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È sempre piacevole visitare
la romantica città di Gorizia,
i suoi parchi si posson ammirare:
per lo sguardo sono una delizia.

Antichi palazzi, graziose ville
ornano giardini e belle strade:
il cuore alla vista fa scintille
se si trova in vetuste contrade.

L’austriaca Nizza è chiamata,
a misura d’uomo è questa città
perché dal verde ben compenetrata:
un esempio per la nostra civiltà!

Sul ripido colle salendo piano,
dove s’erge il vetusto maniero,
lo sguardo che si inoltra lontano
si accende di stupore sincero.

C’è la verde pianura isontina
dalle colline del Collio ornata,
con l’Isonzo dall’acqua smeraldina
dalla natura appare baciata.

Chi poi visita l’antico castello
considera la gloria del passato.
La sua storia scritta sul libello
ben racconta quanto fu travagliato.

Dal duca Alberto detto il saggio
il prezioso sigillo ricevette,
che doveva essere un omaggio
per evitare atroci vendette.

Quando Leonardo, ultimo conte
lasciò la tragica vita terrena,
del bel maniero sul piccolo monte
s’impossessò pur l’asburgica iena.

Poi Venezia non si dette mai pace:
chiese il goriziano vassallaggio
ma non fu davvero più sagace,
così per lei fu solo un miraggio.

Di molte guerre tu sei testimone
o Gorizia  dall’Isonzo lambita,
massacrate furon troppe persone:
quanti giovani han perso la vita!

Ora è giusto che tu stia tranquilla,
ed in pace con il tuo confinante,
la tromba già da tempo non più squilla
mai più all’erta il povero fante!

Pier Angelo Piai


COMMENTI:

Egregio Signor Piai,
grazie infinite per la splendida e commovente poesia che ha voluto dedicare a Gorizia.
Mi complimento con Lei per le difficoltà metriche che ha saputo abilmente affrontare e per i tanti richiami alla storia locale che ha inserito nel testo.
RingraziandoLa ancora per le Sue belle parole e augurandoLe tante importanti soddisfazioni, Le porgo i miei più cordiali saluti.

IL SINDACO
Ettore Romoli