Ettore, un ricco giornalista, non era soddisfatto della sua vita e decise di andare dal saggio Elia.
Al termine della conversazione, Elia lo accomiatò con poche parole:
– Cerca di vivere intensamente il presente, ma nella semplicità!

Ettore ritornò a casa rimurginando continuamente l’esortazione.
Dopo un periodo di tempo, nei momenti di solitudine si recava nel proprio giardino soffermandosi ad osservare intensamente un fiore, cosa che raramente faceva.

Notava che sui petali di ogni rosa brulicava davvero un mondo sconosciuto. Poi osservava l’erba accarezzandola e sfiorava con la mano la corteccia degli alberi cercando di ascoltare la sensazione che provava. Gradualmente riusciva a percepire odori e profumi a cui prima non badava, preso com’era dai suoi affari.

Ripensando sempre alle parole del saggio, camminava lentamente con i piedi scalzi sul verde tappeto del suo giardino, respirava profondamente soffermandosi sulla sensazione che l’aria provocava nelle sue narici e nei polmoni. Sentiva che la sua vita stava cambiando davvero, rendendosi conto che prima di incontrare Elia non sapeva vivere autenticamente.
Ogni giorno, ogni ora ed ogni attimo erano per Ettore diversi ed inebrianti : gli sembrava di toccare il cielo con le dita.

Poi decise di tramettere questa sua scoperta agli altri. Cominciò a scrivere articoli, a pubblicare libri sull’equilibrio interiore, ad organizzare conferenze. Il suo successo fu immediato. Fondò circoli sull’armonia cosmica, associazioni filantropiche su come ottenere il benessere totale, comunità di risveglio illuminato, gruppi di terapia centrata sull’autoconoscenza. Era presente su molti quotidiani e settimanali con rubriche dedicate alla riscoperta dell’energia interiore, partecipava ad interi programmi televisivi dando consigli su come cambiare la visuale della vita ed ottenere la vera felicità.

Era ormai impegnatissimo e molto richiesto. La sua rubrica gli concedeva raramente spazi di libertà personale.
Dopo un po’ di tempo, però, Ettore si era accorto che stava esaurendo l’entusiasmo di prima. Si sentiva stanco e non aveva più voglia di partecipare a conferenze od organizzare convegni, o scrivere qualcosa.
– Cosa stava succedendo? – si chiedeva smarrito.
Quando cominciò a sentirsi l’acqua alla gola, decise di ritornare dal saggio Elia il quale, intuendo il motivo della sua depressione, gli disse:
– Ti avevo detto di vivere il presente, ma ti sei dimenticato il resto : “nella semplicità!”

Ettore fu ulteriormente illuminato e capì che per poter donare deve anche ricevere.
Da allora diradò molto i suoi impegni per ritagliarsi veri spazi di solitudine interiore.

E così cominciò la sua vera crescita interiore.


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Ad ognuno il suo affanno


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