Un assetato di questioni filosofiche potrebbe rimanere deluso di fronte ad una lettura meramente intellettuale dei Vangeli.
Gesù non accenna a filosofi o filosofie varie di moda in quel tempo.
Cita solo la Sacra Scrittura e parla di Dio come “Padre” senza
speculazioni teologiche.
Perché?

Anche sulla verità è particolare: dice “Io sono la via, la Verità e la
vita”. Quale uomo grande, saggio mite ha parlato così di se stesso?
Chi ha mai detto riferendosi a se stesso: “Venite a me voi tutti che
siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò? Parmenide?Socrate?
Platone? Aristotele? Seneca? Virgilio?  Ci sarà stato qualche
megalomane o mitomane. Ma nessuno ha mai proferito frasi così chiare e
dirette su se stesso.

“Se conosceste me conoscereste anche il Padre”. E’ una filosofia che
parla direttamente al cuore. Chi conosce il modo di operare di Gesù e
il suo cuore, conosce il Padre, il quale è continuo Amore, cioè dono.
Del resto pensiamo troppo poco il fatto che noi siamo suo dono: l’esistenza, il corpo, l’anima, la vita eterna…

Gesù non ha voluto porre questioni ontologiche attraverso una
sofisticata dialettica. Il Padre è l’Essere, noi riceviamo l’essere da
Lui, il quale continua a beneficarci senza mai stancarsi.

Se i Vangeli fossero stati architettati da un intellettuale, sarebbero
rindondanti di tentativi di rispondere al senso dell’essere e della
vita. Invece troviamo un uomo saggio che afferma di essere il Figlio di
Dio e che è venuto per riscattare le nostre colpe offrendosi in
sacrificio…

Non ci spiega il senso ultimo delle cose perché lo possiamo già intuire
con gli occhi della fede (ecco perché guarisce i ciechi e fa udire i
sordi).
Gesù non vuole sostituirsi al nostro intelletto proponendoci sistemi
filosofici complessi. Egli è venuto per testimoniare la verità, la
quale ci farà liberi.

Tutto è spazzatura di fronte alla conoscenza di Gesù Cristo.
Solo Gesù, l’Uomo-Dio può realmente comprendermi, proprio perché ha
esperimentato si di sè il dolore umano. Quale altra religione afferma
che Dio ci ha amato così tanto da diventare uno di noi, assumendo su di
sè dolori, fatiche, incomprensioni ed ogni sorta di disagi?