Prima di lamentarti, guardati attorno
Erminia, una donna benestante di quella città, si recò dal saggio Elia per esporgli il suo problema. Si trattava di un’artrosi che impediva alla sua mano sinistra una certa mobilità.
– Perché proprio a me? Cosa ho fatto per meritarmi questo castigo? Sono davvero sfortunata!- si lamentava. E per un bel po’ stette lì a piangere la sua sfortuna.
Poi aggiunse :
– Dicono che sei anche un taumaturgo. Puoi fare qualcosa?
– Forse…ma devi seguirmi! – le rispose Elia in modo laconico.
Il saggio condusse Erminia nell’ospedale della città. Poi entrò in una stanza dove si trovava una donna cieca, ricoverata per un periodo a causa di una disfunzione epatica. Elia la salutò chiedendole notizie. La degente esternò la sua soddisfazione per quella improvvisata visita:
– Dio ti benedica perché ti sei ricordato di me. Ringrazio sempre il Signore che mi manda tanti amici e non mi lascia mai sola!
Poi Elia si recò in un altro reparto, seguito da Erminia. Entrò in un’altra stanza dove si trovava una donna seduta sulla carrozzella intenta a leggere. Il saggio la salutò ed ella sorridendo esclamò:
– Grazie per la visita! Ringrazio sempre il Signore perché posso vedere con questi miei occhi e parlare con gli amici!
Dopo un po’ Elia la congedò e si recò al piano di sopra dove si trovava una giovane donna che soffriva di un tumore alle ossa. Elia la salutò e le mise la mano sulla fronte. La donna lo guardava con riconoscenza, poi gli fece cenno perché intendeva parlargli. Con voce esile gli disse:
– Offro al Signore questa mia sofferenza soprattutto per i miei due figli, affinché la loro vita diventi una lode a Dio.
Dopo un po’ il saggio uscì. Erminia lo ringraziò mentre una lacrima solcava il suo volto…
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