Ofelia, morta nell’ottobre del 2021 era una pia donna cividalese che perse 2 figli molto giovani.
Il primo si chiamava Massimiliano, il quale amava molto la Madonna. Non perdeva mai una messa e si recava sempre a “dottrina”, pregava molto spesso.
A maggio usava portare alla Madonna i fiori più belli perchè la considerava la sua Mamma Celeste.
A sette anni fu vittima di un grave incidente: per sette giorni fu in coma e poi il Signore lo volle prendere.

Ofelia aveva una fede incrollabile e non si scoraggiò: si recò a Medjugorje e lì fu testimone di un incredibile fatto, che raccontò in seguito e che io trascrissi per un capitolo del mio libro “Come ci vedono dall’aldilà”.

 

“Massimiliano amava molto la Madonna. Non perdeva mai una messa, si recava sempre a “dottrina”, pregava molto spesso. A maggio usava portare alla Madonna i fiori più belli perchè la considerava la sua Mamma Celeste. A sette anni fu vittima di un grave incidente: per sette giorni fu in
coma e poi il Signore lo volle prendere. Il vuoto che ci ha lasciato fu immenso.
Posso dire, comunque, che questa terribile prova ci ha uniti di più nel Signore. Un giorno mi è stato chiesto di partecipare ad un pellegrinaggio per Medjiugorie.

Ero partita per Medjugorje proprio con l’intenzione di chiedere la grazia di vedere mio figlio Massimiliano. Quando giunsi là, però, mi rammaricai della mia richiesta vedendo tante persone ammalate e molto più bisognose di me, chi nelle carrozzelle e chi in barella. Comunque dentro di me avvertivo come una presenza che mi donava pace e sicurezza.

Quando entrai nella chiesa vidi tanti sacerdoti e chierichetti, uno dei quali mi passò accanto: non gli diedi molta importanza. L’indomani salii con il gruppo sul Prdboro, il monte delle apparizioni e pregammo a lungo.
Più tardi partecipammo alla messa
delle undici: anche li notai tanti chierichetti, e così pure alla messa serale.
Feci caso che ne mancavano ogni volta due.

Il venerdi, penultimo giorno, dopo la salita del monte Crisevac, partecipammo di nuovo alla messa delle undici: questa volta era presente solo un chierichetto di circa sette-otto anni che mi passò di nuovo davanti. L’avevo fatto notare anche a mia suocera che mi rispose che probabilmente doveva essere il piccolo veggente Jacov. Ma io sapevo che non poteva essere Jacov che era più grande.
Questo stesso bambino si presentò il giorno dopo da solo per servire un sacerdote. Durante la comunione vidi mia suocera, che era andata prima di me, balzare all’indietro. Pensai avesse riconosciuto il sacerdote. Quando ritornò al banco mi disse di stare attenta che avrei capito al momento opportuno. Mi recai presso l’altare e mentre stavo per ricevere la comunione il bambino trasse un po’ indietro la patena e trattenendola disse fissandomi con un sorriso:
“Mamma sono qui! Perchè non mi guardi?”
Lo guardai: aveva le sembianze di mio figlio Massimiliano. Avrei voluto abbracciarlo ma qualcosa mi faceva rimanere lì immobile. Avevo gli occhi lucidi, le mie erano lacrime di gioia.
Dopo un po’ riprese le sembianze del bambino che vedevo da due giorni passarmi davanti. Il sacerdote aveva percepito qualcosa di particolare ma non disse niente ed io tornai al banco piangendo di gioia e ringranziando la Madonna.
Subito dopo mi passò per la mente di fotografarlo.

Al termine della messa il bimbo mi passò di nuovo davanti senza guardarmi e notai che aveva la stessa andatura di Massimiliano: si dondolava tenendo le manine dietro la schiena. Dentro di me osservai: Massimiliano, sei proprio tu! Prima mi facesti vedere il tuo volto, ora scorgo il tuo corpo!
Ringraziai di nuovo la Madonna, piena di gioia.”

 

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