Per quanto riguarda il “destino” bisogna capire cosa si intende realmente.

Qualcuno pensa che, in base al “destino”, le cose che avvengono siano in qualche modo già scritte e fissate nel libro della nostra esistenza, per cui devono per forza avvenire e non possiamo fare nulla per cambiarle.

Qui, però, si rischia l’arresa di fronte alle difficoltà della vita e si nega velatamente il libero arbitrio.

Chi invece ha una visione più cristiana, sa che Dio è Amore Onnisciente, per cui al suo sguardo è presente l’intera esistenza di ognuno di noi.

Però, in base al libero arbitrio ed alla concatenazione degli eventi, noi abbiamo la possibilità di interagire e di volgere al meglio il nostro pensiero e le azioni conseguenti alla nostra volontà. (Tenendo conto che lo stesso Gesù disse: “Senza di me non potete fare nulla”)

Nella sua amorevole onniscienza, Dio conosce il “futuribile”, cioè “il futuro” che potrebbe realizzarsi date certe circostanze ma che rimane in ambito di possibilità non necessariamente compiuta” (wikipedia).

Questo non significa che siamo privi del “libero arbitrio” e che non possiamo fare nulla per cambiare le cose già fissate.

Il dono del libero arbitrio ci rende ad immagine e somiglianza del Creatore e siamo noi che decidiamo da che parte stare (nel bene o nel male) e come e quando operare. Questo fatto rientra nella pedagogia divina nei nostri confronti affinché possiamo raggiungere la pienezza della nostra persona destinata a diventare “figlio di Dio”.

Ecco perché ritengo pericoloso accettare passivamente questo comune concetto di “destino”, perché rischia di deresponsabilizzarci e portarci all’ignavia.