articolo apparso sull’ultimo numero della rivista “Un futuro per l’uomo”
(Il segno dei Gabrielli editori)

ARTE CONTEMPORANEA E FEDE CRISTIANA

Autori Vari
“e vide che era bello”
pp. 128 – € 21,00
Cittadella Editrice, Assisi 2005
[esposizione presso Galleria della Pro Civitate Christiana- Assisi]

Autori Vari
“il Sacro Cuore di Gesù”
Assessorato alla Cultura
Comune di Cividale del Friuli
[Mostra d’arte contemporanea presso ex chiesa di S.Maria dei Battuti- Cividale del Friuli]

L’Osservatorio cristiano – Orizzonti Arte ha realizzato un catalogo
relativo all’omonimo Convegno, ideato da Antonio Lova e promosso dalla
Pro Civitate Christiana. L’intento era quello di valorizzare quella cge
era stata una intuizione del fondatore della Pro Civitate Christiana,
don Giovanni Rossi: “raccogliere attorno alla figura-persona del
Cristo, ciò che, lungo i secoli, l’arte ha illustrato, la musica ha
cantato, la letteratura ha scritto.”

Il bel volume  [curato da Caterina Dalle Ave, Franco Ferrari e
Annaluisa Martignago]  illustra tramite un’ottima impaginazione
grafica l’insieme delle suggestioni scaturite dal Convegno.
L’ispirazione cristologia viene espressa meglio, grazie alle sezioni in
cui è articolata l’esposizione (la stessa seguita dai lavori del
Convegno: svoltosi dal 19 al 21 settembre 2003): “I volti della
bellezza e secolo breve”; “Lo svelamento della gloria”; “L’esperienza
della gloria: lo splendore del rito”; “La bellezza che salva:
l’annuncio”. Su ciascuna di queste aree tematiche si sono misurati
relatori provenienti da differenti discipline: da Carlo Arturo
Quintavalla a Pierangelo Squeri, da Aldo Ceccato a Roman Vlad, da
Andrea Grillo a Gianfranco Ravasi (per citare solo quelli più famosi).

Momenti sublimi, ove bellezza e dolcezza si confondono, in un poema che
rende più che mai evidente il carattere di ‘religione incarnata’ del
cristianesimo: così presente nella ‘catechesi del corpo’ predicata
dall’indimenticato Giovanni Paolo II, grazie alla quale ha ripreso
fiato quella ‘antropologia cristiana’ così preziosa per i problemi
incombenti sull’umanità d’oggi (alle prese con la bioetica e tutte le
questioni che toccano da vicino la vita).

Arte e fede, teologia ed estetica, tornano dunque ad imporsi alle
coscienze: dopo le rimozioni storicamente rilevanti, prodottesi lungo
l’intero arco della modernità, anche in Occidente: aiutandoci ad
accogliere non solo gli echi della Tradizione, ma anche la flebile voce
di quell’Oriente cristiano che (sotto il tallone dello zarismo prima e
del comunismo ateo poi) ha saputo far fiorire quella originalissima
‘sofiologia’, capace di associare fede e bellezza in una unione
mistica, di cui tuttora le Chiese cristiane occidentali stentano ad
intenderne la portata

Come non ritornare all’intuito di Karl Vladimir Truhlar, allora docente
alla Gregoriana, che nel lontano 1966, per primo, ebbe modo di
accostare il pensiero di Teilhard de Chardin alla Sofiologia russa,
fino ad intravedere Vladimir Soloviev un precursore dello stesso
Teilhard ? [cfr. Teilhard e Soloviev, ed. Paoline, Roma 1967].
Dunque: la sensibilità contemporanea si trova alle soglie di una
riconciliazione con alcuni dei tratti umani ignorati dalla nouvelle
vague dell’agnosticismo e dalla volgarità della comunicazione mediatica
imperante? E’ una questione che impatta direttamente con il Mistero
dell’Incarnazione

Ritornano alla mente le parole del Salmo 45 (44): “Effonde il mio cuore
liete parole, io canto al re il mio poema. La mia lingua è stilo di
scriba veloce. Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue
labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre.”;una
risonanza del cuore che ci mette in connessione con l’altra iniziativa.

Con la medesima ispirazione di fondo  -anche se con un approccio
non sistematico né scientifico (ma che tuttavia risulta analogo)- 
si è mossa l’idea di un artista friulano, Gigi Murello: quella di dare
visibilità all’invito di Giovanni Paolo II [“a coltivare, approfondire
e promuovere il culto al Cuore di Cristo, con linguaggio e forme adatte
al nostro tempo”], in occasione della sua visita in Polonia (Varsavia,
11 giugno 1999).

Lui stesso la racconta con parole semplici: “Leggo casualmentee medito
subito di organizzare una mostra d’arte a tema;di una cosa sono certo:
gli artisti parteciperanno all’iniziativa non per tornaconto materiale,
ma per omaggiare con il loro talento, dono del Signore, il Cuore di
Gesù”.

Da questa ‘scommessa’, grazie all’incontro di don Oscar Morandini ed ai
sostegni necessari [forniti da: ArciDiocesi di udine, Provincia di
Udine, Parrocchia di S.Maria Assunta in Cividale del Friuli, Circolo
ACLI “San Paolino d’Aquileia”-Friuli Orientale, Circolo
“Arteinsieme”-Povoletto, Comune di Cividale del Friuli-Ass.to alla
Cultura], l’idea si materializza e dal 8 al 25 aprile 2006 si è svolta
l’esposizione.

In una limpida e luminosa cappella, sapientemente restaurata e
trasformata in sala mostra, abbiamo potuto ammirare 30 opere pittoriche
e tre sculture di altrettanti artisti friulani che hanno accettato di
misurarsi su di un tema così impegnativo [e per di più, aggiungiamo, un
tantino desueto].

L’invito infatti era quello di corrispondere alla sollecitazione del
pontefice polacco, manifestando la sensibilità contemporanea senza
ricorrere alle vie tracciate dalla tradizione. Il compito non era certo
facile: dato che in poco più di due secoli, attorno alla devozione al
S. Cuore si sono moltiplicate iniziative artistiche di ogni genere:
insistendo tuttavia sull’elemento soprattutto corporeo del culto
(oggetto del resto di ampi studi teologici, tuttora discussi e sul
quale si sono misurati intelletti di altissimo livello: da Karl Rahner
a Urs von Balthasar).

Ebbene, sul depliant realizzato come guida alla Mostra, don Oscar
Morandini dichiara la sua sorpresa, nel constatare che “non c’è un
quadro che sia simile ad un altro. La vastità e la diversità delle loro
interpretazioni, ha prodotto una sinfonia di significati, che si
avverte solo dopo aver potuto riflettere e pregareE’ tutto un mondo,
che ha trovato nel Cuore di Gesù il bisogno di un centro unificatore”.

Come non pensare alla visione mistica descritta da Teilhard de Chardin,
che vede il Cuore diventare fornace ardente e pulsare entro l’intero
Universo?
Così è stato affiancato ad ogni opera un commento, a cura di un altro
artista  –Pier Angelo Piai, insegnante e scrittore di
Cividale-  che si può vedere (insieme alla riproduzione delle
opere) sul sito: www.friulicrea.it

Ecco, in breve, emergere il ‘filo rosso’ che lega le due iniziative:
tese al medesimo obiettivo di rappresentare i modi coi quali l’arte
contemporanea si cimenta ed affronta il tema cristico.
Le vie con cui la sensibilità odierna, in un clima di rarefatta
spiritualità compressa vieppiù dal dominio della tecnica e
dall’idolatria del denaro, si rivolge alla ricerca del divino e/o del
sacro restano ancora spesso inspiegabili e non sempre interpretabili
secondo le chiavi della lettura psicologica o psicoanalitica.
Favorirne l’affioramento, ascoltarne le ansie, seguirne i tortuosi
percorsi di ricerca: ecco ciò che alimenta un verace impegno culturale,
prima ancora di diventare religiosonell’attesa di un’ottica ecclesiale
capace di intenderne la valenza pastorale.

LUCIANO MAZZONI