dal Messaggero Veneto del 10/10/02

Ero indeciso se rispondere alla lettera del signor Pellizzari, per non irritarlo ulteriormente.
Il sottoscritto ha ottenuto spesso ospitalità sul Messaggero Veneto, e ciò può aver recato fastidio a qualcuno. Mi risulta, però, che la mia corrispondenza sia bene accetta alla redazione del giornale e a molti lettori; il che dimostra che gli argomenti da me trattati non sono aria fritta o qualcosa di peggio. Mi sorge però il dubbio che argomenti come San Pietro Martire e argomenti riguardanti i laici e i rapporti con il clero abbiano trovato nel signor Pellizzari un valido sostegno della Curia o di qualcun altro chiamato da me in causa.

Voglio comunque far notare al detto signore che sono giornalista con un passato alle spalle. Per esemplificare: ho collaborato a vari quotidiani come il Tirreno (per dieci anni ho tenuto la rubrica delle lettere al direttore) e la Nazione di Firenze, con rubriche per oltre 15 anni. Lasciamo stare gli altri titoli accademici che sono in mio possesso. Dirò soltanto che dopo aver collaborato alla rubrica della Salute, ho accettato di scrivere “solo” lettere.

Una forma di retrocessione (per usare il linguaggio sportivo del signor Pellizzari), come mi ha detto più d’uno. «Con i tuoi precedenti giornalistici – mi è stato detto – potresti avere una rubrica tutta tua». Ciononostante ho continuato a scrivere lettere. Ma anche questo a qualcuno dà fastidio! Mi rivolgo ai lettori che mi leggono da qualche tempo se devo continuare a scrivere o “tacere per sempre”.

Prof. Giampaolo Thorel
Udine