Che senso ha la nostra vita se non ci prepariamo ad una buona morte?
Che senso ha la buona morte?
Contemplare e scoprire la Verità così come è nel Circolo Trinitario.
Immersione totale nel circolo trinitario d’amore: tutto dovrebbe portarci lì.
E’ giusto compiere in nostro dovere morale perché la giustizia è nell’ordine dell’amore.
Ma non dovremmo fermarci troppo ad osservare i risultati raggiunti nell’ambito etico e morale. Il progresso morale non deve essere fine a se stesso, altrimenti diventerebbe una forma sottile di cosmesi spirituale a scapito dell’umiltà, la quale è la chiave per entrare nel regno dell’amore. Il vero progresso spirituale è completo nell’amore.
Dovremmo piuttosto chiederci come e quanto amiamo, invece di contare le nostre vittorie sui vizi e le passioni disordinate. Spesso esse rimangono incrostate nel nostro essere nonostante la buona volontà di superarle, proprio perché non facessimo troppo affidamento su noi stessi, ma solo su Dio che desidera elevarci nel vero regno dell’amore nell’umiltà. Essa consiste nel prendere coscienza del nostro stato creaturale per essere poi perfettamente obbedienti al Padre compiendo in ogni momento la sua volontà.
Gesù prima di morire ha esclamato: “Tutto è compiuto”(Gv.19,30)
Anche noi dovremo esclamare: “Tutto è compiuto”, nel senso che ogni cosa stabilita dal Padre ha avuto il suo compimento nel far combaciare la nostra volontà con la sua, perché ognuno di noi è un altro “Cristo” che ha come diretto riferimento il primogenito, Gesù di Nazareth, il Dio incarnato in mezzo a noi.
Allora gli offriremo tutto, le nostre buone intenzioni, il progresso spirituale, ma anche ogni nostra infedeltà che da lui è stata annullata con il sacrificio della croce, se crediamo profondamente nella sua incommensurabile misericordia divina.
Pier Angelo Piai