Ci sono alcuni che sembrano convinti che noi siamo il frutto di un caso, che l’anima non è immortale e che prima o poi svaniremo nel nulla.
Immaginiamo che quest’idea diventi dominante e che praticamente quasi tutta l’umanità l’abbracci.
Ci potrebbero essere diverse reazioni, in base al tipo di persona.
Molti di questi forse potrebbero condividere il ragionamento di Ivan, uno dei tre fratelli Karamazov: “se Dio non c’è, allora tutto mi è lecito”.
Altri, come sta già succedendo, comincerebbero a farsi alcune domande:
Per quale motivo dovrei darmi da fare per il mio prossimo?
Perché devo affaticarmi lavorando? Non sarebbe più semplice vivere di espedienti imbrogliando gli altri senza essere scoperto?
Non potrei risparmiare agli altri la pena e l’inutilità di esistere provocando la loro fine ed anche la mia?
Praticamente la vita terrena diventerebbe un vero inferno.
Pensare di poter vivere meglio facendo a meno di Dio, dei suoi Comandamenti e della sua Rivelazione, è un’illusione, anche perché sono proprio gli altri a rendere la vita più difficile.
Il credente spera sempre in una nuova vita ed ha la possibilità di dare senso a tutto ciò che esiste, mentre l’ateo convinto vede tutto inutile e privo di senso…
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