Troppi maestri di vita

“Maestro”, si legge sul dizionario, è anche “colui che guida, insegna, costituisce un esempio”. Siamo quotidianamente allettati da troppi “maestri” che amano farsi chiamare con titoli roboanti tipo: “Maestro di vita” “Gran Maestro” “Guida spirituale” “Venerabile””Guru” “Divino”.

Purtroppo la preoccupazione di essere considerati “qualcuno” per poter arrivare a certi fini e strumentalizzare gli altri per il proprio tornaconto, il voler essere a tutti i costi rispettati, riveriti, osannati, gratificati, genera l’illusione che ormai non c’è più nulla da imparare, che tutto è già risaputo.

Abbondano, così, i “pressappochisti” presuntuosi anche nelle professioni, nella ricerca, nei ruoli sociali. Tipi siffatti rendono la vita difficile e generano molti guai sociali. Difficilmente una persona veramente umile si ritiene “maestro” in assoluto perché è ben consapevole che ci sono troppe cose ancora da imparare.

Se il significato di questo termine viene accolto nella sua accezione più profonda dovremmo umilmente riconoscere che nella nostra vita tutto e tutti sono i nostri veri maestri quando ci insegnano qualcosa. Anche a loro insaputa. Gli eventi gioiosi e dolorosi della nostra vita, ad esempio. Se sappiamo trarre da essi un vero insegnamento sono “maestri”. Così pure le persone più comuni che vivono accanto a noi possono insegnarci molto. Anche quelle che a prima vista appaiono le più insignificanti.

Tempo fa rimasi molto colpito da una anziana donna della Carnia, umile lavoratrice ma grande osservatrice: parlava solo se interrogata. Quel suo silenzio, la saggezza delle risposte e la sobrietà, quella discrezione dignitosa mi insegnavano molte cose.

Qualsiasi evento, cosa, animale o persona contribuiscono ad approfondire in noi l’autocoscienza in continua evoluzione. Spesso chi ci fa esercitare la pazienza a causa della sua superficialità o della sua arroganza, ci pone di fronte ai nostri reali limiti. Anche chi ci offende o ci calunnia ci insegna. La nostra stessa fragilità ci fa capire, se vogliamo, tante cose della vita e del nostro io.

“Il viaggio della vita non consiste in un semplice attraversamento della vita, ma in un continuo porsi in ascolto di una realtà ricca di segni e di messaggi da interpretare.” afferma Valerio Albisetti L’importante, allora, è porsi nell’umile atteggiamento di ascolto, nel quale non ci sentiamo superiori a nessuno ed avvertiamo in profondità il desiderio di apprendere sempre.

Diceva un saggio filosofo : Sai cosa significa imparare? Quando impari veramente, impari dalla vita; non c’è un insegnante particolare da cui imparare. Tutto ti è di insegnamento: una foglia morta, un uccello in volo, un profumo, una lacrima, il ricco e il povero, coloro che piangono, il sorriso di una donna, l’alterigia di un uomo.

Impari da ogni cosa, quindi non hai bisogno di guide spirituali, di filosofi, di guru. La vita stessa ti è maestra, e tu sei in uno stato costante di apprendimento. “link:krishnamurti” (Krishnamurti) Dallo stesso Gesù riceviamo l’ammonimento:.. .e non fatevi chiamare “maestri” perché uno solo è il vostro Maestro!

Pier Angelo Piai