dal Messaggero Veneto del 15/07/2002

Gentile professore, mi permetta di ritornare sull’argomento da lei trattato nell’ultima rubrica, ovvero l’intelligenza: si sente spesso parlare di soggetti “creativi”, tanto che pare quasi essere oggi diventata una nuova professione quella del “creativo”. A parte il fatto che non mi trovo del tutto d’accordo su quanto certa gente definita (o autodefinitasi) tale riesce a combinare di buono e di bello nel suo lavoro (vedansi gli esempi di qualche architetto o di qualche designer, tanto per citare), tra le costituenti dell’intelligenza lei citava anche quella “creativa”.
Ma che cos’è veramente l’intelligenza creativa?

Mario Rizzi – Udine

Sapevo di sollevare un polverone, parlando di intelligenza. Veniamo alla costituente creativa, comunque, in estrema sintesi, con una breve definizione e con qualche esempio che cercherò di rendere il più semplice possibile. Si intende per intelligenza creativa la capacità (che non è da tutti…) di immaginare un’alternativa non banale nella percezione o nell’uso di qualche cosa. L’esempio: prendiamo un mattone, che può essere di certo impiegato come tale (elemento di costruzione) o, banalmente appunto, come peso. Però, chi possedesse la qualità citata potrebbe andare ben oltre: ne farebbe un gradino, un fermacarte, lo legherebbe al piede come pattino anti-affondamento per camminare nel fango(!), lo metterebbe nel forno per poi scaldarne il letto, lo userebbe come corpo contundente, o come zavorra per scendere più rapidamente durante un’immersione, e la fantasia potrebbe ancora galoppare.

Tale tipo di intelligenza, insomma, richiede una grande capacità di cogliere le proprietà fondamentali di una percezione, e di avere quindi una visione di sintesi delle proprietà di un oggetto (o anche di un evento, sia ben chiaro), che possono quindi essere dilatate quanto al loro utilizzo. Come si vede, è qualcosa di diverso dall’intelligenza logica di tipo astratto, che invece ha la caratteristica di esaminare un oggetto o un fatto, isolando separatamente con un’analisi appunto logica i fattori che intervengono a costituirlo. Aggiungo, per completezza di conoscenza, che queste due forme di intelligenza non coesistono spesso nel medesimo individuo.
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