La vera ricchezza consiste nell’essere privo di preoccupazioni per diventare ricco.

Fausto, un ricco imprenditore della città, un giorno volle invitare a pranzo il saggio Elia, perché era piuttosto incuriosito dal fatto che era diventato famoso senza essere ricco.
Prima di mettersi a tavola, Elia chiese di recarsi al bagno per lavarsi le mani e, gettando lo sguardo sul mobiletto della specchiera, scorse sul ripiano flaconcini e scatole piene di medicinali, tra i quali molti tranquillanti, sonniferi e psicofarmaci.

Durante la conversazione a tavola, Fausto raccontò dei suoi molti impegni: dirigeva la sua bella azienda; era presidente onorario di alcuni circoli ed associazioni; veniva invitato a diversi convegni; partecipava ad innumerevoli riunioni.
– La prossima domenica porterò la famiglia in montagna. Durante le vacanze pasquali faremo una settimana ai Caraibi. La prossima estate andremo un mese in Kenia, mentre per i prossimi anni faremo un tour in Indonesia ed in Cina. – affermò Fausto.

Elia era assorto e continuava ad ascoltare mangiando moderatamente ciò che gli veniva offerto.

Poi il discorso cadde proprio su Elia.
– Ma tu come fai ad essere tranquillo pur avendo una vita così sobria e monotona? – gli chiese Fausto dopo aver bevuto alcuni bicchieri di buon vino.
– A dire la verità non ho progetti. Mi basta quello che ho : un tetto ed una piccola pensione. – rispose il saggio pacatamente.
– Dì la verità – aggiunse Fausto dopo aver bevuto un altro bicchiere di vino – non dirmi che non desideri anche tu fare un bel viaggetto in qualche posto lontano da qui od acquistarti qualche bell’oggetto che ti faccia un po’ dimenticare la vita quotidiana?
– Perché dovrei dimenticare la vita? A me interessa vivere la quotidianità che è sempre “straordinaria”. – dichiarò Elia.

Poi aggiunse:
– Noi crediamo di possedere le cose, ma sono le cose che alla fine possiedono noi. Se io dovessi passare il tempo a preoccuparmi di investire i miei soldi o di mantenere una bella villa, non sarei più libero di godermi il presente! Sarei più povero, perché diventerei schiavo delle mie cose a scapito della mia libertà interiore…
– Ma come schiacci il tuo tempo? – chiese Fausto sempre più brillo.
– Non schiaccio il tempo, ma lo riempio. Per me la vita ha il suo fascino ed anche il tempo riserva sempre delle novità. Quando dicevo che non avevo progetti è la verità. Non ne ho. Chi ci dice che la nostra vita terrena durerà fino alla prossima estate, o fino al mese venturo, o fino alla prossima settimana o anche fino a stasera? Chi è realmente sicuro di essere vivo fra un’ora, o fra un minuto?

Fausto cominciò a farsi più serio in volto.
Elia se ne accorse ed aggiunse:
– Credimi.. a te pare un paradosso, ma è proprio la percezione di questa imprevedibilità del tempo che mi rende felice, perché mi fa gustare meglio ogni attimo della mia vita. Il mio segreto, se proprio vuoi saperlo, è che ogni giorno non dò mai per certo che arriverò alla sera e la notte al mattino. Così ogni istante è per me il tramonto, ma anche l’aurora di una nuova vita.

Fausto per molto tempo si tenne alla larga da Elia, ma poi dovette ricredersi quando vide alcuni suoi ricchi amici morire.


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La poesia della vita


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