È finalmente uscita la raccolta di poesie di Padre Albino Candido, un frate schivo nella ricerca di Dio nel silenzio, il quale affida a queste liriche le emozioni di una vita e la profondità di una fede che va rinforzando giorno dopo giorno.
Parole scolpite con caparbietà, versi racchiusi in una metrica rapida e immediata si spalancano sui profili dei monti, sui colori degli alberi e delle vallate, sul silenzio dei boschi e sul chiasso giocoso dei bimbi la cornice del Creato in cui si tratteggia una fede unica, sofferta e mai paga, capace di dubitare dell’uomo ma mai di Dio.
ALCUNE POESIE DI PADRE ALBINO CANDIDO
DOVE POSARE L’ANIMA?
E Tu sei sempre in ascolto
dei miei pensieri
pulviscolo percosso
dai raggi della Tua creazione
così bella
così bella!
Se tu fossi come le creature!
Ma Tu dici di essere ancora
infinitamente
di più.
Non Ti credo allora
se mi proponi cose incredibili.
Le stelle guardano
la notte ascolta
(come Te)
le montagne riposano nell’ombra.
Non sono parole quelle che odo
è musica d’acqua
che lambisce le pietre
sono segni
decorazioni magiche
all’orecchio
all’anima,
che le dita raccolgono
annodano in corolle di fiori
che si aprono nella notte
quando i monti dormono
le stelle guardano
l’oscurità ascolta
(come Te)
come avessero un cuore.
Veramente è facile non credere
non è comodo credere
e proporti al mondo
come stasera faceva Tua madre
perché Tu sei sempre
di là d’ogni immaginazione
di ogni emozione
di ogni incanto
di ogni anelito infinito.
E pure Tu sei sempre
qui
ora
così configurato
nella cintura di stelle
nella terra silenziosa
meravigliosa
nell’arco del cielo
che se tocco
mi pare di sprofondare.
IMMANENZA NEL CIELO
Il cielo
crea il creato
liberamente
con il verde
con il giallo
con il canto
con il frinire delle cicale
con lo stormire della foresta,
si acquatta nel silenzio
del cascinale,
incombe,
protegge,
lenisce asprezze interiori
si perpetua
nella pietra bianca del fiume.
PAROLE DELLO SPIRITO
Non è il mio male
che ti condiziona
neppure il bene.
Tu mi vuoi nella debolezza
che è il mio pane
e il tuo
come nella prima
seconda
terza caduta
sulla via
che è anche la mia.
Al passo incerto
sguardo e cuore
tu serbi.
Ho detto ora a qualcuno
che sei buono
e volentieri perdoni
semprechè
la pena per l’incorrisposto amore
offuschi le nostre povere gioie
riscatti ogni ferita
e le riduca
a grani d’oro
nel cestello rosso del tuo amore.
MARIA
Il tuo angelo
vola nell’aria
con l’onda delle campane,
con il trillo degli alberi verdi
e dei bimbi nel cielo del cortile,
delle rondini che sfiorano l’erba.
Il tuo “momento”
suona
puro e sereno
come allora
sulle ombre del mondo
che non vedevi
e che pur recepivi
all’ombra dell’Altissimo.
MORTE
E la morte è realtà lontana
occulta
celata
obliata come tutte le vere
realtà.
se la cerchi
se la addomestichi
se la rendi visibile
tangibile
presente
viva
essa ti libera
ti genera
ti rigenera
ti rinnova
ti rende raccoglitore di vita
del bello
del buono
che vale la pena
di riscoprire sempre
in questa aiola
“che ci fa tanto feroci”.
IL CIELO È CALATO
Nella sera
il cielo s’è calato
in ascolto
delle ultime parole
e la mia mano
l’ha trattenuto,
l’ha steso
sull’anima intera
che ha sussultato
increspandosi
a quell’alito
sfuggito
dal leggerissimo balzo
di chioma
che resta ancora
come rosso fiore
scoccato
dall’ultimo gradino
fino al davanzale del cuore.
IL LIBRO, assieme al DIARIO DI UN PELLEGRINO CARNICO si trova presso la cancelleria del Santuario della Madonna delle Grazie di Udine.
Per alcune informazioni sul poeta: Padre Albino Candido
VENERDI SANTO (video su una poesia di p.Albino Candido)