1 Marzo 2009

SIAMO TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO

ALESSANDRO, TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO

Paolo apostolo afferma:
“Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo! Parola di Dio”

Ognuno di noi vive per Dio, qualsiasi ruolo abbia nella società e qualsiasi professione eserciti. Tutti indistintamente viviamo per Dio perché è il Dio dei viventi.
Ma quando il Signore afferma, citando le scritture : “Dio di Abramo, Dio di Isacco…” vuol dire anche Dio di Antonio, di Gervaso, di Luisa, di Anna, di Alessandro…

Ai suoi occhi ognuno di noi è il suo Tempio.
Anche Alessandro è il suo Tempio.
Alle volte è pieno di merce superflua e di venditori, ma é il suo Tempio, Tempio dello Spirito Santo. Tempio per il quale Egli si strugge d’amore perché dove c’è lo Spirito Santo ci sono le altre Persone della SS.Trinità che si amano eternamente, soprattutto in coloro che adorano Dio con purezza.

Alessandro gradualmente prende coscienza che ognuno di noi è voluto e desiderato da Dio da tutta l’eternità.
In lui deve risplendere la sua gloria che consiste nel portare a termine il suo progetto d’amore in piena libertà, la libertà dei figli di Dio.
Ogni uomo è destinato a questa figliolanza dal momento stesso che aderisce alla volontà divina e desidera staccarsi dalla materia che fossilizza il suo slancio.

Quando si è invischiati nella ragnatela terrestre si rimane “figli di questo mondo” perché il nostro animo si appanna e non lascia trasparire la luce trinitaria che tenta di sconfiggere le tenebre che sono in noi.
Ogni momento della nostra vita è una storia sacra commista con quella profana.
Ma per chi confida nel Signore, il quale è sempre fedele a se stesso, anche se si sentisse il peggiore di questo mondo; non morrà in virtù dei meriti del Figlio di Dio primogenito, Gesù Cristo che è venuto a salvare ciascuno di noi.

Alessandro é convinto che lo Spirito Santo non lo abbandonerà mai perché lo tiene in profonda e rispettosa considerazione e sa benissimo quante difficoltà e fragilità desidera superare.
Lo ama troppo per lasciarlo a se stesso e aspetta  la sua redenzione, perché Egli non è morto sulla croce invano.

Pier Angelo Piai