Proseguiamo sulla scia delle dichiarazioni di Pitigrilli che ci narra episodi accadutigli quando frequentava maghi e medium. “Quando qualcuno vi descrive un esperimento spiritico, il vostro primo riflesso deve essere di non credere. Per definizione, le cose – si tratti di spiritismo, di adulterio, di incidente automobilistico o di storia patria – non sono mai andate come ve le raccontano.
Non tutti gli spiriti danno consigli di saggezza e chiedono delle Messe. Ho seguito per qualche settimana il metodico lavorio di un’entità malefica che indusse qualcuno a compiere una successione di atti disonesti, che culminarono in un reato.
Esatto nel parlare di cose vicine e verificabili, lo spirito era altrettanto verosimile, ma falso, sulle circostanze incontrollabili e lontane. Tutta la concatenazione del male tendeva a guidare con una programmatica implacabilità a compiere gli atti colpevoli: con una logica e una coordinazione sconcertanti, rimosse ostacoli e fece intervenire l’imprevedibile.
La morte non dà né l’intelligenza né la bontà. Non so se si trattasse di un’anima malvagia o di qualche poltergeist, come dicono gli spiritisti tedeschi, o del demonio in persona, o di uno di quegli “spiriti maligni che vanno per il mondo a perdere le anime”, e contro i quali, secondo l’ordine di Leone XIII, si implora, dopo la Messa(una volta), di essere protetti: ma è certo che è molto più facile tirarsi in casa una di queste ambigue forze del male che liberarsene.(…).
Quando vi offrono di presentarvi a un medium, rispondete irremovibilmente no, anche se speraste di compiere un percorso simile al mio. Se Dio vuol farvi il dono soprannaturale della grazia, sceglierà un’altra strada”.
a cura di Giampaolo Thorel