dal Messaggero Veneto del 21/02/2002
Le associazioni chiedono una residenza per gravi e gravissimi
Il Centro residenziale per disabili gravi e gravissimi si deve realizzare al più presto a Udine. Lo richiedono ormai da anni i rappresentanti delle associazioni dei ragazzi disabili. L’urgenza è stata nuovamente sottolineata in occasione della presentazione dei quaderni della Consulta regionale delle associazioni dei disabili. La sua costruzione, infatti, darà finalmente un aiuto alle famiglie con un portatore di handicap in casa.
«Abbiamo messo a disposizione un terreno, acquistato grazie ad una donazione nelle vicinanze dell’istituto di medicina fisica e riabilitativa del Gervasutta – ha commentato Mario Castellone, rappresentante dell’Anffas (Associazione nazionale famiglie di disabili intellettivi e relazionali) – e bisogna ora andare avanti. Dopo 30 anni di richieste questo centro per gravi e gravissimi si deve costruire».
«Proprio l’altro giorno – ha informato Ernestina Tam, presidente del Comitato provinciale di coordinamento delle associazioni per i disabili – la commissione regionale sanità ha valutato la possibilità di un trasferimento finanziario da assegnare alla Provincia per la concretizzazione del centro rivolto a persone affette da pluriminorazioni».
«Stiamo esaminando le condizioni per un confronto – ha spiegato l’assessore provinciale alle solidarietà sociali, Fabrizio Cigolot – con l’Azienda sanitaria 4 Medio Friuli, il Comune e l’Anffas, per stipulare un accordo di programma in merito agli aspetti realizzativi e gestionali della struttura. Una volta ottenuta la conferma del finanziamento regionale si partirà con il progetto. Si tratta – ha indicato Cigolot – di un lavoro di squadra».
E, tra l’altro, questo argomento è stato posto nelle priorità della Consulta regionale – come ha riferito il suo vice presidente Mario Brancati – per sottolineare «quanto sia sentita l’esigenza di una struttura residenziale di questo tipo».
Laura Pigani
————————————————————————
Handicap, una guida alle associazioni
Un volume per fornire suggerimenti adeguati alla realizzazione dei servizi
Uno strumento di informazione e di proposta, utile ai pubblici amministratori, ai politici, agli operatori e alla cittadinanza per avere una visione più ampia delle problematiche relative al mondo della disabilità. È questo l’obiettivo racchiuso nei quaderni della Consulta regionale delle associazioni dei disabili (formata dai 4 Comitati provinciali di coordinamento), presentati ieri alla presenza di numerose autorità sociosanitarie, politiche, amministrative e dei rappresentanti di molte associazioni.
«La rivista – ha spiegato Ernestina Tam, presidente del Comitato di coordinamento della provincia di Udine – intende fungere da supporto e fornire i suggerimenti più adeguati per la realizzazione dei servizi a favore dei portatori di handicap. Il tutto secondo il principio della priorità dei bisogni, tenendo presente i diritti fondamentali, che sono – ha chiarito – il diritto alla vita, alla salute, allo studio e al lavoro e nell’ottica di conciliare costi e benefici. Il compito della Consulta regionale, (organismo riconosciuto dalla legge 12/2001 e che ha sede presso l’assessorato alla Sanità della Regione) – ha puntualizzato ancora la Tam – è di collaborare con gli enti locali, intermedi e regionali e con le istituzioni pubbliche e private».
«Tra gli obiettivi programmatici della Provincia – ha riferito l’assessore alle politiche sociali Fabrizio Cigolot – è contemplata la costituzione di un Osservatorio sulle politiche sociali. Si sente l’esigenza di conoscere a fondo le varie realtà per metterle in rete: ci potrebbe essere – ha ipotizzato – una sezione riservata alla disabilità, da sviluppare assieme alla Consulta». Idea condivisa anche da Carlo Beraldo, coordinatore sociale dell’Ass 4, il quale considera i quaderni della Consulta «uno strumento che fa cultura, utile agli operatori, come pure al mondo della scuola».
Da parte sua Mario Brancati, presidente del Comitato di coordinamento di Gorizia, nonché vice presidente della Consulta, ha sottolineato che «si deve guardare sempre avanti, fissando l’attenzione non soltanto sulla sanità, ma anche sull’assistenza».
E per il presidente regionale della Consulta, Vladimiro Kosic: «Le decisioni si devono prendere di concerto», nel ribadire l’importanza di una cooperazione, «anche in vista della riforma dell’assistenza (legge 328/2000)».
Infine, l’assessore comunale alle politiche sociali, Francesco Piani, ha evidenziato che «bisogna -fare un passo in più: in tal senso vanno letti i piani di zona (previsti dalla 328) che coinvolgono l’Ass 4 e l’ambito Udinese, così da creare una sorta di corresponsabilità della progettualità e dei fondi».
L.P.
————————————————————————