da
SUOR MARIA DELLA TRINITA’
����������������������� A cura di Francesco
Tudda
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Le notizie e i consigli di vita spirituale
provengono dal libretto:� “Colloquio
interiore”, edizioni Terra Santa, via Gherardini, 7 – 20145 MILANO,
tel.02/311.327.
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Dio non c’è!� Tutto quello che si dice di lui non è che
commedia!� La vita non vale la pena di
essere vissuta!
Ecco a che mi aveva
portato a pensare tutta una lunga catena di sacrifici e di lotte inutili:� Dio non c’è!
Ero come schiacciata
e inchiodata sul letto su cui mi ero gettata, incapace di piangere o di dire
una parola annientata.
Ed ecco io vedo
un’ombra che entra attraverso la finestra: rapida, senza il minimo rumore,
eccola ai piedi del mio letto, a piccola distanza.� Aveva delle maniche larghe e le mani dentro le maniche,
incrociate.� Aveva una specie di
cappuccio in testa.� Mi sembrava che
portasse una corda come cintura.� (Probabilmente
era S. Chiara).
Non pronunziò una
parola.� Però nella mia disperazione era
penetrata una luce:� prima di disperare
di Dio c’è ancora questo:� andrò a
pregare in un convento.� E’ ormai una decisione!(pp.19ss).
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Dopo molte peripezie diventa clarissa ed è accolta
nel monastero di Gerusalemme.
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A poco a poco ode una voce che la istruisce e la
conduce verso una spiritualità semplice, alla portata di tutti, ma molto
profonda.
�� Sr. Maria morì santamente il 1942.� La sua santità può essere imitata da tutti.� Non ha nulla di straordinario se non la voce
di Gesù che la istruiva e le ordinava di scrivere quanto sentiva per il bene di
molte anime.
Quello che è scritto in questo prezioso libretto
vale per tutte le persone.� Sr. Maria
non è una privilegiata.� Essa rivela
come l’amore di Gesù è diretto a tutte le anime: tutte gli sono costate una
passione dolorosa;� tutte sono chiamate
alla santità e al paradiso.
���� La lettura delle pagine che seguono esigono calma, riflessione
personale e molto tempo per maturare i preziosi insegnamenti.
Riportiamo quasi la maggior parte degli insegnamenti
di Gesù a Suor Maria:
Dimenticati!� Non ti occupare dei tuoi bisogni materiali e
spirituali.� Quando hai tutto ciò che ti
occorre, mi privi della gioia di prendermi cura di te.
Non ti difendere,
non far valere i tuoi diritti.� Lasciami
il piacere di difenderti quando sarà l’ora.�Silenzio, silenzio come me durante la passione dolorosa.
Fammi dono di ogni
parola superflua che tacerai, di ogni oggetto che non ti è indispensabile, di
ogni fatica e sofferenza, che gli altri non indovineranno e che tu nasconderai.(Pag.79).
Insegna soltanto con
l’esempio.� Silenzio, silenzio nel cuore
del tuo Dio.
Se provocata,
lasciami fare; lasciami la gioia di difenderti quando vorrò e come mi
piacerà.� Se soffri, vieni più vicino a
me.� Ti attendo sempre, ti dirò i miei
segreti che consolano e fortificano.
Se tu non mi dai
nulla, io non posso fare il bene che ho lasciato alla tua iniziativa.� Dammi il piccolissimo granello dei tuoi
sacrifici, dei tuoi sforzi; io lo feconderò, ma dammi il granello.
E’ necessario che ci sia la partecipazione alle
ispirazioni divine perché la grazia trionfi sia in noi come anche in
altri:� un piccolo sacrificio e ogni
opera buona è una forza soprannaturale che si espande in tutto il mondo e
produce frutti di bontà.
Non perdere un
minuto, non una sola occasione di offrirmi tutto ciò che ti comando.� La mia grazia non ti abbandona un
istante:� accoglila.� Desidero che il mio cielo riempia l’anima
tua, la tua cella, il tuo monastero.
Non pensare che a
me, non pensare che a piacermi:� io ti
trasformerò. (Pagg.80s).
Come tu cerchi di
piacere al tuo sposo, così sforzati di piacere alle tue sorelle:� previeni i loro desideri, fa’ ciò che esse
desiderano;� che si sentano amate, amate
con predilezione.
Pensieri, ricordi,
progetti, desideri, preoccupazioni� Che
ti importa?� Affidami tutto. La mia
gioia sta nel rispondere da Dio alla tua umile confidenza.
Non ridere della tua
superiora. Amami in lei.� Io sono in
ciascuna anima, in attesa che mi si ami per crescere.
Si cerca di nasconderti,
di far ignorare la tua esistenza.�Seppellisciti nel mio cuore e lasciami fare.� Allora io mi servirò di te.�Da Dio mantengo le promesse, da Dio mi compiaccio a corrispondere
all’umile confidenza.� Però non mi
rifiutare niente.� Non mi lasciare un minuto.� Non lasciare me che sono sempre con te. Fa’
ciascuna delle tue azioni per me, non ne perdere una sola.� Io le raccolgo tutte. (Pagg.82s).
Il lavoro è una
gioia e una grande dignità per l’uomo.�Ma quello che io voglio non sono le tue opere, sei tu.� Tu mi disonori quando mi lasci perché
assorbita dal tuo lavoro.
Fai le tue azioni il
meglio possibile.� Sii buona con tutte
le tue sorelle.� Non giudicare mai.� Sono io, il tuo Gesù, che tu ami nel prossimo,
io nascosto in ciascuna anima.� Sii
amabile, amabile
Non mi abbandonare,
povera mia piccola creatura.� Se tu
sapessi come hai bisogno di me!� Io vado
in cerca di un cuore che mi ami senza limite, di una volontà fusa nella mia volontà,
di uno spirito vuoto di egoismo, che il mio Spirito possa invadere e regnarvi
da re.
Non ti vendicare
mai, sia pure impercettibilmente, fosse anche per vendicare altri.� Chi si vendica mi rinnega, rinnega me che
sono riparazione, sono l’Amore.� Vinci
il male con il bene. (Pagg.85s).
Tu mi scacci tutte
le volte che agisci contro quello che suggerisce l’amore.� Senza di me il tuo cuore non può amare.
L’amore non ha occhi
per le offese, perdona sempre senza stancarsi, ama senza tregua e cresce
sempre.� Sii generosa con le tue
sorelle.� Io ti invaderò tutta.
Quando
sprechi del tempo, mi offendi, disprezzi i miei doni.� Il presente è in tuo potere, è affidato al tuo amore e alla tua
generosità.
Ti
amo perché sei tanto, tanto miserabile.�Non senti come ti amo?� Ti amo
perché non puoi fare senza di me e perché desidero vederti felice, io ti amo
perché ho dato la mia vita per te. Ti amo perché ora cominci ad ascoltarmi.
Capisci
che sei un niente?� Tu sola non sei che
ribellione, rifiuto e negazione.� Dio
solo è. Io sono la tua vita.� Ti
accompagno come il tuo respiro, come il tuo alito.� Sono così vicino a te
Sono
io che ti induco alla pazienza, alla dolcezza, all’accettazione� Chiedimi tutto;� chiedimi ogni giorno, ogni mattino ciò che occorre a te e a tutti
gli uomini.
E’
mia gioia rispondere! Io rispondo sempre, ma la mia risposta è varia. La
comprenderesti meglio se sapessi vivere di fede. (Pagg.87s).
Capisci
come sei infelice quando non mi dai quello che ti chiedo?� Io chiedo per mezzo dei desideri delle tue
superiori e delle tue sorelle.� Non
rifiutarti mai.� Questo ancora ti
avviene spesso.
Il
pericolo del chiostro sta nel cercare una distrazione alla vostra vita di
privazione fuori di me, nelle creature; fuori di me che vi aspetto!� Di me che sono più che la consolazione, la
sorgente della gioia.
E’
necessario fare un silenzio profondo, perché la mia voce è dolce.� Bisogna liberare l’anima da ogni
preoccupazione; bisogna amarmi in spirito e verità.� Devi vivere in tutto nella verità.
Hai
troppe piccole cose:� semplifica il tuo
bagaglio.� Tieni appena il
necessario.� Lascia agli altri il
superfluo, la cura delle quisquiglie.�Tu amami!� Ti voglio povera,
tutta intera per me.
I
santi hanno attirato molte anime alla mia Chiesa con lo sfolgorio della loro
santità.� Tu non puoi.� Ciò
non importa.� Dammi tutto;� io mi servirò di quello che mi dai per
attirare molte anime alla mia Chiesa.
Non
perdere la tua serenità per causa del lavoro.�Una religiosa deve dominare con lo spirito il compito affidatole, se no,
è una mercenaria, non è una religiosa.
Bisogna
cercare prima di tutto il regno di Dio e la sua giustizia, il resto viene in
sovrappiù.
Non
vi preoccupate del risultato delle vostre opere; io do l’accrescimento e la
fecondità nella misura in cui me le�affidate.
Come
i monasteri sarebbero fiorenti se si avesse lo spirito di fede e di povertà,
sforzandosi di fare tutto quello che io chiedo! (Pagg.89-91).
Dammi ascolto per coloro che non vogliono intendere
la mia voce.
Esiste una legge di solidarietà in tutto il genere
umano per cui il bene o il male che uno fa si ripercuote in tutto il
mondo.� Noi abbiamo la capacità di
influire su tutti e portare il bene compiendolo in noi stessi.� Si può essere missionari efficaci anche
senza allontanarsi dal proprio posto.�Questa legge è importante; e spiega il valore immenso della vita di coloro
che si rinchiudono nei monasteri per la salvezza di tutto il mondo.� Sono le anime più attive dell’umanità.
I protestanti si privano della vera fede perché non
accettano l’intercessione della Madre mia, Maria, mediatrice di tutte le
grazie.
Più
mi darai e più aumenterò la tua capacità di dare.
Dare agli altri è aumentare la carità, e questo
allarga il cuore e attira maggiori grazie dal Cielo.
Non ti occupare degli altri.� Il tuo dovere è quello di pregare.
La preghiera è onnipotente, le critiche distruggono
i beni dell’anima come un tumore maligno.
Ama le tue sorelle, amale molto, ma in silenzio.
Le
tempeste sono necessarie alla natura e ugualmente all’anima.
Non
perdere la tua serenità vedendo quelle religiose che sono provate.� Prega per loro.� Offri la mia passione e qualche privazione o sofferenza che ti
imporrai liberamente.
Tante
preoccupazioni, tante ombre nel tuo cuore!�Pensa a me, a me che sono bellezza perfetta, gioia senza fine, pace,
vita, a me il tuo Dio che ti ama.
Dammi
il tuo cuore.� Non vuoi darmi anche la
tua vita?� Ne ho bisogno (per il bene di
molte anime); e dammi tutto, ma spontaneamente e per amore.
E’
una cosa molto grande appartenermi.� Ti
voglio tutta mia.
Le
miserie del chiostro sono inevitabili.�Però quelle che mi amano non ci fanno caso.� Il tuo chiostro senza confini è il mio cuore.� Esso ti darà gioia, forza, dolcezza, amore.
Ti voglio allegra e forte, irresistibilmente amante e dolcissima.
Che
ti importa se ci sono delle sorelle che non ti sopportano?� Importante è che io sia contento di te.� Ti proteggo io.� Nella tua vita esteriore ho desiderato che tu avessi delle
difficoltà, secondo la tua offerta di vittima.�Non ti basto io?� Non ti basta
sapere che il tuo Gesù ti ama?� (Pagg.92-95).
Ti separerò da tutte le creature affinché tu sia
tutta mia.� Lo vuoi?� Allora mi avrai dato tutto.� Allora mi servirò della tua povera vita.
Chiedimi
due grazie per la vita di comunità, (1) l’indulgenza per le altre (lascia
crescere il grano con la zizzania) e (2) la forza in ciascuna occasione di
superare il male con il bene, in silenzio!
La
tua missione è quella di darmi la tua povera vita che io posso utilizzare a mio
parere.� Ben presto la tua missione sarà
quella di pregare senza posa vicino a me (in paradiso).
Ti
voglio tutta mia, io ti custodirò.� Hai
tanto bisogno di me! Io ti custodirò nel più profondo del mio cuore;� sei tu la mia cara bambina.� Insieme faremo del bene, ma in cielo
lavorerai con pienezza.�
Non
hai fatto grandi cose sulla terra, però mi hai dato ciò che ti ho domandato.� Ben presto sarò io che ti farò il mio dono:
la felicità eterna.� Preparati,
spogliati di ogni cosa, ti voglio tutta per me.
Per tutti sono le espressioni di affetto.� Nessuno dica:� Per me non ci sono queste parole.� Per tutti c’è una missione in terra e una cielo.� Con Dio noi faremo cose grandi.� Ma occorre generosità, fede, speranza e
tanto amore!
Non perdere un minuto, però non ti agitare.� Chi si agita spreca. Sii sempre calma,
serena e sorridente, dolce e amorevole.�(Dio è amore e chi sta con lui deve imitarlo.� I figli devono rassomigliare al Padre).� Sempre calma e sorridente perché io ti riempio il cuore.� Non avere inquietudini.� Tutto passa, Dio solo resta.� Io sono l&rsquorsquo;ordine e la calma perfetta pur
essendo vita, movimento e azione.� Per
vivere la mia vita rimani in me silenziosamente.
Io ti amo!�Non riempie ciò di pienezza di felicità i tuoi minuti?� Io ti amo; e desidero che tu lo sappia.� Oh, se tu sapessi come ti amo, mia
piccolina!
Non avere timore di venire a me.� Non ti lamentare neanche con il Padre
spirituale.� Se hai delle difficoltà per
la vita esterna, non hai per la vita interiore la mia tenerezza?
Io vedo tutte le tue sofferenze, tutti gli sforzi,
tutte le ingiustizie contro di te.�Rispondo ai desideri di ogni anima non solamente con giustizia perfetta,
ma secondo il mio amore che dona divinamente.
Quanto sono poche le anime che desiderano
unicamente e soprattutto il mio regno!� la mia amicizia
Lascia tutto.�Che non ci sia altro nel mondo se non l’amore fra me e te.�
Quando voi sperate qualche cosa da me, io non ve la
rifiuto.� Io però ricevo così raramente
quello che spero da voi!
Desidero che abbandoniate le preoccupazioni
passeggere per venire fino al mio cuore che vi aspetta.� Sono rare quelle che non si fermano per strada.� (Pagg.96-99).
La più alta carità è quella di chi si immerge in
Dio e non si occupa di altro che di lodarlo e adorarlo, servirlo e fare il suo
volere.
La più grande buona volontà è quella che si unisce
alle mie sofferenze, che si offre come vittima per partecipare con me
all’espiazione dei peccati.� E’ la buona
volontà dei miei amici intimi.� Il mio
amore per voi è così immenso che non ha potuto esprimersi meglio se non attraverso
la sofferenza.� Ti voglio tutta mia
nella sofferenza.
Mi si cerca lontano, mentre io sono così
vicino:� basta entrare nella profondità
del vostro cuore e ascoltare.
Tutto il disordine viene da questo:� che non si dà ascolto alla Chiesa. Si vuol
vivere fuori della mia Chiesa mentre là sono io la sorgente e la linfa.� E coloro che stanno nella Chiesa dimenticano
di ascoltarmi.�
Ci si immagina che io sia un padrone, io che sono
sempre e infaticabilmente al vostro servizio; rispondo alle vostre preghiere,
attendo, spero che mi domandiate i migliori doni.� Quando mi inchino verso di voi, la mia santità e la mia giustizia
si nascondono.� Non c’è che il mio amore
illimitato che richiede in cambio di essere amato.� Io attendo e confido in voi e spero nella vostra generosità.�
Abbandona tutto per essere interamente mia, per
amarmi come un Dio, come un Salvatore merita di essere amato.
Nella misura che ti dimenticherai, diffonderai
l’unione fra di voi.
Beate le comunità, le famiglie che hanno dei
malati.� Con la cura dei malati si
esercitano la dolcezza, la pazienza, la carità (che è la regina della virtù).
I malati espiano e portano la mia immagine di
sofferente e di Redentore.� Dove non ci
sono malati si rischia di vivere di egoismo, per se stessi e non per gli altri
e per me.
Io sono sempre più sensibile, più in opera là dove
c’è la sofferenza, perché ivi mi si accoglie e mi si ascolta.
Ti ho condotto a Gerusalemme perché saliamo insieme
il Calvario.� Là mi hanno crocifisso
crudelmente.� Poiché mi ami, avrai il
cuore, le mani e i piedi trafitti.� Il
cuore separandoti da ogni creatura; le mani dedicandoti ai lavori che non ti
piacciono; i piedi non andando dove vorrebbero andare.� Ma non sei inchiodata a una croce, sei
legata indissolubilmente al mio cuore.
Mi si crede un padrone.� Io non impongo nulla.�Sono impotente davanti alla vostra libertà.� Io mendico il vostro amore.�Il più gran dono che mi puoi fare è quello della tua volontà.
Guardami palpitante sulla croce:� ecco la mia regalità. Sono re di amore e di
dolore.� Ho espiato per voi, ma non vi
costringo a crederlo.� Mostro la mia passione
eloquente, e aspetto che comprendiate.�Venite a me per amore, con immenso amore.
Fai lo stesso della tua vita.� Ripara, espia, ama senza nulla chiedere in
cambio, e aspetta con pazienza perché ti si ami.� Non rifiutarti mai di fare favori.� Sono io che tu onori e servi delicatamente; ne ho tanto bisogno. (Pagg.100-103).
Ho fretta che tu sia tutta mia.� Preparati.�Quando sarai pronta verrò a cercarti (con la morte).
La vita è la preparazione di una festa di nozze,
nozze principesche, divine!� E le godremo
per sempre.� Altro che la misera valle
di lacrime di quaggiù!
Sono passato nel mondo facendo del bene, guarendo i
malati, consolando i cuori afflitti.� Se
gli uomini non amano Dio è perché non lo conoscono.� Bisogna mostrare il Dio dell’amore.� Non bisogna accanirsi contro il male; bisogna superare il male
con il bene.� Il� bene trionfa sempre, a suo tempo; ma
delicatamente, senza chiasso.
Quanto ho sofferto per voi!� Per guadagnare il vostro cuore e per
regnarvi da vero sovrano.� E’ l’Amore
che vuole regnare in voi. – Posso tutto in un cuore che mi ama.� Però se non mi ama, sono impotente.� Se alcuni non mi amano è perché non mi
conoscono.� Lavora perché mi conoscano.
Come? Con l’esempio, la bontà, la generosità, la
gratuità.� Quello che uno fa si propaga
in tutto il mondo.� Il modo migliore per
far conoscere e amare Dio è quello di conoscerlo e amarlo.
I mezzi che io ho scelto per far conoscere il
Padre: la sofferenza che espia e ripara, l’amore che dà Dio.
Non sei tanto amata dalle tue consorelle. �Che importa, purché ti amo io? E desidero che
tu le ami tanto quanto ami me, avendo per ciascuna di esse le stesse
delicatezze, la stessa premura che avresti per me.
E’ facile agitarsi, far chiasso per dare all’occhio
della gente. E’ molto difficile rinunziare a se stessi, lasciarmi agire in
voi.� Eppure questa è la sola attività
che conta per tutta l’eternità. (Pagg.104-106).
Mancare di fede, ferire un’anima con la negligenza
e con l’incomprensione, è una disgrazia!�Voi vi opponete alla mia azione in essa.� E così ritardate il regno di Dio.� E’ una vera disgrazia; e voi ci badate tanto poco!
Accogli come un dono la possibilità di fare
un’azione buona senza essere vista da nessuno, ma solo da me.� Allora mi ami perché lo fai solo per me.
Voi siete esseri in evoluzione, dipendenti dalla
mia grazia e dipendenti gli uni dagli altri.�Siete solidali, siete responsabili di quello che divenite perché vi
influenzate vicendevolmente e misteriosamente per la legge di solidarietà.
Voi siete composte di bene e di male.� Nessuna è senza difetti o senza virtù.� Bisogna far crescere grano e zizzania.
Ciascuna anima ha la sua propria missione, la
propria bellezza.� Se viene meno è una
nota in meno in paradiso.� Se lo
comprendeste, ci sarebbe una larga corrente di collaborazione per affrettare la
venuta del mio regno.� Chiedete l’unione
tra voi nella preghiera.
Quando giunge una prova, cercate la causa:� che male avete commesso? Che bene avete
trascurato? – Rendetevi coscienti delle vostre responsabilità e del modo con
cui vi corrispondete.� Poi riparate e la
prova cesserà.
Desidero che ti offra vittima volontaria.� Tu sei responsabile di tutte le anime che
conosci e delle loro difficoltà a te manifestate.� Siete solidali, dovete aiutarvi vicendevolmente.� Bisogna fare tutto quello che si può; e poi
si faccia affidamento alla mia onnipotenza. (Pagg.107-109).
Il vostro valore sta non nelle vostre capacità,
fossero pure geniali (ne ho tanti geni!), il vostro valore sta nel ricevere il
vostro Creatore, nel lasciarlo vivere e trasparire in voi.
I miei nemici sono la menzogna, l’incuria e
l’ignoranza per pigrizia, l’agitazione, il disordine, il chiasso di parole e di
desideri egoistici; il chiasso che gli uomini inventano per distrarsi e
dimenticarmi.� Miei amici sono: la
verità, la sincerità, il silenzio, l’ordine e quel rispetto che fa scoprire la
mia presenza in tutte le creature.
Quelli che mi amano molto, hanno molta confidenza
in me.� Quelli che non mettono limite al
loro amore, hanno in me una confidenza senza limiti.� Non posso deluderli!� Mi
onorate più con la confidenza che con tutto quello che potreste darmi.
A Nazaret non ho fatto opere grandi.� Ciascuna di voi può, nel proprio posto più
oscuro, rendermi grandemente, eroicamente amore per amore.� Questo io aspetto, questo desidero.
(Pagg. 111-114).
�� Non ti
difendere quando sei sola in causa.�Quando non intervieni tu, io posso meglio utilizzare tutto per l’avvento
del mio regno.� Sono necessarie delle
vittime che uniscano il loro sangue a quello del Calvario.� Sono le esigenze della santità, dell’ordine,
della giustizia.� Le vittime fanno
trasmettere la mia parola in modo vivo e intatto.
L’amore e la sofferenza sono inseparabili.� Quelli che amo con predilezione li onoro con
le prove e i sacrifici.� Credimi.� Se non ami o non ami più è perché ancora non
hai sofferto per la persona che dovresti amare.� Più si è sofferto per un’anima e più la si ama.
I cattivi ricevono immediatamente il castigo nella
loro anima dove l’amore si spegne.� Non
hanno più la possibilità di amare coloro che hanno fatto del male.
Ama senza limiti, ama fino alla follia e mi
conoscerai meglio.
Ho amato la sofferenza io, l’uomo dei dolori; l’ ho
scelta perché quando è offerta con amore ripara i peccati.
Il peccato è mancanza di amore.� L’amore è perfetto nel dolore.
E’ l’amore che ripara perché ciò che offende Dio è
la mancanza di amore.� Quando la
sofferenza si unisce all’amore è una vera riparazione:� è dare a Dio qualche cosa che egli non ha
nel suo cielo, il sacrificio.� Ho scelto
il sacrificio per redimere il mondo perché anche i più poveri avessero qualche
cosa� di prezioso da offrirmi.
Lascia le gioie della terra, non ci pensare; siano
per te indifferenti, e ti farò conoscere altre gioie migliori.
Io stesso riempirò la tua giornata, colmo di gioia il
tuo cuore.� Lasciami regnare anche in
tutto il tuo spirito.� Ciò che ti
ripugna o ti è di disgusto consideralo con la dolcezza che io ho avuto per voi
nella mia passione.
La felicità sta nella vita nascosta.� La felicità consiste nel vivere nell’amicizia
della SS. Trinità. (Pagg.115-118).
Desidero vedere l’anima tua piena di gioia e che
essa trasparisca attorno a te.� Passa
tutto il tempo disponibile ad ascoltarmi.�La vostra gioia consiste nello spogliarvi di tutto.� Sono io solo la vostra grande gioia.
Scoprite la bellezza di un’anima che non siete
portati a stimare, è somma carità.
Con le prove io invio le più grandi grazie.� Una comunità che non è provata rischia di
cadere nella tiepidezza.
Le anime sante scuotono e trascinano a una vita
santa.� Per questo non sono amate e sono
perseguitate.
Una sola anima, per quanto sia piccola, può
trasformare una moltitudine di altre.
Io parlo a ciascuna persona.� Non mi sentono perché non si mettono in
ascolto.� Parlano sempre loro e non
ascoltano la mia voce.
Quando hai la consolazione delle creature io mi
nascondo e taccio.� Quando le creature
ti fanno soffrire, hai la mia consolazione, il mio appoggio, la mia intimità.
Bisogna dare delicatamente, invisibilmente,
affinché chi riceve ringrazi solo Dio, unico e vero datore di ogni bene.(Pagg.120-127).
Sono vivo con la presenza reale in ciascuna anima
in stato di grazia (senza peccato mortale). Perché non adorate la mia presenza
reale nel prossimo?� (Pensa:� ogni persona è un capolavoro di beni e di
bellezze divine, anche se non riesci a capirlo.� Fai un atto di fede e dici spesso:� Ecco una perla preziosissima, un tesoro incomparabile, un valore
inestimabile!).
Tu che sei così miserabile e hai sempre bisogno di
me, credi proprio che io ti abbandoni al momento della morte?� Come una madre abbraccia il suo neonato,
così ti circonderò della mia tenerezza, perché tu sei la mia cara figliola e
non puoi fare nulla senza di me.
Il maggior pericolo per la vita religiosa è quello
di piegarsi sulle creature, cercare consolazioni altrove e non in me, preferire
le vostre illusioni, cadere nei compromessi e non tendere verso la limpidezza
dell’amore, la sua generosità totale.
Tutto ciò che il Padre ha, me l’ ha dato.� Non manca che il vostro cuore con la libertà
che vi appartiene.
Anche se hai mancato, non temere. Al minimo segno
di pentimento il mio cuore brucia d’amore per te.� E’ terribile la sorte del cuore impenitente:� non posso penetrarvi.� Non sono io a condannare.� Chi si chiude, si condanna da se stesso.
Non sono i dogmi che allontanano gli eretici dalla
Chiesa, ma la vostra incoerenza.� Ogni
atto di virtù li avvicina.� La legge
della solidarietà diffonde il bene e il male in tutto il mondo.� Come vi influenzate vicendevolmente!
Gli orrori della guerra sono terribili.� Ma che cosa è più grave?� La dignità dell’uomo o i diritti di Dio
calpestati? (Pagg.128 – 133).
Non c’è sofferenza superflua nella tua vita.� Bisogna che il cuore sia squarciato perché
vi penetri la grazia.� E’ così grande il
vostro destino che non potete nemmeno immaginarlo.� Occorrono degli scossoni per svegliarvi dal torpore
materialistico.
Se ci fossero più vittime volontarie ci sarebbero
meno vittime involontarie.� Queste
subiscono le conseguenze terribili dei peccati che esse non hanno commesse e
non sempre sono disposte ad accoglierle.
Desidero un esercito di vittime che si offrano
volontariamente per soffrire i castighi immensi che l’universo si è attirato
allontanandosi da Dio.� Altrimenti i
castighi cadono su anime non preparate e possono perdersi.� Desidero vittime volontarie che mi portino
una collaborazione di salvezza che il mondo mi rifiuta.
Hai avuto un senso di bontà verso una sorella ed
ecco che anche tu sei stata trattata bene da un’altra sorella senza che sapesse
nulla, ma spinta dal bene che fa pressione verso gli altri per quella legge che
si chiama solidarietà:� siete legati
vicendevolmente come fili elettrici.
Ciascuna di voi ha la sua parte nelle mancanze
della comunità. Si vive insieme e ci si influenza vicendevolmente.� La forza della solidarietà è più forte in
vicinanza, ma non perde efficacia in tutto il mondo.
Mi interesso di tutti i particolari della tua vita
come una mamma della sua creatura.� Il
mio amore è infinito!� Ciascuna anima
potrebbe essere felice nella mia intimità.
La mia gioia sta nel dare.� Ma spesso non posso dare perché non mi si
riceve.� Credimi:� senza il mio aiuto non potresti neanche
ricevere tutte le grazie.
Riconosci i tuoi torti e le motivazioni profonde
delle tue intenzioni più recondite; e chiedi il divino soccorso.� Allora posso intervenire e salvarti perché
non ostacoli la mia azione.
La mia gioia sta nel soccorrervi.� Con un’anima, che si donasse a me senza
riserve e mi lasciasse agire, farei cose grandi per l’eternità. E con ciascuna
anima.� Attendo tutte.
Purtroppo anche per i religiosi io occupo il terzo
e il quarto posto nella loro valutazione, non il primo, come sarebbe
doveroso:� prima si pensa a degli
interessi, agli egoismi, poi a qualche divertimento e infine forse ci si
ricorda anche di me.� No, io devo essere
al di sopra di tutto. (Pagg.134-138).
Amare è avere sensi di benevolenza che non si
fermano alle creature, ma salgono al Creatore.�Amare è avere spirito di fede.�Si ama solo in Dio perché lui solo è il supremo bene.
Amo ogni anima con una tenerezza che il vostro
amore umano non suppone.� Per amor mio
dovete amarvi vicendevolmente.� Cerca di
farlo capire a tutti coloro che io metto sulla tua strada.� Fallo capire con la tua azione più che con
le parole.
Siate generosi con me.� Date fino in fondo.� Non
vi pentirete. Al contrario, senza di me voi sprecate nella vostra vita!
Vorrei che ogni anima comprendesse che mi è cara in
maniera unica; che ha il suo proprio posto nel mio cuore che nessuna altra può
occupare; che ha la sua missione propria che nessuna altra� compirà.�Vorrei che comprendeste che il mio amore onnipotente trasforma quello
che mi date e ne trae meraviglie per l’eternità.� Ma se non mi date quello che è lasciato alla vostra libera
generosità, io, che posso creare dei mondi, non posso forzare voi che siete
liberi.� Vorrei che ogni anima
comprendesse quanto il suo destino è unico e grande!
Mi nascondo e sono vicino a voi.� Mi passate vicino e non vi accorgete della
mia presenza, della mia grande divinità.�Vi rivolgete alle creature e chiedete quello che esse non possono dare,
ma solo l’Infinito può darvi.(Pagg.139-144).
Scopo delle anime religiose è Dio nelle anime:� più vi avvicinate a me e più avvicinate il
mondo al supremo Bene; più salvate le anime.
Il mio regno non è di questo mondo.� Io preferisco la povertà, ove la materia ha
poco spazio:� liberandovi dalla materia
scoprirete lo spirito.
Dammi la tua anima senza resistenze, senza riserve.
Vi mando le scintille della gioia:� fatele incendiare, non le spegnete
(riflettete, pensate, pregate, desiderate e chiedete).
Però non appartiene a voi soffocare le rivolte
della natura corrotta.� Ci sono delle
forze che vi travolgono.� Rivolgetevi a
me e vi salvo: occorre molta preghiera, e allora tutto è possibile.
Se tu vivi le mie parole, esse saranno comprese
anche da altre anime.� Vedi quanto sei
responsabile del bene e del male del mondo?�Vi ho affidato la cura di farmi conoscere.
E’ necessaria la contemplazione per il lavorio
interiore, il silenzio, la povertà, l’obbedienza.� L’amore dà a questo lavoro il suo colorito e la gioia.
Il bene non si impone, si comunica per
contagio.� Più il bene è profondo e meno
è appariscente.� Non ti irritare, non
imporre, non volere convincere per forza.�Attendi, opera tu, ama, prega, taci e attendi. (Pagg.145-150).
Guardati dal volere soggiogare gli altri con le tue
opinioni.� Per influire efficacemente
sugli altri basta essere nel bene.
Errore è credere che si guastano le anime con la
troppa bontà, col cedere ai loro desideri.�La bontà è il più potente aiuto.�Si guastano le anime con il sottrarre le esigenze di Dio, quando si
nasconde loro il Creatore.
Fai quello che devi fare, fai presto e con gioia,
non per forza. Servimi cantando.
Ci sono dei richiami interiori del male così
potenti che io solo posso far tacere.�Prega perché la preghiera ti mette in contatto con me che sono il sommo
bene.
Un atto di puro amore ha qualche cosa di veramente
grande.� Un’anima che ha amato Dio e il
prossimo, che ha accolto nell’amore tutto quello che le ho mandato, mi ha reso
un grande onore.
Sacrifica il tuo vantaggio a servizio della carità
fraterna:� diffondete l’amore nei
conventi, e il mondo sarà salvo.
Il tempo trascorso a pregare e ad amare è il tempo
più utile.� Quanto più si rafforza la
carità fraterna tra voi, tanto più si diffonde il mio regno nel mondo intero.
Ogni volta che hai una premura affettuosa, una
parola o un atto che favorisce la buona intesa tra voi, contribuisci
all’estensione del mio regno.
Ho bisogno di vedervi tutte felici al mio
servizio.� Desidero che regni tra voi
una gioiosa dolcezza.
E’ necessario che non ci sia una sola fibra del tuo
essere che sfugga all’amore, senza risentimento, senza rimpianti, senza
amarezze, senza antipatia né mal sopportazione.
Se sarai sempre buona e amabile, si potrà abusare
della tua bontà, però mi imiterai.� Così
potrò vivere in te e non altrimenti. (Pagg.151-165).
Il libero arbitrio indipendente si oppone
inconsciamente alla mia grazia.� La
sottomissione volontaria della propria mente e della propria volontà attira irresistibilmente
i miei favori.� Io non lotto contro il
vostro libero arbitrio: vi presento la mia passione; così vi ho amato e
attendo.
Nelle situazioni difficili cercate sempre di
superare il male con il bene.�Sforzatevi per quanto potete.� E’
lo sforzo che conta e non il risultato.
Quando dubiti della mia bontà e della mia
onnipotenza non posso manifestarle.� Me
lo impedisci tu come a Nazaret mi impedirono di compiere miracoli per la loro
mancanza di fede.
Divenire religioso è scegliere una vita come la
mia: umile e nascosta, penitente e povera, paziente e amorosa per la redenzione
del mondo.
Stamattina tacevo perché eri scontenta della tua
superiora.� Non devi giudicare
alcuno.� Non posso restare in un’anima
che giudica.� Ella usurpa un diritto
esclusivo di Dio.� Allora sparisco da
lei.� Ma dal momento che scusi e non
giudichi più, io parlo con te.
Vorrei che ciascuna anima comprendesse che un amore
immenso la attende al di là di questa breve vita.� Affrettatevi a purificarvi:�ho tanto desiderio di avervi vicino. (Pagg.166-175).
Le anime brillanti per talenti naturali mi hanno
deluso più delle anime semplici.� Ne ho
tanti di geni!� I poteri appartengono a
me.� A voi tocca docilità al mio
servizio, e avrete tutto.
Non impongo i miei desideri.� E’ già troppo che li esponga
chiaramente.� Dovete indovinarli
voi.� Se amate indovinate.� Se siete egoisti, non indovinate perché
chiusi in voi stessi. E’ necessario che le anime vengano a me da se
stesse.� L’amore deve essere libero,
generoso, gioioso.
Bisogna amare perché lo Spirito Santo si espanda e
invada la terra.� Alla morte e per
l’eternità resta solo l’amore.� La più
grande carità tra voi consiste nei pensieri benevoli.� Non guardate i difetti, ma le perle che io semino nelle
anime.� Il male sparirà, il bene resterà
per sempre.� Non guardate il tallone di
Achille: quel punto debole del prossimo! Abbiate pietà proprio in esso. Siate
delicate nelle debolezze tipiche di ogni persona.
Se parli con le sorelle non puoi ascoltare la mia
voce.� Occorre silenzio e solitudine.
Che vi manca per essere felici?� Vi ho dato la speranza e la preghiera, la
fede e la carità, la comunione dei santi.(Pagg.176-190).
Nessuna anima entrerà in paradiso se non avrà
perdonato almeno una volta.
Più sarai nascosta, silenziosa, rispettosa verso il
prossimo senza tentare di influenzarlo e più agirai nelle anime.� Al contrario, più cercherai di affermare te
stessa, imponendo i tuoi gusti, i tuoi desideri, i tuoi modi di procedere, le
tue idee, cercando di convincere gli altri meno agirai nelle anime. Lascia la
libertà alle persone.� Vedi come la mia
presenza è leggera e delicata?� Io non
vi costringo.
Dolcezza, pazienza e gioia.� La dolcezza è frutto dell’amore; la pazienza
è frutto della fede; la gioia è frutto della speranza.
Se l’anima è pronta per il paradiso perché
trattenerla ancora?
Credi che nella piccola ostia io agisco
impercettibilmente, efficacemente?�Molte anime si uniscono a me in questa redenzione silenziosa ed
efficacissima.� Vuoi farlo anche tu?
Se tu farai una parte di penitenza, io non devo
mandarti malattie per purificarti.
L’incomprensione altrui è una grazia che purifica.
(Pagg.192-202).
Non rifiuto mai il conforto e la consolazione che
cercate in me. Il male sta nel cercare troppo facilmente consolazioni naturali,
umane.� Sta attenta a non perdere la mia
amicizia.� Dovete trovare nelle creature
luce e aiuto per condurvi a me e non per distogliervi dal mio amore.� Chi si attacca alle creature non sente più
il bisogno di me, non è capace di cercarmi e di ricevermi.
Io sono colui che è, sono la verità, la
realtà.� Le creature sono solo un’ombra
che non deve sostituire il Creatore. E’ necessario che io rompa le vostre
illusioni per rivelarmi a voi.
Per il fatto che le mie esigenze sono più
spirituali che visibili e le mie ricompense meno visibili, nascoste agli occhi
degli uomini, mi si preferiscono le soddisfazioni immediate, le gioie visibili
di un momento!� Quelle invisibili sono
eterne.
Sono bandito dalle nazioni, dai grandi della terra,
da moltitudini.� Tuttavia un po’ di
lievito fermenta masse intere.� Mi
bastano poche anime per rivoluzionare il mondo.
Quando verrà la sofferenza non devi dire:� Sono vittima e devo scontare i peccati degli
altri.� Devi dire:� Mio Dio, grazie perché ho l’occasione di
scontare i miei peccati e così influire anche per la salvezza degli altri.
Nel chiostro avete occasioni di atti eroici,
piccoli in sé, ma ripetuti, frequenti e che mettono a dura prova la virtù.
Nel chiostro potete darvi a grandi debolezze:� i compromessi, le piccole concessioni
all’egoismo, le dissimulazioni, le mancanze di sincerità diventano grandi
viltà per voi che vi siete dedicate esclusivamente a me.
Ogni volta che ti rivolgi con carità alle tue
sorelle, tu rinnovi la comunione della messa con me.
Il valore della vostra vita non sta in ciò che
avete fatto, detto o sofferto.� Sta nel
posto che avete lasciato al Salvatore, in ciò che mi avrete lasciato fare in
voi.� Dammi il tuo cuore.� Il tuo cuore è tutta la tua vita.
Guarda la mia vita terrena e imitami: silenzio e
semplicità, povertà penitente e mortificazione, unione con Dio, gioia e
pienezza. (Pagg.203-207).
� Non ci
devono essere rivalità tra di voi:�ognuna ha i suoi doni particolari.�Nessuna è sprovvista.� Nessuna è
talmente dotata da sopperire a tutte le necessità del monastero.� Ho diviso i doni in modo che tutte possiate
essere di aiuto vicendevole.
L’obbedienza è qualche cosa di irresistibile
davanti a Dio. Vale più l’obbedienza che qualsiasi altra offerta.
Non esiste alcun vantaggio che possa essere
sacrificato alla carità.� Agire contro
la carità è una disgrazia immensa, difficile a riparare perché le conseguenze
restano, ed è privare Dio per tutta l’eternità di un omaggio che gli si sarebbe
dovuto rendere.� Ogni atto di carità
onora Dio, lo fa conoscere e amare.
Evitate quello che può turbare il prossimo.
L’anima, che si mette in stato di abbandono, di
silenzio e di calma, è come se non potesse più separarsi da me.� Essa coglie in ogni sofferenza, in ogni
contraddizione, un dono da offrirmi.�Nulla altera la sua serenità.
Il mondo è nella tristezza, nell’angoscia e nel
dolore perché vive nel peccato.�Strappate le anime dal peccato, mediante la vostra gioia, voi che vivete
nella mia grazia. Liberatevi di quanto intralcia la vita dello spirito.� Offrite al mondo cieco la vostra gioia come
una luce irresistibile.� Non è per
condannare le anime, ma per salvarle che io vivo tra di voi e in voi.
Desidero un esercito di anime apostole con il voto
di vittima, ma non per espiare con delle prove straordinarie i peccati degli
altri.� Desidero un esercito di vittime
che si uniscono nella mia vita eucaristica: mediante il silenzio, l’immolazione
quotidiana delle piccole cose, l’irradiazione dello Spirito Santo.� Diffondete il mio Spirito.� Desidero queste anime in tutti gli stati di
vita, in ogni professione o lavoro, in ogni luogo.
Perché hai paura della morte?� Per i tuoi peccati?� Ecco la mia misericordia infinita. Per le
tue preoccupazioni, inquietudini, desideri?�Ecco la mia provvidenza. Per la tua debolezza?� Ecco la mia onnipotenza.�Perché dubiti di me?� La mia
gioia è di dare.� E poi, come è
possibile che ti abbandoni proprio in quel momento decisivo che è la
morte?�
Le ingiustizie�sono necessarie.� Dove non ci
sono non c’è neanche la virtù alta, quella che espia e ripara.� E’ stata la mia innocenza sofferente che vi
ha salvati.� Proprio nell’ingiustizia si
è chiamati a vincere il male con il bene, a far trionfare l’amore puro e gratuito
che salva. (Pagg.208-214).
Chiedo alle anime che si legano in modo più stretto
a me con l’offerta di vittima: 1) di ascoltarmi piuttosto che parlare; 2) di
cercare di trasmettere le mie azioni piuttosto che le mie parole.� Chi opera rende le parole efficacissime e
incancellabili. 3)Di essere davanti agli uomini come davanti a Dio nella
povertà e non nella ricchezza spirituale di coloro che pensano di avere tutto e
non necessitano di nulla.� Le anime
povere e senza pretese sono nella verità, non urtano i loro fratelli e sono
bene accolte:� il loro messaggio entra
nei cuori e li trasforma. 4) Di lavorare unicamente per diffondere il mio
Spirito, la mia dolcezza, la mia amabilità che non si arresta al male, ma vince
il male con il bene.�
Esigere tutto da sé e niente dagli altri, non
criticare che se stessi; essere contenti di tutti e scontenti di se
stessi.� Così si ottengono grazie grandi
per il mondo e si diffondono con�delicatezza e con lo spirito di sacrificio.
Quali sono le anime da compiangere?� Quelle che non desiderano pregare e che non
hanno nessuno che preghi per loro.�Comprenderete in cielo quello che dovete alle preghiere degli
altri.�
E quali sono le anime privilegiate?� Sono molte.�E sono quelle che vivono come me nell’ Eucaristia: nel silenzio, nella
immolazione per amore, sprofondate nel mio amore: la loro vita è tutta in me.
Vi sono anime che respingono le mie parole, non
credono alla mia divinità, però operano con il prossimo come io ho insegnato.
Esse appartengono alla mia famiglia, anche se pare siano lontane.
Vi sono altre che credono tutto quello che ho
detto, ma hanno il cuore chiuso al mio amore.�Il loro cuore è lontano dalla gioia.�Devo colpirle con grandi pene per strapparle dagli stretti limiti
dell’egoismo in cui si sono impantanate.
Quando hai una giornata tranquilla e senza
contraddizioni, senza occasioni di superarti, senza sofferenze, che cosa mi
doni?� Ben poco.
Dammi tutta te stessa senza riprenderti nulla.� La maggior parte dei religiosi mi danno le
loro opere, ma il loro cuore è lontano da me.�Io voglio voi, i vostri cuori.� E
datemi anche molta gioia.� Dio ama chi
dona con gioia. (Pagg.115-122).
Un gesto di bontà non va mai perduto.� Il bene produce bene.� Non stancarti mai di fare il bene.
La morte fa paura?�Che importa se serve a condurvi al vostro Dio? – Non si è pronti?� Io vi purificherò.� Abbiate fiducia e abbandono:�questa è la vostra salvezza.
Conservate sempre la gioia.� Essere contenti per la sola ragione che io
sono con voi (quando non avreste nessuna ragione per esserlo) è la prova che mi
amate.
Non avrai mai a pentirti per aver giudicato una
persona migliore di quello che essa non fosse.�Bisogna vedere negli altri quello che essi sono capaci di divenire con
la mia grazia e non fissare lo sguardo su quello che sono momentaneamente.
Mentre invece avresti da rimpiangere amaramente e ad espiare nel caso che le
buone qualità fossero state misconosciute.
In ogni tempo ti voglio trovare nella gioia,
speranza e generosità.
Io misuro il tuo amore dal modo con cui mi ascolti.
Allontana ogni traccia di risentimento, amarezza,
scontentezza, asprezza e mal sopportazione.
L’amarezza vuol dire che c’è qualche cosa che tu
conservi per te e che non mi hai donato. Generosità è la fede che dona. La
gioia è l’obbedienza che si dona.
Non dovete avere nessuna ombra di ambizione
personale, neanche inconscia: e io so che questo è difficilissimo,ma
importantissimo.
Possibile che non riscontri nelle tue sorelle
neppure un minimo di buone qualità?�Apri gli occhi con fede.
La santità consiste nel lasciarmi dimorare dentro
di voi.� Sono io stesso che la realizzo
in voi.� Consiste nel donarmi la vostra
umanità sicché io riviva ancora tra voi.
Tu non potrai insegnare agli altri a riportare su
se stessi quelle vittorie che non avrai saputo riportare su di te.
Più amerai le tue sorelle e più amerai me.� Sono io che amo in te.� Ho bisogno che vi amiate vicendevolmente
perché io possa vivere tra voi e comunicarvi la mia vita.
Abbiate generosità e dolcezza: con la vostra
generosità otterrete da Dio le grazie che la vostra dolcezza distribuisce al
prossimo.
Sarete perseguitati dal mondo.� Non bisogna meravigliarsene, purché il bene
trionfi.� Se avessi più fede, lo
vedresti meglio.
Le vittorie che dovete riportare su voi stesse sono
così importanti, anche se solo io le vedo, sono vittorie che affrettano la
venuta del mio regno in tutto il mondo. (Pagg.223-244).
Se non prendi l’abitudine di mortificarti, di
sacrificare quanto ti piace, di scegliere per amor mio il più difficile, tu
rischi una vita materiale. Accogli con gioia le occasioni di seguirmi nella
vita del sacrificio e dell’amore.
Quando tra voi esiste l’unione, potete ottenere
tutto da Dio.
Nella preghiera dovete desiderare quanto chiedete
con le parole; dovete pregare mediante i vostri desideri.� Evitate tumulti di ambizioni, di interessi
personali; tumulto di affezioni, di giudizi, di inquietudini e di
preoccupazioni.� Desidero trovare in voi
un silenzio immenso come le profondità dell’oceano.
I più grandi misteri si realizzano nel silenzio:
l’incarnazione, la natività, la risurrezione e questa redenzione continua che
si ripete ogni giorno sugli altari.� Io
redimo il mondo con quella silenziosa ostia!
Quando vi onoro con le mie sofferenze, accoglietele
come un mio dono amoroso.
Lo stato di vittima consiste nel sopportare senza
difendersi, come ho fatto io nella passione, le ingiurie, le calunnie, le
satire, le brutalità
Non credete che i frutti vengono dai rami, cioè
dalle vostre opere, no, vengono dalle radici che devono affondare in Dio.�
Per trasformare il mondo sono necessarie anime di
buona volontà e non di grandi manifestazioni esteriori. (Pagg. 245-257).
Il pericolo sta nel lasciarsi morire prima di aver
adempiuto tutto quello che Dio chiede
Non ti meravigliare se talvolta incontri poca bontà
nelle tue sorelle.� Anche in te non vi è
abbastanza bontà.
Lo Spirito si diffonde dolcemente, senza alcun
rumore.� Ha una forza
irresistibile.� Quando il sole invade la
terra chi potrebbe resistergli?� E anima
tutto.� Quando voi tacete, allora il mio
Spirito può agire perché gli fate posto.
C’è in voi un orgoglio tenace, nel più profondo di
voi stessi, a vostra insaputa.� Quando
due orgogli si incontrano ecco la lotta e la guerra.� E’ quello che avvenne l’altro giorno Hai molto orgoglio, molto più
di quello che puoi immaginare.
Se sapeste la ripercussione di un atto di carità in
questo mondo e per l’eternità, non avreste altra ambizione che di agire per
amore.� Allora ci sarebbe la pace.
Vorresti vedere trionfare il bene senza lotta e
senza sofferenza?� Tutti i miei amici
hanno sofferto, furono criticati, spiati, perseguitati, maltrattati.� Con la distruzione totale di se stessi si
giunge alla vita nuova.
Le umiliazioni, i disprezzi, gli oblii sono le
gioie che ti do. Ho sete di essere ricambiato d’amore sino alla follia della
croce come ho fatto io per voi!
Tu non hai grandi sofferenze, ma piccole e
continue, quotidiane.� Esse però formano
un fiume che mi rallegra.
Quanto chiedo alle religiose non è la perfetta
organizzazione delle loro case, ma che pratichino le virtù che io ho praticato:
amore, pazienza, dolcezza, speranza, gioia e tanta gioia.
Non pensare alle difficoltà della casa, ma che io
ti amo e ti amo tanto.
Non potete accogliere i frutti della comunione se
nella giornata non avrete comunicato le une con le altre nella sopportazione
dei difetti e con la premura fraterna.
Io sono la sorgente.� Vieni a me.� Ti darò
momento per momento la forza, la gioia, il coraggio, la pazienza, la carità, la
saggezza.� Io sono la tua vita. (Pagg.
259-277).
Il mio amore non ti risparmia la croce, ma tu la
amerai sempre più.� Mi sono reso
imitabile: ho perpetuato la mia azione nella vita eucaristica.� Là troverai il cibo e il conforto, la forza
e la gioia.
Ho bisogno di anime che mi amino e che si preparino
bene alla comunione e che passino il resto della giornata a ringraziarmi.
Le vostre opere mi piacciono nella misura in cui
esprimono il vostro amore.
Che delusione nel vedere religiose che affondano
nell’egoismo!
Il
mezzo migliore per migliorare la società è quello di operare il bene nel
nascondimento, con amore.
Quasi
tutte le vostre sofferenze sono le conseguenze del vostro accecamento.
Bisogna
lottare contro le tendenze della natura corrotta.� Una religiosa che cerca sempre di stare bene non resisterà allo
spirito di critica.� La critica è il
tarlo della vita interiore. E’ un cancro maligno.� Se tu amassi la croce non criticheresti mai.
Tu
sei niente, ma la tua anima è immortale perché io vivo in essa.� Desidero vivere maggiormente in te.�
Che
io ti trovi ogni momento vuota del passato, libera dalle preoccupazioni per
l’avvenire, libera dall’attaccamento alle creature, sicché la mia presenza ti
invada tutta e in ciascun istante sicché tu possa accogliere tutta la mia
grazia.�
Le
grazie che voglio darvi sono senza numero, ma voi non le accogliete.
Tu
non potresti sostenere la mia vista.�Per questo mi nascondo in visi umani che ti stanno accanto.� In essi mi devi servire, in quelle persone
che incrociano la strada della vita con te.
Quando
ti privi di una mortificazione, ti privi di forza e di grandezza.
L’amore
vero non ha occhi per i difetti.� Ama
perché vede me in ciascuna di voi.
La
più grande carità verso il prossimo è vivere nel silenzio del chiostro,
lasciarmi vivere in voi e così influire nel mondo intero.
SILENZIO,
ESEMPIO, DOMINIO DELLA NATURA, DIFFONDERE LA GIOIA.
Quando
vi sforzate per vivere in buon accordo mi fate trionfare in tutta l’umanità.
Non
sono i peccati che nuocciono alla vostra purezza, ma l’orgoglio che non li
riconosce e non viene a me per essere purificato.
E’
impossibile che possiate conoscere il valore e la virtù delle altre.� Ogni anima è un capolavoro ed è per
l’eternità.
La
più grande prova di amore è credere in me, credere nel mio amore e abbandonarvi
come bambini: se non diventerete come bambini non entrerete nel regno di Dio.
Ora
dovete credere senza prove.� Dovete
credere che i vostri sacrifici saranno immensamente ricompensati, che io li
impiego per salvare tante anime
Quando
sbagli, basta riconoscerlo e chiedermi perdono.
Le
anime potrebbero raggiungere altezze di santità se mi lasciassero agire liberamente:� Oh, le inconfessate riserve di egoismo che
paralizzano in voi la mia azione onnipotente e misericordiosa!
Io
comando alle tempeste, ma non alle anime:�esse devono venire a me liberamente.�Così sono le relazioni di amore.
L’anima
che mi onora di più non è quella che più ha sofferto, ma quella che ha
trasformato tutto in amore e gioia, anche le più piccole contrarietà e
delusioni.� Il suo amore mi glorifica
già sulla terra. (Pagg.279-319).
�
�
�
�
CONCLUSIONE
Gli
insegnamenti di Gesù a Suor Maria danno il programma di una perfetta anima
cristiana.� E’ proposta una santità
autentica e alla portata di tutti.
Dobbiamo
vivere nella certezza che Dio ci ama e che un grande destino di eterna felicità
ci attende alla conclusione della� breve
prova di questa vita terrena.
La
via che conduce alla felicità eterna è quella della redenzione operata da
Gesù.� Cristo guida ogni persona con
immenso amore e con somma sapienza; conduce per la via dolorosa e necessaria
per svelenare dagli egoismi profondamente radicati nella natura umana.
Bisogna
essere docili all’azione misteriosa, delicata, ma reale di Gesù; collaborare
generosamente alle richieste del suo amore.�Senza impegno personale non è possibile la salvezza.
La
nostra opera deve esprimersi con una fiducia filiale in Dio, con la gioia del
nostro abbandono in lui, con l’amore verso il prossimo e il suo rispetto per la
sua alta dignità di persona umana.
Dio
ci salva e ci riempie di gioia,� Cristo
ci conduce per la via della salvezza e perciò della felicità: lo sradicamento
del male produce la pace del cuore.