La Verità ha un suo peso e bisogna esserne capaci per portarlo.
“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.”- diceva Gesù. (Gv.15,27)

Ognuno di noi intravede qualcosa che si avvicina alla Verità, ma è ben lungi  dalla pienezza della visione. La Verità chiede impegno, fatica, confronto e aiuto: lo Spirito Santo ci viene incontro rispettando il nostro modo di essere, la nostra mentalità, se lo vogliamo. Essa ci viene data gradualmente: i neonati devono essere svezzati un po’ alla volta perché non possono digerire subito il cibo più solido.
Ognuno di noi é comunque “capace di Dio” e viene condotto alla Verità tutta intera dopo aver conformato la nostra volontà a quella del Signore.

Ci sono molte zavorre ed impedimenti che ci rinchiudono nel nostro bozzolo spazio-temporale. Una presa di coscienza che la Verità supera l’angusto limite della nostra visuale della vita é già un inizio del lungo cammino.

Se non si comprende che ci sono infinite cose che non conosciamo, non possiamo evolverci spiritualmente perché non ne siamo motivati o abbiamo la presunzione di conoscere abbastanza. Gesù l’aveva detto: “Guai a voi che ora siete sazi…” (Luca 6,24)

La conoscenza, quindi, ha delle gradualità che vanno rispettate. La stessa natura ce lo insegna. Da piccoli il nostro sguardo era semplice ed osservavamo incantati ogni novità. Poi, crescendo, é subentrata l’abitudine che ci ha tolto parte dell’incanto perché ci ha fatto perdere la capacità di osservare il mondo in profondità. La scienza e la tecnologia a portata di mano, pur svelandoci molte cose, ci hanno in qualche modo trasmesso l’illusione che tutto può essere conosciuto con la semplice razionalità, facendoci dimenticare la dimensione più profonda delle cose.

La conoscenza, in questo caso, si é aut o-limitata per evolversi in una sola direzione: quella che considera esauriente una certa classificazione delle cose in base alla loro composizione materiale o alle caratteristiche strutturali intrinseche.
Abbiamo purtroppo perso la valenza superiore del “simbolico”, il quale non si sofferma sulla frammentazione della realtà, ma attua un recupero del senso di tutto ciò che esiste attraverso un procedimento di sintesi in una visione rettamente olistica del tutto.

Per un ripristino di questa visione c’é bisogno di molto allenamento interiore attraverso la riflessione, la meditazione e la preghiera… cose che vengono snobbate da gran parte dei razionalisti moderni che vogliono ridurre l’uomo alla sola dimensione orizzontale, privandolo della sua capacità di andare ben oltre l’aspetto materiale della vita.
Lo Spirito Santo, che tutto unifica, ci può veramente venire in aiuto: è Lui che permette la comprensione delle  diverse lingue, metafora questa che prelude alla comprensione del linguaggio pneumatico e spirituale che va oltre ogni forma di comunicazione meramente umana.

E’ lo Spirito stesso che ci fa conoscere le cose dello Spirito nella Verità,  per questo dobbiamo essere da lui alfabetizzati gradualmente per essere introdotti in modo semplicemente profondo e profondamente semplice nelle realtà trascendentali. Ecco perché chi non è come un bimbo non può entrare nel Regno dei Cieli.

Pier Angelo Piai