravano con la madre.
Il bambino, figlio del miracolo, nasce come lieta trasgressione, viene alla luce come parola felice, vertice di tutte le natività del mondo: ogni nascita è profezia, ogni bambino è profeta, portatore di una parola di Dio unica, pronunciata una volta sola.

Volevano chiamare il bambino con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma i figli non sono nostri, non appartengono alla famiglia, bensì alla loro vocazione, alla profezia che devono annunciare, all’umanità; non al passato, ma al futuro.

Il sacerdote tace ed è la madre, laica, a prendere la parola. Un rivoluzionario rovesciamento delle parti. Elisabetta ha saputo ascoltare e ha l’autorevolezza per parlare: «Si chiamerà Giovanni», che significa dono di Dio (nella cultura biblica dire “nome” è come dire l’essenza della persona).
Elisabetta sa bene che l’identità del suo bambino è di essere dono, che la vita che sente fremere, che sentirà danzare, dentro di sé viene da Dio. Che i figli non sono nostri, vengono da Dio: caduti da una stella fra le braccia della madre, portano con sé lo scintillio dell’infinito. E questa è anche l’identità profonda di noi tutti: il nome di ogni bambino è “dono perfetto”.

E domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse… Il padre interviene, lo scrive: dono di Dio è il suo nome, e la parola torna a fiorire nella sua gola. Nel loro vecchio cuore i genitori sentono che il piccolo appartiene ad una storia più grande. Che il segreto di tutti noi è oltre noi.

A Zaccaria si scioglie la lingua e benediceva Dio: la benedizione è un’energia di vita, una forza di crescita e di nascita che scende dall’alto e dilaga. Benedire è vivere la vita come un dono: la vita che mi hai ridato/ ora te la rendo/ nel canto (Turoldo).

Che sarà mai questo bambino? Grande domanda da ripetere, con venerazione, davanti al mistero di ogni culla. Cosa sarà, oltre ad essere vita che viene da altrove, oltre a un amore diventato visibile? Cosa porterà al mondo questo bambino, dono unico che Dio ci ha consegnato e che non si ripeterà mai più?

(Letture: Isaìa 49,1-6; Salmo 138; Atti 13, 22-26; Luca 1,57-66.80)

Omelia al Convento domenica 24 giugno – p.Ermes

https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/e-la-nascita-del-battista-ci-insegna-che-i-figli-non-sono-una-nostra-proprieta

 

di p. Ermes Ronchi

PASQUA NOTTE 2018

Marco 16,1-8

 

Parole d’angelo, forti e tenere: voi, non abbiate paura. Non temete la vita, voi donne, madri della vita! È guerra tra Dio e la paura.

E continua con parole struggenti: so che cercate Gesù Nazareno, il crocifisso! come l’amata del cantico lo cercate: cerco l’amore dell’anima mia, lo cerco e non lo trovo, uscirò per la città, e oltre le mura: avete visto l’amore dell’anima mia?…

L’angelo, lui sì ha visto l’amore, e sa la risposta: Non è qui.

Che bella questa parola, queste tre parole: ‘non è qui’.

L’ho ripetuta dentro di me inginocchiato al santo Sepolcro a Gerusalemme, sintesi di Pasqua.

Lui è, ma non qui.

Lui è, ma va cercato fuori, altrove, è in giro per le strade; è il vivente, è un Dio da sorprendere nella vita.

È dovunque, eccetto che fra le cose morte.

Matura come un germoglio di luce nella notte,

come un seme di fuoco nella storia.

È dentro i sogni di bellezza, in ogni scelta per un più grande amore, è dentro l’atto di generare degli uomini, nei gesti di pace, negli abbracci degli amanti, nel grido vittorioso del bambino che nasce, nell’ultimo respiro del morente, nei martiri per fede.

tutti convocati dall’angelo, perché la risurrezione di Gesù Cristo non riguarda lui solo, coinvolge me, e cattura dentro il suo risorgere tutto l’universo; queste pasque non solo umane, come canta p. Turoldo

Pasqua è una energia che si dirama per tutte le vene del mondo,

una forza che ha imbevuto di sé tutta la trama del creato.

 

Non è qui. Bisogna cercare più a fondo, cercare in altro modo, con occhi attenti, non c’è luogo che lo contenga, non chiesa, non parole, non riti. Lui è oltre, sempre oltre è il suo infinito cammino.

Vi precede in Galilea (Mt 28,7): là dove tutto è cominciato. Ripartite da quel lago, ritornate alle prime parole con cui vi ha rubato il cuore.

Il Risorto cammina davanti, ad aprire la nostra immensa migrazione verso la vita. Davanti, a ricevere in faccia il vento, l’ingiuria, la morte, il sole, senza arretrare di un passo mai. Vorrei entrare nella sua corrente ed essere trascinato in avanti e in alto.

Là lo vedrete. Noi lo vedremo. Noi, se ritorniamo alla Galilea degli inizi del vangelo, vedere Lui vuol dire vedere con occhi nuovi tutto ciò che ha fatto e detto, guarito e predicato, sanato e messo in cammino attorno a sé…

E coloro che, come lui, non accettano che il mondo si perpetui così com’è, coloro che lavorano per cieli nuovi e nuova terra, sanno che chi vive una vita come la sua, ha in dono già la sua stessa vita indistruttibile.

È risorto, dice l’angelo; lo dice con il verbo dei nostri mattini, si è svegliato, si è alzato. E continua ad alzarsi nel cuore, lui il risveglio del mondo; l’ha detto: io sono la risurrezione e la vita.

Si è alzato da dove era sceso, dalle catacombe della storia, dalle catacombe dei fuggiaschi, dai buchi dei dannati della terra, dai barconi che affondano.

È disceso nelle mie zone di durezza e di sterilità, nelle profondità della materia e della storia, nella vittima e anche nel carnefice,

ed è qui, ora, presente in me come risurrezione,

come forza di gravità celeste,

come forza di attrazione verso l’alto,

annuncio che i carnefici non avranno ragione delle loro vittime in eterno.

Eppure la morte sembra vincere. Il male del mondo mi fa dubitare, è troppo, è feroce, è pazzo: vedo Gaza e i suoi morti e dubito, la Siria mi fa dubitare; il martirio crescente dei cristiani, dubitare dell’esistenza stessa di un Padre buono;

milioni che non hanno cibo, acqua, casa, amore; il cancro, la corruzione, il cinismo, il nocciolo durissimo dell’indifferenza, mi fanno dubitare; la terra avvelenata, l’acqua avvelenata, la terra dei fuochi dove per soldi hanno avvelenato i propri figli, mi fanno dubitare.

Non è qui, dice l’angelo.

Allora guardo meglio e vedo immense energie di bene nel mondo,

vedo giovani che travasano forza in chi è debole,

donne generose fino alla follia

anziani sapienti, che amano giustizia e bellezza,

vedo gente onesta perfino nelle piccole cose,

vedo occhi pieni di luce

e sorrisi più belli di quanto la vita non lo consenta.

Il mondo è una immensa collina di croci. È vero. E tuttavia è altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo.

Dove la terra è stata spianata vedo spuntare un filo d’erba testardo, e poi un fiore che si impunta, ostinato, e poi un prato irremovibile.

Vedo mucchi di macerie, eppure sulle macerie torna ad apparire un germoglio di vita, ostinata e invincibile.

Vedo che la bellezza rinasce ogni giorno nel mondo.

E questo perché?

Perché il Risorto è all’opera, in alto silenzio e con piccole cose.

è la linfa profonda che scorre nelle arterie del mondo,

Il mondo combatte per fiorire. Sono fioriti i pruni e i biancospini in questi giorni:

“è Dio che in essi fiorisce,

si espande, dilaga, e poi torna a fiorire” (Turoldo).

Il Risorto combatte per far fiorire il mondo (papa Francesco),

ad ogni mattino combatte per svegliarci dal sonno del cuore.

E potranno tagliare tutti i germogli, potranno recidere tutti i fiori,

ma non potranno impedire alla primavera di ritornare. Io lo credo.

La Pasqua non si lascia sgomentare. Io lo credo.

La Risurrezione del Signore non si ritira,

ha già penetrato la trama nascosta di questa storia. Io lo credo

Tu, semente che si disfa, entra nel profondo del cuore umano. e noi … staremo ad ascoltare la crescita del grano” (mons. Tonino Bello)

 

Inizia dalla Risurrezione

Dal sepolcro vuoto

Da Nostra Signora della Gioia

Allora perfino la croce allieterà…

Non fate di me una piagnucolona

Dice Nostra Signora

Una volta era così

Ora è diverso

Inizia dal sepolcro vuoto

Dal sole

Il vangelo si legge come le lettere ebraiche

Dalla fine.

 

 

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi (1Ts 4,13-18)

 

Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.

Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti.

Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti.

Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo.

E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.

Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

 

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Il Vangelo – Ermes Ronchi

 

IV Dom di Avvento – anno A – 2016

Giuseppe, il giusto con gli stessi sogni di Dio

Vangelo – (Matteo 1,18-24)

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Tra i testimoni d’Avvento, tra coloro che rendono, «testimonianza alla luce» (Gv 1,7.8) e ci accompagnano al Natale, entra Giuseppe, uomo giusto che sogna e ama, non parla e agisce.
Prima che andassero a vivere insieme Maria si trovò incinta. Sorpresa assoluta della creatura che arriva a concepire l’inconcepibile, il proprio Creatore. Qualcosa che però strazia il cuore di Giuseppe, che si sente tradito. Ed entra in crisi: non volendo accusarla pubblicamente pensò di ripudiarla in segreto. Vive il conflitto tra la legge di Dio che ribadisce più volte: toglierai di mezzo a te il peccatore (cfr Deut 22,22) e l’amore per quella giovane donna.
Giuseppe è innamorato di Maria, non si dà pace, continua a pensare a lei, a sognarla di notte. Ma basta che la corazza della legge venga appena incrinata, scalfita dall’amore, che lo Spirito irrompe e agisce.

Mentre stava considerando queste cose, ecco che in sogno un angelo… Giuseppe, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito e ferito, non parla ma sa ascoltare i sogni che lo abitano: l’uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. Giuseppe fece come gli aveva detto l’angelo, sceglie l’amore per Maria, perché «mettere la legge prima della persona è l’essenza della bestemmia» (Simone Weil).

E in questo modo è profeta che anticipa e prepara le scelte che farà Gesù, quando infrangerà la legge del sabato per guarire il dolore dell’uomo. Eccoli i giusti: «la nostra unica regola è l’amore; lasciare la regola ogni volta che essa è in contrasto con l’amore» (sorella Maria di Campello)

Maria lascia la casa del sì detto a Dio e va nella casa del sì detto a un uomo, ci va da donna innamorata, con il suo cuore di carne, in tenerezza e libertà.
Maria e Giuseppe, poveri di tutto ma non d’amore, sono aperti al mistero proprio perché se c’è qualcosa sulla terra che apre la via all’assoluto, questa cosa è l’amore, luogo privilegiato dove arrivano angeli. Il cuore è la porta di Dio.

Giuseppe prende con sé Maria e il bambino, quel figlio che non ha generato, di cui però sarà vero padre perché lo amerà, lo farà crescere, lo farà felice, gli insegnerà il mestiere di uomo, e a sognare, e a credere nell’amore.

Giuseppe non ha sogni di immagini, ma sogni di parole. Un sogno di parole è offerto anche a tutti noi: è il Vangelo.

E sono offerti angeli: in ognuna delle nostre case Dio manda i suoi messaggeri, come in quella di Maria; invia sogni e progetti, come in quella di Giuseppe. I nostri angeli non hanno ali, sono le persone che condividono con noi pane e amore; vivono nella nostra casa ma sono messaggeri dell’invisibile e annunciatori dell’infinito: angeli che nella loro voce portano il seme della Parola di Dio.

(Letture: Isaia 7,10-14; Salmo 23; Romani 1,1-7; Matteo 1,18-24).

Fonte https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/giuseppe-il-giusto-con-gli-stessi-sogni-di-dio

 

Da una preghiera del monaco p.Giovanni Vannucci:

A tutti i frammenti di Maria, a tutti gli atomi di Maria
sparsi nel mondo e che hanno nome donna,
rivolgiamo oggi il saluto dell’angelo:

Ave o donna, che tu sia piena di grazia,
che con te sia lo Spirito Santo, che benedetto e benefico sia agli
umani il frutto del tuo grembo e della tua vita.
Che tu possa pacificare la terra, conciliare i fratelli nemici,
cancellare Caino, far risorgere Abele, ricondurre tutta la terra al
Padre Celeste, nell’amore del Figlio, nella grazia dello Spirito.
Amen 

 

(p.Giovanni Vannucci)

 

 

 

 

 

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(dialogo immaginario)
L’ANGELO DELLA RETTA CONOSCENZA a Simone, un giovane alla ricerca della propria identità

Simone tu sei un giovane riflessivo e a volte senti dire che dopo la morte ogni uomo finirà completamente nel nulla… E’ un grave errore…
Se fosse vero che dopo la morte ogni uomo piomba completamente nel nulla, allora è nulla anche la vostra vita presente. Ciò è conseguente ad un presupposto importante: essere e coscienza coesistono e si compenetrano.

Sai cosa sosteneva Teilhard de Chardin?
La legge di complessità e coscienza: dal punto di vista fenomenico più la materia si complessifica e più accresce la coscienza.

Da qui puoi dedurre che l’essere è in relazione alla complessificazione, quindi al grado di coscienza.
(Dio è somma Coscienza perché è l’Essere primo che dona l’essere a chi vuole).
Nella vostra vita la tendenza naturale è la coscientizzazione attraverso l’esperienza: tu raggiungi un certo grado di consapevolezza qualitativamente superiore ai vegetali ed agli animali. Sai di sapere.
Tutto ciò che esiste può essere da te percepito in base al tuo grado di consapevolezza.

Ti immergi maggiormente nell’Essere quando ne hai coscienza. Durante la vita esperimenti diversi livelli di coscienza…

Se osservi quell’albero, egli “esiste” in quanto interagisce con la tua coscienza. Esisteva anche prima della tua consapevolezza, ma se non interagisce con alcuna coscienza è come se non esistesse. Ora, realisticamente, tu puoi toccare molte cose e rivederle dopo un certo periodo. Per te, però, esso esiste solo se ne hai la consapevolezza sensoriale e mentale.

Se dovessi allontanarti dall’albero, continueresti a rielaborare l’idea che hai captato dell’albero stesso… ma non saresti più sicuro della sua esistenza. Potresti ritornare sul posto dov’era radicato e non trovarlo più perché è stato tolto e bruciato. Tutto ciò che percepisci rientra nella tua coscienza ed in quell’istante per te esiste davvero.

Se, come affermano molti, con la morte non c’è più nulla di voi, nemmeno la vostra coscienza, allora davvero dovresti dedurre che anche ora che vivi, è come se non esistessi. C’è chi sostiene l’ipotesi che voi in effetti non morite e che ogni istante è eterno, (Emanuele Severino), per cui il momento cruciale è l’eternità costruita dalla vostra stessa vita terrena.

Ma se non esisterete non avrete nemmeno coscienza di essere esistiti, il che equivale a nullificare ogni istante della vita terrena.
Secondo i sostenitori del nihilismo post-mortem, voi “viventi” coscientizzate il nulla perché ha senso solo ciò di cui avete coscienza…

Ma il nulla non può essere coscientizzato…
Simone, dovresti trarre allora le debite conclusioni.
L’essere ti è stato dato da Dio e tu esisti maggiormente quando gli assomigli di più. Il processo di coscientizzazione  iniziato con la tua esistenza è correlato a quello della divinizzazione a cui sei stato chiamato.
Hai davvero una grande dignità agli occhi di Dio….

Pier Angelo Piai

 

 

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1 Giugno 2016

Messaggio della Madonna di Medjugorje

 

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I 10 SEGRETI DI MEDJUGORJE (di Padre Livio Fanzaga):

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segretimedjugorje.MP3

VIDEO RELATIVI AI MESSAGGI DELLA MADONNA DI MEDJUGORJE

PLAYLIST RELATIVA A MEDJUGORJE (MESSAGGI E COMMENTI IN VIDEO)
https://www.youtube.com/playlist?list=PL_I8V9Z5YmOY_O1E9krjhlTo3O_k-L-6y

LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A PORZUS – Nuova versione

6 luglio 2005

Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO

5 Gennaio 2010

REPORT SUL 21° SECOLO

Attraverso un
fantascientifico viaggio nel tempo, l’autore del libro, Pier Angelo
Piai, desidera sensibilizzare il lettore a prendere coscienza del
nostro comune modo di pensare ed agire, noi del 21° secolo che ci
vantiamo di essere progrediti. In che cosa consiste, allora, la vera
evoluzione della specie umana?
Quando l’uomo potrà diventare davvero integrale?
Report
cerca di dare alcune risposte ai moltissimi interrogativi che emergono
in queste pagine scritte attraverso riflessioni e  considerazioni
sociologiche, antropologiche e filosofiche.

6 Luglio 2005

6 luglio 2005 Il Catechismo della Chiesa Cattolica in mp3

IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA IN AUDIO
Catechesi e omelie di padre Lino Pedron