21° Capitolo

La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre.(Lc.11,34)

“Tenete limpidi gli occhi, tranquille le orecchie, serena la mente. Respirate l’aria di Dio. Lavorate , se potete, sotto il suo cielo.” (T.Merton, Semi di contemplazione, p.50)
Questa splendida esortazione di T.Merton ci fa intuire l’essenziale. C’è troppo rumore dentro e fuori di noi, siamo assillati da troppe preoccupazioni e affanni, troppe futilità bombardano il nostro spirito. Come mantenersi puri in un mondo così ipocritamente seducente e pieno di corvi pronti a portare via il grano della parola di Dio appena seminato nel nostro solco interiore? “Respirate l’aria di Dio” : immergetevi, cioè, nella sua parola, nel suo clima, nella sua atmosfera. Guardate le cose e gli eventi dalla sua parte!

Egli c’é, la sua presenza è la più reale, ma è anche l’Essere più distaccato: tutto ai suoi occhi scorre, tutto Egli osserva, ma il suo sguardo abbraccia tutto e tutti nella più intima essenza e nella massima globalità. Nella sua dimensione tutto è eternamente presente al di là del tempo e dello spazio. Forme, figure, eventi, atti, fenomeni, colori, vibrazioni…in Lui tutto ha un’unica origine. E’ per questo che desidera che noi riconduciamo tutto all’origine delle origini: Lui stesso. Pare incredibile come spesso ci dimentichiamo di vivere sotto il suo cielo e perdiamo la serenità interiore.

Chi non sa starsene tranquillo in questo sacro tempio, nel più assoluto silenzio interiore, rovina se stesso e coloro che gli vivono accanto. La sua superficialità lo porta all’attivismo scriteriato e diventa per lui difficile rientrare nella dimensione orante. Il suo occhio vede un mondo alienato, non un mondo da rispettare e contemplare alla luce del suo Creatore, ma qualcosa da sfruttare per i propri fini egoistici. Il “prossimo” viene visto solo in funzione dei propri interessi personali, per la soddisfazione delle proprie brame, del proprio erotismo e del proprio orgoglio.

Coloro che lo circondano diventano per lui interessanti solo se lo applaudono e lo mettono al centro della sua illusoria platea. Persino il “bene” che si illude di fare è solo uno spettacolo ai propri occhi bramosi di gratificazioni. E così gran parte della vita passa in modo inautentico, illusorio, chimerico se non respiriamo la sua atmosfera pregna di luce purissima, dove tutto è illuminato dalla fede, dalla speranza e dalla carità.

Dice ancora Merton : “tutto ciò che tu ami per se stesso, al di fuori di Dio, accieca il tuo intelletto, mina il tuo giudizio sui valori morali e vizia la tua scelta, tanto che tu non puoi distinguere chiaramente il bene dal male e non puoi conoscere in verità il volere di Dio” (p.119) E tutto ciò e vero, ognuno può riscontrarlo partendo dalla propria situazione familiare, dal posto di lavoro e nell’intera società. Se amiamo escludendo Dio, il nostro amore diventa possessivo e rischiamo di inquinarlo.

“La sua presenza non è penetrata nell’animo. L’occhio dell’animo, l’occhio interiore è ancora malato, non vede che il visibile e si mescola nelle opacità delle cose tangibili”(p.Albino Candido, Diario, pag.221)
Se vogliamo purificarlo dobbiamo rapportarlo a Colui dal quale tutto proviene, la Fonte purissima di ogni forma di amore . In Lui il nostro sguardo si coniuga con il vero distacco, perché la vera purezza consiste nell’obbedienza al Padre, qualsiasi cosa Egli ci chieda. “Il segreto della pace interiore è il distacco”(p.123)
Donami, Signore, uno sguardo semplice e puro che sappia realmente riferire ogni cosa ed ogni avvenimento a te.

Assimila il nostro sguardo al tuo, Tu che hai creato tutte le cose buone. In te ogni attimo è prezioso e si ripercuote per tutta l’eternità. Tu non giudichi con il nostro limitato giudizio, perché in te tutto è trasparente e chiaro.Non fai differenze tra gli uomini di diverse età, razze, popoli, lingue, religioni, ceti sociali. No, sotto il tuo sguardo ogni creatura ha un valore immenso e tuo Figlio è morto per ogni essere umano, buono e cattivo.

Toglici dalla superficialità di una vita opaca, carica di pregiudizi, accecata dall’orgoglio e dall’egoismo. Facci vedere in quella ragazza dall’aspetto affascinante una creatura che glorifica la tua creazione, in quell’infante che balbetta le prime parole la tua innocenza, in quel barbone che mendica ai crocicchi delle strade la tua povertà, in quel malato che geme solo nell’ospedale le tue sofferenze, in quel giovane leggiadro che corre con i suoi coetanei la tua energia, in quell’anziano canuto la tua saggezza, in quella madre zelante per i suoi figli il tuo amore, in quell’operaio instancabile la tua attività, in quel contadino curvo sulla terra la tua umiltà, in quello scienziato che ricerca nei segreti della natura il tuo mistero, nell’artista che produce capolavori la tua infinita creatività, nella mia coscienza la tua onnipresenza, nel mio corpo il tuo tempio, nel cielo infinito la tua libertà, nel sacerdote che consacra il pane ed il vino il tuo continuo donarti all’uomo affinché si faccia come te.

Purifica il nostro sguardo, tutto sia puro per noi, come tutto ciò che hai creato è puro. Non è ciò che entra nell’uomo ad inquinarlo, ma ciò che esce dalla sua interiorità, così tu ci hai detto tramite il vangelo, ma sentiamo che è vero. Che non perdiamo un minuto della nostra vita ad adorarti, Signore, nel vero distacco.Tutto è prezioso per te (tu nutri anche gli uccelli del cielo) .Lo sia anche per noi.

Fa che vediamo quanto è preziosa ai tuoi occhi la creazione finalizzata ad ogni persona, unica, irrepetibile.
Anche se fosse esistita una sola persona tu saresti morto per quella. E noi siamo per te Unici. Quindi hai patito e sei morto per ognuno di noi. Facci capire quanto valiamo ai tuoi occhi, cosicché non disprezzi amo nessun piccolo. Fa che vediamo nel fratello pieno di difetti e vizi un potenziale “figliol prodigo”, indubbiamente migliore di noi, perché la tua potenza è talmente grande che ti consente di trasformare anche una pietra in “carne”.Fa che prendiamo coscienza di quanto ci ami, tutti, indistintamente, in modo che possiamo almeno tentare di contraccambiarti, di amarti solo per te stesso, senza alcun tornaconto personale.

“Chi ha il cuore puro? Colui che non sporca il suo cuore né col male che commette né col bene che fa.” – sosteneva Bonhoeffer. Sì, ci si può macchiare anche con il bene che si fa o si crede di fare. L’Io sa camuffare a se stesso tante intenzioni recondite difficilmente smascherabili. Spesso pensiamo di compiere il puro bene. Un coraggioso monitoraggio interiore, invece, ci rivela motivazioni egocentriche, comportamento plateale, protagonismo, calcolo sottile.
E’ sempre necessario andare all’essenziale e si arriva al cuore di Dio.

per leggere il 22° capitolo:

Siamo il suo tempio