Il luogo dove si trova la Stanza dei ricordi
Facciata del Collegio Provvidenza di Udine, situato in Via P. Luigi Scrosoppi.
Qui c’é ” La Stanza Ricordi”
Facciata della Chiesetta di S.Gaetano annesso al Collegio Provvidenza
Interno della Chiesetta di S.Gaetano annessa al Collegio Provvidenza
Urna contenente le spoglie di P.Luigi Scrisoppi nella chiesetta di S.Gaetano annessa al Collegio Provvidenza
Ingresso sala
“Stanza dei ricordi di Padre Luigi”, è chiamato questo luogo che conserva oggetti ed indumenti appartenuti al beato Luigi Scrosoppi o che fanno riferimento a lui, gelosamente custoditi e tramandati dalle Suore della Provvidenza.
E’ un titolo non del tutto esatto, perché non è un museo o un archivio, quello che noi visitiamo, ma qualche cosa di vivo, che parla, anzi attraverso cui parla ancora il beato padre Luigi.
Quando entriamo qui, è importante che lo sappiamo, perché si desti in noi l’attenzione per cogliere e quasi materialmente udire ciò che il Padre vuoi dirci, mentre con lo sguardo ci soffermiamo a guardare le sue poche e povere cose.
Un’angolatura della stanza dei ricordi
Il primo messaggio ci viene dato appena oltrepassata la soglia della stanza : ci sentiamo avvolgere da un clima di semplicità, di essenzialità. Non c’è nulla di sfarzoso, nulla che s’imponga, che disturbi. L’architetto che I’ ha ideata pensava alla semplicità della casa paesana di Orzano, che aveva visitato, alla povertà della casella di Nazareth, al clima religioso delle cappelle di campagna.
Ritratto di P.Luigi anziano
Nella parete di fondo, ci appare, in un grande quadro, lui, il ” Padrut “, Così bambine e suore chiamavano padre Luigi ad esprimere contemporaneamente la tenerezza di lui e l’affettuosa venerazione di cui lo circondavano: termine intraducibile, come intraducibile è il sentimento del cuore.
Non è una fotografia. Padre Luigi non ha mai voluto farsi fotografare. Non per una stranezza o un puntiglio, ma per un sentimento di umiltà, un desiderio di nascondimento, perché solo Dio conta, e solo a Dio si deve onore e gloria. Decisamente questo prete era controcorrente, ieri, ed ancor più oggi, in un mondo che è tutto una passerella.
Padre Luigi morì di pemfigo, malattia dolorosissima che provoca pustole nelle cavità interne (bocca, narici, eccetera).Sopportò con tanta rassegnazione e tanta forza quel male. Anzi, sul letto di morte Padre Luigi diceva: “Sì Signore, hai fatto bene a farmi ammalare, hai fatto bene a mandarmi questa malattia, perché io sono un peccatore e non merito altro.”
Le suore , desolate di non poter conservare la sua effigie, cercarono altre soluzioni. Subito dopo la morte santa di lui, chiamarono un pittore , Milanopulo , e lo pregarono di schizzarne il volto, quel povero volto deformato dalla malattia, per fame poi un quadro ad olio, che è questo.
Lo schizzo fu pubblicato il giorno dopo, su una facciata intera del giornale cattolico, anche questo conservato ed esposto qui sulla parete accanto all’armadio delle vesti.