“Guarda la Madre mia: silenzio, nascondimento.
Che ha detto Ella? Non si sa che qualche parola di Lei. Ha parlato con le azioni.
Che ha fatto Ella? Il suo dovere quotidiano, ordinario, senza rumore.
Rese una grandissima gloria a Dio perché fu. Accettò d’essere ciò che Dio desiderava.
Basta essere.
Guardati dal comparire, dal cercare di spiegarti, dal farti conoscere, se c’è un errore. Basta essere. Questo solo resta, e davanti a Dio e davanti all’eternità.” (Gesù a suor Maria della Trinità – Colloquio interiore)
Maria ci addita suo Figlio (fate quello che vi dirà!) ed è il prototipo di ogni vero cristiano che non cerca l’apparenza, ma la sostanza. Dio ama gli umili i quali non attribuiscono nulla a se stessi ma riferiscono tutto al proprio Creatore. Maria ha riflettuto e meditato per tutta la sua vita terrena le cose grandi che ha l’Onnipotente fatto in Lei: non ha fatto strepito o causato clamore attorno a se stessa. Ha semplicemente accettato la volontà di Dio nella più perfetta sottomissione, convinta che tutto concorre al bene di chi ama il Signore.
Avrebbe potuto vantarsi di essere la madre di un Figlio straordinario e pretendere da Lui cose eccezionali. Invece ha fatto silenzio. Un silenzio saggio ed umile. Ha operato, più che parlato, proprio perché le sue parole scaturivano dai fatti. In Lei pensiero ed azione erano tutt’uno.
E’ veramente la madre della sapienza perché ciò che conta davanti a Dio non è tanto il sapere umano ma il modo di essere, la fiducia che riponiamo in Lui, l’operare per gli altri, il riconoscere profondamente che tutto viene da Lui e torna a Lui.
Maria ha incarnato la vera filosofia, per questo possiamo dire che è la più saggia di tutti i filosofi del mondo anche se non ha elaborato schemi filosofici complessi. La sua filosofia è nel suo essere, nel suo meditare (meditava tutte queste cose in cuor suo), nel suo operare pratico, nel suo nascondimento. Tutti i grandi filosofi hanno scelto lunghi momenti di silenzio e solitudine.
Maria è sempre vissuta nel più perfetto silenzio interiore e lo Spirito le rivelava gradualmente i grandi misteri dell’esistenza.
Maria ha incarnato la vera teologia nella prassi dell’amore. Più che studiare L’Essere divino, che è misterioso, impenetrabile, Lei ha amato profondamente Dio nel rispetto assoluto della sua Essenza, nell’obbedienza e nella sottomissione più sincera. Il suo atteggiamento non è stato un servilismo dettato dalla paura, ma la convinzione che Dio porta sempre a termine i suoi piani anche contro ogni apparenza. La sua teologia è riassunta nel Magnificat, un’esplosione di gioia e di gratitudine per il Dio-Padre, il Dio-Figlio, il Dio-Spirito, il Dio trinitario che ha scelto l’umile sua serva come dimora perpetua.
Maria ha incarnato il vero misticismo. Nella sua vita terrena non ha operato strepitosi miracoli. I Vangeli ci riportano solo l’evento straordinario dell’annuncio dell’angelo. Per il resto ci viene descritta una vita comune, una casalinga che segue spesso suo Figlio nella predicazione, fino ai fatti dolorosissimi della passione e del Calvario.
Eppure è la madre anche di tutti i più grandi mistici del mondo (rosa mistica). Il suo animo puro non aveva bisogno di fatti straordinari, così come li intendiamo comunemente. Per Lei tutto è stato straordinario, anche le cose più comuni. L’azione continua dello Spirito in lei faceva in modo che il suo sguardo interiore leggesse ogni più piccolo evento come dono di Dio ed è così che lo ha glorificato. Non si è attribuita nulla (fate quello che vi dirà) e tutto ha riferito a Dio. L’anima più mistica dell’universo è proprio Lei perché le è bastato “essere” così come Dio l’ha voluta.
Non per niente Dio è stato rapito da questa sua purezza e l’ha scelta come sua dimora, incarnandosi nel suo Figlio prediletto.
Ora Maria contempla Dio e il Dio-Trinità stesso contempla lei e tutte le anime che diventano simili a lei.
Pier Angelo Piai