“Con la magia si fanno cose stupefacenti – dice Pitigrilli – e talvolta innocue, ma con la magia nera si fanno cose orrende: i cosiddetti malefici condannati da Mosè. Le cartomanti, le consolatrici cartomanti, non sempre si accontentano di annunciare una bella lettera e un uomo con i baffi biondi. Talvolta queste distributrici di ottimismo, per dare un carattere di autenticità alla loro merce, confermano la cliente nel suo sospetto, fomentando la calunnia e la persecuzione.

Ho visto una dilettante di radiestesia, persuasa, in precedenza, che l’autore di un furterello fosse un ragazzo, convincere i presenti, col pendolino scodinzolante fra le dita, che l’autore del furto poteva essere un altro.

E poiché il ladro era proprio lui, e nessuno dei presenti era in grado di capire che un solo esperimento, quando la probabilità è del 50 per cento, non ha alcun valore probativo, tutti quanti avrebbero affrontato il rogo, piuttosto che mettere in dubbio la “serietà scientifica” del pendolino.

La verità è già difficile a determinarsi con mezzi positivi, manovrati da temperamenti cartesiani: non illudiamoci perciò di leggerla nelle linee della mano o nel fondo del caffè. Col tenerci nascosto il nostro avvenire Dio ha dato un segno di più della sua chiaroveggenza.

Noi non dobbiamo conoscere “né il giorno né l’ora”. Cercar di frugare le piccole verità non è andare incontro alla grande Verità, ma negarla”

Queste affermazioni di Pitigrilli vanno seriamente soppesate, perché provengono da un uomo di grande cultura che ha pagato sulla sua pelle un cammino nel mondo dell’occulto. Il fatto che certe predizioni si avverino può forse derivare da capacità intuitiva del mago, o da “contratti” che esso avrebbe stipulato con entità non positive.

Nel settore cosiddetto astrologico si può ottenere qualche informazione di più, purché si tenga conto che gli astri indicano, non condizionano gli eventi umani. La variante della grazia di Dio non è trascurabile, in quanto Egli può mutare, quando vuole, i percorsi della nostra vita, o, se si vuole, del nostro destino.

a cura di Giampaolo Thorel