Molte persone non si degnano nemmeno di osservare la natura dal loro davanzale e rimangono chiuse nella loro stanza divorando patatine e videogames aspettando il fracasso della discoteca notturna. E’ un vero peccato.
Soprattutto per i più giovani.
Questo costume sta preparando una generazione apatica, demotivata, disinteressata alle arti più sublimi come la musica, la pittura, la scultura ecc.
Che relazioni sociali ci saranno nel futuro con questi presupposti? I gusti stanno completamente mutando. Basta sentire qualche tipo di musica, osservare il cibo che usano trangugiare, i programmi televisivi che seguono…
Questo video intende sensibilizzare sulle cose che nella vita ci sembrano banali, scontate, ma che in effetti non lo sono.
Un giardino, ad esempio.
Il mio giardino.
TESTO INTEGRALE
Anche in inverno il mio modesto giardino è un luogo dove posso fare il deserto interiore per esplorare microcosmi sconosciuti.
Le cose a cui non badiamo e che ci sembrano banali quotidianità, nascondono arcani segreti naturali e spirituali.
Tutto può essere simbolico e figura di realtà gravide di significati.
Il mio piccolo giardino è essenziale: tre pini marittimi, un pino silvestre, due meli, due cipressi, un alloro e un prugno.
Accanto al perimetro interno c’è un camminatoio di pietre su quale passeggio volentieri osservando il suolo.
Dietro quest’erba brulica un universo dinamico: se potessimo miniaturizzarci troveremmo infinite sorprese.
Qualche margherita è rimasta nonostante il freddo: simboleggia lo stupore per la vita che esiste anche quando il contesto ci è avverso.
Attorno al melo c’è qualche frutto in decomposizione. Richiama ciò che è transitorio e che è destinato a dissolversi.
Tutto l’Universo si compone, si decompone e si ricompone.
Le molecole che formano il nostro corpo chissà da dove vengono e dove andranno. Ma l’anima resta immortale…
Sul muretto antistante spunta dai sassi qualche esile foglia d’edera.
Queste piante hanno piccoli fusti lignificati e aderiscono facilmente al substrato grazie alle radici avventizie. Ricordano i nostri pregiudizi che sono difficilmente sradicabili…
L’alloro si presenta maestoso. Le foglie ovate nella parte superiore emanano un gradevole profumo che mi ricorda l’infanzia.
Nell’antichità era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria. Questa pianta rustica cresce bene in tutti i terreni. E’ perenne come la nostra anima…
Amo osservare i tronchi dei tre pini marittimi: essi possiedono una corteccia fessurata che mi richiama arcani microcosmi, dove piccolissimi esseri sono affacendati alla ricerca di cibo.
Tra i rami si annidano le tortore dal collare che nella stagione più tiepida con il loro melanconico tubare rendono più suggestiva l’atmosfera contemplativa…
I due cipressi dalla chioma affusolata sono ancora giovani ed hanno bisogno di un rinforzo, altrimenti crescono piegati dai venti di nord-est. Anche noi abbiamo bisogno di sostegno si da piccoli per non soccombere sotto il peso delle passionio e dei vizi.
Osservo spesso questi galbuli: essi sono considerati frutti falsi.
Anche noi ne produciamo quando siamo chiusi nel nostro egoismo.
Il suolo è interrotto da piccoli grumi di terra prodotti dalle talpe: animali ciechi, come spesso è cieca la nostra mente quando non vede oltre il proprio orizzonte..
I giovani pini hanno lasciato sul suolo uno strobilo chiuso. Segno di futura fecondità…
Tre quarti del pino ancora giovane tempo fa si erano schiantati al suolo ed ora i suoi rami si sono alzati verso il cielo formando quattro punte.
La vita è spesso così: quando ci si crede inamovibili, allora un doloroso evento ci piega per farci capire chi realmente siamo. Ma se sappiamo far tesoro di tutto ecco la nostra vita trasformarsi..
C’é un’aria di mistero in questo giardino attiguo alla vecchia chiesa parrocchiale e mi ci trovo a mio agio a passeggiare sul camminatoio insieme ai miei pensieri.
Dietro questi rami apparentemente spogli si preparano le gemme che spunteranno la prossima primavera, simbolo del nostro essere che ha sempre la possibilità di rinnovarsi.
E’ importante il nostro rapporto con la natura. Ci rende più sensibili.
Se solo un povero giardino ci stimola a riflettere sulle cose più profonde della vita, che sarà l’altra dimensione?
Un grande mistero tra tanti misteri….
Pier Angelo Piai