Dal Messaggero Veneto del 27/01/03

Si può salvare una vita donando il midollo


Mi è capitato di ascoltare una sera, al Maurizio Costanzo show, alcune persone che, probabilmente a loro ragione, esponevano la parte negativa di ciò che a loro era capitato nell’effettuare un espianto di midollo a favore di un estraneo.

Considerando il fatto che la faccia negativa della medaglia, ormai, si trova dovunque, in qualsiasi ambiente, in qualsiasi città, desidero però raccontare anche la “mia” faccia della medaglia, che è quella positiva, in favore di un’azione che, essendo troppo importante, non può ottenere altri limiti oltre a quelli che già ci sono.

Mi sono ritrovata, come mai in vita mia, a ricevere tanti “brava” che neanche me li ricordo più, ma mai ho sentito un: «Lo farei anch’io», notando che la gente ha paura di una cosa che in realtà non esiste; probabilmente a causa anche della poca informazione. La maggior parte è convinta che il prelievo venga effettuato dalla spina dorsale, ma niente di più sbagliato, perché qui si parla di midollo osseo, non spinale.

L’espianto viene fatto tramite alcuni buchini (io ne ho subìti solo due esterni) fatti a livello delle creste iliache; un’operazione che dura un’ora e ti lascia solo un lieve indolenzimento alla base della schiena (la mattina dopo ero già a casa).

C’è tanta gente che abbisogna di queste donazioni, troppa, ed è giusto che possano avere la loro opportunità, soprattutto in un’era dove si parla di clonazione (e loro sono “naturalmente” figli di Dio); pertanto, io prego tutti coloro che hanno la possibilità fisica e l’età a iscriversi al Rdmo e a presentarsi, in caso venissero chiamati, a quella che, vi assicuro, è una banale, piccola operazione.

Banale per chi dona, ma “la vita” per chi riceve; e vedrete che, dopo aver capito quanto poco è costato a voi per aiutare un’altra persona a rinascere, vi sentirete persone migliori, con la soddisfazione di aver avuto veramente l’opportunità concreta di aiutare la vita. Provateci vi prego, “loro” hanno bisogno di “noi”.

Una mamma

Mortegliano