Libro che prende in considerazioni i disagi esistenziali cercando di dare alcune risposte efficaci su come gestirli.

L’intero libro è diviso in 2 parti.
– La prima parte riguarda il saggio vero e proprio, suddiviso in capitoli con  relativo titolo

– La seconda parte è in corsivo ed è costituita da aforismi (PILLOLE DI CONSAPEVOLEZZA)

Di fronte ai disagi della vita quotidiana ed  alle sofferenze fisiche e psicologiche molti reagiscono in diversi modi:
1) chi cerca di non pensarci dandosi ad uno sfrenato attivismo,
2) chi si lascia andare ai piaceri effimeri della vita,
3) chi subisce passivamente gli eventi superficialmente,
4)chi vive nel terrore esistenziale che spesso sfocia anche negli attacchi di panico.

Inconsciamente serpeggia in molti animi la paura della stessa esistenza così carica di incognite e di mistero.

Spesso siamo spaventati dalla morte, mentre questa vita terrena ci sfugge superficialmente e gran parte del mistero diluisce nello stagno dell’abitudine.  (dialogo con la morte p.77) 

In effetti quando ci osserviamo ci poniamo da più punti di vista che dipendono dal nostro corredo genetico, dallo stato di salute, dall’umore, dal tipo di vita che conduciamo, dalle abitudini, dal contesto spazio-temporale in cui ci troviamo, insomma da infiniti fattori. 

Se però la matrice della nostra auto-osservazione è prettamente materiale ci ritroviamo in un mondo arido, fatto di agglomerati di atomi organizzati in base a leggi bio-chimiche e fisiche. Si rischia un forte disorientamento che scuote l’intero essere gettandolo nel vertiginoso baratro dell’angoscia.

Chi ha una certa sensibilità esperimenta in questo caso una forma di alienazione da se stesso e dal proprio corpo: il linguaggio, le consuetudini, i desideri, gli stimoli, le forme, gli odori, i colori…tutto sembra disgregarsi mentre ad uno ad uno si sfilacciano inesorabilmente i legami che queste entità formavano nel loro insieme.
L’uomo e la sua storia diventano uno spaventoso enigma nel quale si ritrova a dover agire con le sole proprie ridicole forze.
Le infinite cellule, i misteriosi atomi, lo spazio immenso, il tempo e l’energia… tutto non fa altro che aumentare lo sgomento. Si sente terribilmente solo, in conflitto con lo stesso universo ed in balia delle sue segrete energie potenzialmente disgregatrici della propria realtà materiale. Solo con l’Universo che non sembra mai finire. Mille interrogativi si affacciano: perché la vita.. la morte, questo corpo che disperde ed immagazzina energia mentre invecchia e muore? Perché queste leggi che intrecciano i determinismi della fragile natura umana? 

Lo stesso Pascal affermava:
“Quando considero la breve durata della mia vita, assorbita nell’eternità che la precede e la segue, il piccolo spazio che riempio e che vedo, inabissato nell’infinita immensità degli spazi che ignoro e che mi ignorano, io mi spavento e mi stupisco di vedermi qui piuttosto che là, perché non vi è motivo perché qui piuttosto che là, perché ora piuttosto che allora. Chi i ci ha messo?”

Come ritrovare un’unità logica? Come ricomporre un senso alle assurdità che ci circondano? Che relazione interporre tra i due infiniti, il Macrocosmo ed il microcosmo?

Quali sono le proposte scientifiche, ontologiche, metafisiche che possono placare concretamente questa sete di certezze che tutti ci accomuna inesorabilmente, anche tra le più svariate mentalità e visioni esistenziali?

Si tratta, allora, di scegliere il punto di vista più autentico.
E ciò richiede pazienza, costanza, indagine, consapevolezza, esperienza, umiltà. 

Se riflettendo in profondità prendiamo serenamente consapevolezza del significato degli eventi quotidiani che ogni giorno ci coinvolgono, sia dolorosi che gioiosi, ritroviamo una misteriosa Luce che illumina i nostri passi e ci guida verso una comprensione sempre più amplia del senso ultimo della nostra esistenza, la quale non è inutile, ma ha un valore inestimabile per ognuno di noi.