Raccolta di poesie di Pier Angelo Piai

Sono 39 poesie scritte in diversi momenti dal 1978 .
Alcune sono state ispirate durante il lungo ritiro monastico presso Isola Vicentina e Montesenario(FI), altre durante le frequenti escursioni dell’autore nei dintorni di Cividale.
Costituiscono momenti, stati d’animo, riflessioni e meditazioni…frammenti d’anima…

1

ATTESA

E’ una fragile attesa
questa vita fatiscente
che mai cessa di vibrare.
Ma è come sedersi
sotto un noce ormai spoglio
senza ombra che ristori
e le cui foglie
ricoprono il fossato
ed i frutti
già sono stati raccolti
da chissà quali viandanti….
Cosa attendi oltre la vita?
Eppure c’è la certezza
in fondo al mio cuore…
ch’è questa
l’ultima attesa.

2

S.FLORIANO

E’ come il Tabor
questo soffice colle
su cui è incastonata
come perla
l’antica chiesetta
fatta di pietre
e di preghiere.
Sdraiarsi
sul verde manto
all’ombra del pino.
Passavano come stormi
di uccelli emigratori
le ansie e gli affanni
e poi tutto attorno
taceva..
mentre la brezza leggera
inebriava d’esistenza.
Magico deserto
dove geme la tortora
oltre il piccolo cimitero.
Gioia di vivere
nell’estatica autenticità.

3

SPERANZA

Un crocevia
una pietra
una croce
un grazie.
Non è stato vano
il tuo immenso sacrificio.
Colui che s’affatica
su quest’umile terra
ti offre i suoi sforzi,
le sue pene,
le sue imprecazioni…
ma sa che una luce,
una calda luce,
l’accoglie
oltre la bianca strada
degli affanni.

4

FIGLIA DEL TUO FIGLIO

Hai ferito d’amore
l’Onnipotente
Vergine adorante
e fedele..
dimora del Santo Spirito!
Il tuo umile seno
è semplice trasparenza,
è attivo abbandono,
pura contemplazione,
inebriante fecondità!
Se la tua creata umiltà
è così sconvolgente
che sarà quella
del divino Creatore?
Insegnaci ad essere madri
di Colui che è
Madre e Padre insieme!
Canteremo fissando il tuo volto
le meraviglie del Signore…

5

IL CAMPO DELLA VITA

S’apre la terra
per accogliere il seme,
mentre il mistero
avvolge di quiete
l’antico casolare.
E’ l’inverno
dell’animo dissodato
che attende impaziente
la nuova stagione.
Ma sotto i cumuli
di affanni già logori,
si prepara la primizia
a ricoprire di gioia
il campo della vita.

6

UNA VITA ANONIMA

Non t’importi sapere
chi sono
pellegrino del tuo mondo.
Anche se ai tuoi occhi
è anonima la mia vita
ora tutti sanno
nel cielo
le mie stigmate terrene.
E’ proprio così:
il nulla del tuo mondo
è il “Tutto” dell’aldilà.
Tanti segreti
vorrei svelarti,
oltre l’inutile strepito
delle genti,
ma con il tempo
capirai
il Grande Silenzio
dell’Eternità.

7

IL PRATO DELLA LIBERTA’

Tutta la vita
per sistemare
pietra su pietra
la nostra dimora adornata
di colorate illusioni.
E non ci accorgiamo
che un esile ponticello
infrange la solitudine
e ci restituisce
integro
il verde prato
della libertà.

8

DISTACCO

C’è una finestra
dal buio
dell’animo opaco
che invita alla speranza.
Solo risalendo
la candida vetta
del freddo distacco
potremo inebriarci
della luce che sazia
di vita
ogni fibra dispersa,
per essere creatura.

9

LE RAGIONI DELLA SPERANZA

Sfugge l’antica luce
che emanava
la natura ridente
sull’animo pacato.
Qualcosa di greve
s’insidia nell’aria:
riverberi d’antichi affanni.
Lungo la via leggiadra
tronchi mutilati
a smorzare l’ebbrezza.
Ma io lo so che questo
ramingo pellegrinare
è un inutile sfrondare
cascami
di mortali illusioni.
E’ così che la luce
si affina stagliando
nel cielo turchino
l’essenziale.

10

DEUS ABSCONDITUS

Nubi severe s’addensano
nell’animo insipido.
Muta il riverbero
con esplosioni cromatiche.
Chi può fissare ancora
Colui che irresistibilmente attrae?
Ma non intendete
che proprio quella luce
s’irradia
dalle dense tenebre?

11

SIMILI A DIO

I figli del sole
orientano
i capolini
aggregati a spirale.
Gode il cuore
in questa
irradiazione di vita.
E s’annida quieta
la speranza
nell’eterno divenire
dell’Amore
che divinizza
ogni nostra essenza
troppo umanizzata.

12

LA VITA E LA MORTE

Perchè morire
se la giovinezza esplode
così turbante
tra schegge effimere
di eventi e sensazioni?
Eppure tu, florido giovinetto,
rigurgiti di vita
sui resti di coloro
che ignari
te la donarono.

13

AUTUNNO

C’è un casolare
in fondo alla via
che profuma d’autunno,
mentre l’aria risuona
di fischi e di schioppi.
Restare
tra questi bagliori
e pampini secchi
e viti rossastre….
un fruscìo d’una foglia
che cade già morta
e il volto raggrinzito
della vecchia che sale
tra i gelsi nodosi,
segnano il tempo.
Stupore di una vita
che è un eterno andare
tra cose compiute…

14

ROUTINE

Non coinvolgetevi
(vi prego!)
nella quotidiana banalità.
Acquietatevi,
annodati,
tra le punte acuminate
degli affanni che crocifiggono.
E’ in questo carcere umano
che dilata l’orizzonte
a svelarvi segreti
che vi fanno esistere.

15

MATURITA’

Una bimba
dagli occhi cristallini
mi supplica
di riprendere il gioco.
Come faccio a dirle
che ho altro
a cui pensare?
Ho visto
riflessa in quel volto
così ingenuo
l’intera umanità
che non sa ciò che vuole.

16

IL CALVARIO DI FRA VIRGINIO

T’ho visto accartocciato
nel tuo dolore,
inchiodato nella carrozzella,
e nel buio della chiesa
imploravi
con le mani
tra i tuoi bianchi capelli.
Mio Dio!..Gridai sbalordito:
dov’è mai il tuo centuplo?
Ho scorto un sorriso
tra le gementi labbra:
per un attimo
una limpida luce
m’ha schiarito
i segreti di Dio.

17

SERA

Il buio denso
che avvolge le cose
in questa sera d’inverno
denuda l’animo
teso a bramare
Colui che tutto placa.
Ciarpame
posato nell’angolo
che non serve più….
Eppure in questo nulla
si entra
nel segreto del tutto…

18

UN SENTIERO

Camminare
nel silenzio d’autunno
su un umido sentiero
cosparso di foglie secche:
crepitii sommessi,
fruscii diffusi,
schiocchi di merli,
tonfi lontani.
E già l’aria punge
tra le fronde rossastre.
Richiamo il mio tempo
a lenti passi
tra scaglie di sole
e muschi di tronchi.
E perdersi nel mistero
che avvolge il declino
di una stagione già vissuta…

19

I NOTTURNI DI DEBUSSY

Placate, Notturni,
ciò che freme
in ogni uomo:
avvolgete lentamente
in un mare di silenzio
le cose qui attorno
e lasciate, lasciate
che me ne stia così,
quieto,
a gustare
pallide ombre
e onde spezzate
da fiochi bagliori di luna

20

IMPETO

Terra silente,
aria frizzante,
tepore cosmico..
Ruscelli gagliardi
che riempiono di silenzio
l’orizzonte.
Profumo vegetale
immerso nella natura bizzarra.
Giovani poeti,
frizzanti di speranza.
Vecchi, ebbri di saggezza.
Morte che riempie la vita.
Vita che dissolve la morte.
Non è forse già eternità
questo istante che sguscia?

20

POESIA

Quando tutto tace
nella scomoda nicchia
dell’ego
che genera inquietudine,
scrivo due righe
tra note nostalgiche:
allora una ad una
si staccano le spine
e si sprigiona in ebbro volo
la dolce speranza
a confortare qualcuno
che non ha nessuno
da confortare.
Poi tutto
in fondo all’anima
tace…

21

PRIERE

Frank piange sulla tastiera
e le meste note dell’organo
rimbalzano nella buia cattedrale.
Sguardi severi di statue
corrose dal tempo
lasciano sospeso d’infinito
il dramma di ogni uomo.
Poi un raggio di sole
dai vetri colorati di vita
placa l’agonia
e tutto riposa per sempre
nel cuore di Dio.

22

ARIDITA’

Di colpo,
cade lo scenario
suggestivo
di tutte le cose.
Affranto, schiacciato,
riecheggia
un gemito roco
che è come il guaito
di un cane
nel fondo di una notte
senza luna…

23

IL SENSO

Si passa sulla ristretta
platea della terra
tra aride battaglie,
cercando ovunque
un ristoro
all’ombra del nulla eterno.
E t’accorgi
che giorno dopo giorno
qualcosa si stacca
del tuo fragile terreno
e non sei più solo…

24

SERA

Quando la sera
s’ingoia
il brulichìo delle cose,
rimango statico
nel nodoso guscio
del mio animo.

25

MARZO

L’inverno é passato
come un lampo
sul sentiero
che odorava
di fresco.
E qui, sotto i tiepidi
bagliori di marzo,
tra l’odore di stallino
e gli echi amorosi
della cinciallegra,
anela l’animo
altre stagioni
e la speranza s’annida
a dilatare il cuore.

26

PIANTO

Nella cella
interiore
rimangono sospesi,
come d’incanto
tutti i sospiri più segreti.
Ma quando nell’ombra
più tenue delle cose
s’agita lo spirito;
vorrebbe scoppiare
in un pianto di stelle
disperse
nei più remoti
abissi del Cosmo.

27

MORTE E TRASFIGURAZIONE

Ogni giorno si lotta
contro la morte
del passato:
tenera è l’infanzia,
dolci i verdi anni
che seppelliamo.
Saliremo il Tabor
e lì vedremo
quanto vane furono
le nostalgie.

28

FRAGILITA’

Tutto s’acquieta
con fragile instabilità
nella sera misteriosa.
Luci all’orizzonte
pulsano nella brezza
e fronde s’agitano
come guerrieri feriti.
Poi tutto tace
nella nuova attesa.
Un’alba che nessuno sa
se realmente verrà.

29

LA CREATIVITA’ DIVINA

E’ così attraente la tua creazione!

Si lotta, si spera, si cade, ci si rialza,
si contempla, si ride, si piange, si prega.
Si impara nel dolore della crescita,
si è vinti dalla dolcezza dell’amore.

E’ così attraente la tua creazione!

Ci sono banalità significative
e” significanti” banali.
Misteri insondabili e vertiginosi,
luoghi comuni reitarati e ripetuti.

E’ così attraente la tua creazione!

Si lavora, si ozia, si parla,
si litiga, ci si soccorre, si ama,
si odia, si perdona, ci si vendica…

E’ così attraente la tua creazione!

Si è bimbi guizzanti,
poi giovani illusi
e poi vecchi lenti e sclerotici.
Si è molto vitali e dinamici,
il giorno dopo depressi e demotivati…

E’ così attraente la tua creazione!

Si è saldi sulla terra immobile,
ma si naviga tra gli spazi siderei.
Ci si immagina immersi nell’unità,
ma ci si diperde nella molteplicità…

E’ così attraente la tua creazione!

Si ammira la compostezza primaverile,
si cammina tra le foglie secche d’autunno.
Ci accarezza la brezza d’aprile
e ci sconvole l’uragano estivo.

E’ così attraente la tua creazione!

30

BOZZETTO FAMILIARE

Il crepuscolo stende un velo sulle cose
e sbiadisce i colori della viva giornata.
Si riabbracciano i petali delle rose;
la rondine spiega le ali sulla nidiata.
La mia donna con pantofole e zinale
si affacenda tra il pargolo e i fornelli;
e nel fresco del passato temporale
prepara la zuppa con rossi ravanelli.
Il buio risucchia i profili delle case
e presso la scrivania me ne sto assorto.
Lieto è il mio cuore in questa base
come una nave nel suo consueto porto
Vorrei fermare il tempo sul cuore
della mia compagna dolce e discreta
che riempie le sue più tenere ore
a sciogliere il mio animo di creta.

31

ANALFABETI DELL’ESSERE

Ci guardiamo, parliamo, camminiamo
seguiamo i funerali, ci immergiamo nella folla,
ci tuffiamo nel traffico nauseante della città,
e fingiamo di non sapere…
Ci lasciamo stordire dal brusio quotidiano,
ci immergiamo tra mille cose disperse,
siamo indaffarati nel lavoro monotono
e fingiamo di non sapere…
Affolliamo locali d’ogni tipo,
riempiamo l’aria di vuote parole,
seguiamo chimere acerbe
e fingiamo di non sapere…
Dentro ogni volto un teschio,
in ogni corpo miasmi disgustosi,
sotto i piedi una possibile fossa
e fingiamo di non sapere…
che tutto è così fugace,
e che qui non possediamo
stabile dimora nel tempo
Ma siamo solo armature
destinate a cementare
l’architettura dell’essere.

32

PIANTO INTERIORE

C’è un pianto interiore che vorrebbe esplodere
su una manciata di stelle:lacrime amare
che qualcuno lassù raccoglierà
aggiungendole al proprio calice.
C’è un pianto interiore che vorrebbe sciogliere
il ghiaccio nel mio cuore: lacrime gelide
che friggono sul caldo lastricato della mia vita
C’é un pianto interiore che vorrebbe urlare
e chiedere il perché a Colui che sa tutto.
Ma l’Universo è ammutolito perché Lui,
proprio Lui ha parlato patendo in silenzio.

33

LA MONTAGNA SACRA

L’anima pellegrina
non fa altro che errare,
alla ricerca d’un ristoro, perché stanca;
tenta di sciogliere le dolci catene,
che Cristo le ha imposto con amore;
e non sa nemmeno se la ami
Colui per il quale si affanna;
La solitudine più aspra
afferra il cuore straziato;
come un cane randagio,
Fermati un attimo
sulla sacra montagna.
Ai piedi di Cristo
nell’afrore della folla cenciosa,
un grido riecheggia: BEATI VOI!
E lì, ebbro di gioia,
si scioglie il cuore
a salmodiare

34

IL POZZO DELLA SAMARITANA

E’ bello pensare
a Cristo che ha sete
sotto l’arido fuoco
di un sole meridiano.
Un uomo che è Dio
un Dio che è uomo:
il Cristo che ha sete
il Cristo che disseta.
chiedete
come Cristo
l’acqua del pozzo.
Sarete come quella donna
che a tutti narrava
dell’acqua che scorre
dal cuore di Lui…

35

LA SCALA ASCENDENTE E DISCENDENTE

Egli è,
E’ Padre,
è fratello,
è energia d’amore.
Ama Colui che ti ama.
ascolta Colui che ti ascolta,
considera Colui che ti considera,
contempla Colui che ti contempla,
divinizzati in Colui che si è incarnato,
abbi fiducia in Colui che ha fiducia in te,
(nonostante i tuoi continui errori e tradimenti)

36

INNO ALLA NOTTE

Vieni, o notte, con le tue luci tremolanti
e le tue esili ombre seghettate.
Risucchia nei tuoi vortici siderei
le ansie che arrotolano l’animo,
dispiega sui tuoi cieli d’alabastro
i veli delle antiche emozioni.
Quando lo sguardo si posa
sull’antica lanterna del cantone,
rimane incantato a rievocare
gli echi più remoti dell’infanzia
così fragile come quella fioca luce
che ingiallisce le antiche mura
e le foglie indecise del platano.
Quell’alone giallognolo che palpita
nel buio misterioso della notte,
tra fronde che si agitano al vento
ed ombre che s’incrociano esitanti,
dona ristoro all’animo rapito
ed altro, quieto, non vuol dire.

37

CHE VALE LA VITA?

Che vale la vita
se non ne siamo consapevoli,
se non sappiamo dove arrancare,
se non ne cogliamo ogni attimo prezioso,
se non ci tuffiamo nel suo mistero?
Che vale la vita
se non sappiamo vedere oltre le essenze quotidiane,
se non rivestiamo l’ordinario di straordinario,
se non la sappiamo condire
con gli aromi della poesia interiore?
Che vale la vita
se non riusciamo a riconoscere
l’immenso dono che si cela in essa,
se non ci lasciamo ammantare
di assorto silenzio?
Che vale la vita
se ci proiettiamo nel passato o nel futuro
senza immergerci nell’eterno presente,
se non sappiamo cogliere fino in fondo
il profumo di una ginestra
o il respiro che scandisce
il nostro ritmo vitale?
Che vale la vita
se non sappiamo quanto vale?

38

PASSIONE

Inondami, Signore, nel sangue del tuo capo incoronato di spine
affinché mi possa purificare dai peccati della mia mente.
Lavami con il sangue delle tue dolorose frustrate
per liberarmi da tutti i disordini dei miei sensi.
Fa’ che ti aiuti a portare la croce come il Cireneo
per tutti i peccati di orgoglio che ho commesso.
Fa’ che la mia lingua taccia come hai fatto davanti ad Erode,
per riparare tutte le mie parole che hanno ferito il prossimo.
Che io tocchi con timore i fori delle tue sacre mani
per riscattare tutto ciò che non hanno fatto le mie.
Che io tocchi con timore anche i fori dei tuoi piedi
per riscattare l’indifferenza dei miei verso i bisognosi.
Immergimi nella ferita del tuo doloroso costato
affinché ripari con gioia la mia mancanza d’amore.
Tu hai pianto sulle mie indegnità. Io ho pianto sulle Tue piaghe.
Piaghe sopra le mie indegnità. Piaghe sulla mia miseria.
Hai pianto perché non potevi essere realmente miseria come me.
Fa’ che il mio pianto sia unito in ogni momento della vita al tuo.

39

FRAGILE ESSERE

Sospesi.
Il nostro essere è appeso
ad un filo
che solo Dio regge.
Un filo pronto a spezzarsi
quando Lui vuole
Ogni potere è suo,
è suo ogni attimo,
ed è Lui che regge
la creazione.
Conosce la ragione per cui respiriamo,
ogni battito di ciglia.
C’è una ragione fondante
che ad ogni essere umano sfugge.
Una ragione che è fuori
di ogni ragione umana,
che non trova appiglio
in nessun dato scientifico,
ontologico o teologico.
Pulsiamo di vita
e contemporaneamente
veniamo risucchiati
dalla morte.
Ogni vita procede
da una morte precedente,
ogni istante succede
al non-istante,
si respira e si inspira,
ogni movimento contiene
il non-movimento,
la luce fende l’oscurità,
il pensiero si alterna
al vuoto mentale.
Dio è respiro cosmico,
in ogni nostra vibrazione,
nell’inconscio più remoto.
Il nostro pensiero
infinitesima parte del suo,
ogni nostro più piccolo atto di volontà
si srotola:
In lui respiriamo e ci muoviamo.