SCRIVERE
Non considerate affatto l’idea di mostrare a qualcuno le cose che scrivete. Tendereste a razionalizzare, o magari a giustificare, i vostri sentimenti nell’ottica di un eventuale lettore, perdendo in immediatezza.
Chi scrive il diario, per esempio, non deve fare l’errore di destinarlo a qualcuno: sarebbe un condizionamento troppo fuorviante. Si scrive per se stessi. L’ideale è scrivere semplicemente per il piacere di farlo: i vantaggi per l’auto-conoscenza e per la propria evoluzione sono solo una conseguenza di ciò. La conoscenza del mondo avviene gradatamente, in interazione con l’uso del linguaggio: scrivere di un qualsiasi argomento contribuisce alla sua comprensione.La comprensione comporta una certa auto -gratificazione e quindi il benessere psicologico.
Scrivere è un ottimo metodo per scaricare le proprie tensioni e frustrazioni.
Chi scrive non deve preoccuparsi del contenuto o degli obiettivi che si propone: ogni fatto, anche quello che può a prima vista apparire il più insignificante, ha una sua ragione di essere. Ciò che conta è l’averlo percepito e annotato. E’ sempre una nuova prospettiva che si aggiunge alle altre infinite.Bisogna accostarsi ai fatti, alle persone, ai fenomeni con lo spirito di chi scopre sempre cose nuove. E’ necessario convincersi che non siamo mai ripetitivi in assoluto e anche se scopriamo che le nostre osservazioni sono già state proposte da qualcun’altro ,non sono mai le stesse perchè ognuno di noi è unico ed irrepetibile.
Questo esercizio é molto utile anche per affinare lo spirito critico e discernere l’essenziale dal superfluo e dall’accessorio.
Se si è eccessivamente preoccupati della forma ,i contenuti perdono la loro spontaneità.L’andare a rileggere quello che si è scritto dopo un blocco significa riprendere il “filo del discorso” che permette di osservare un certo margine di coerenza del testo. Successivamente continue riletture permetteranno una rielaborazione pìù adeguata delle idee espresse che costituiscono uno stimolo per la riflessione.Infatti, come dice J.Chaffee,”pensiero e scrittura hanno natura interattiva, nel senso che sono soggetti a una continua opera di revisione. Dopo aver dato forma al pensiero, è importante tornare alla linea di partenza e riesaminare ciò che abbiamo scritto da una nuova prospettiva” In questo caso la conoscenza del mondo avviene gradatamente, in interazione con l’uso del linguaggio: scrivere di un qualsiasi argomento contribuisce alla sua comprensione.
L’arte di scrivere é di saltare le idee intermedie.(Montesquieu)
Io è un altro. Chi ha fatto sì che il legno si ritrovi violino?, che il rame si svegli tromba?, che questo adolescente di diciott’anni sia poeta? niente accade per sua colpa. Io assisto allo sbocciare del mio pensiero: lo osservo, lo ascolto: dò un colpo di archetto: la sinfonia sommuove le profondità, o balza di colpo sulla scena. Il poeta non è poeta se non grazie ad un altro. Tanti egoisti si proclamano autori…la loro inteligenza…è cecità. Il male sta nell’avere un’anima da proprietario. Non bisogna, dunque, scrivere soltanto per sè: bisogna trovare una lingua che sia anima per l’anima. (Rimbaud)
La verità, non l’eloquenza, va ricercata nelle sante Scritture. Ogni sacra Scrittura deve leggersi con quello stesso spirito con cui fu composta. Nelle Scritture dobbiamo ricercare piuttosto quel che è utile, che non la finezza del discorso. Così pure dobbiamo leggere volentieri i libri devoti e semplici, come i sublimi ed i profondi. Non dare importanza all’autorità dello scrittore, se fu o meno un gran letterato; ma ti spinga a leggere l’amore della pura verità. Non ricercare chi abbia detto questa cosa, ma presta attenzione a cosa vien detto. (Imitazione di Cristo)
Nulla è detto che non sia stato detto prima. (Terenzio)
Ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche.(Mt.11,52)
Se scrivi per Dio potrai giungere a molti e recherai loro gioia. Se scrivi per gli uomini, puoi fare un po’ di denaro, puoi dare un po’ di gioia a qualcuno e puoi fare, per qualche tempo, rumore nel mondo. Se scrivi per te stesso puoi leggere quanto hai scritto e dopo dieci minuti ne sarai tanto disgustato da desiderare di essere morto. (T.Merton)
Se uno scrittore è tanto cauto da non scrivere nulla che possa essere criticato, non scriverà nulla che possa essere letto. Se vuoi aiutare gli altri devi deciderti a scrivere cose che taluni condanneranno. (T.Merton)
E’ qui che un libro può qualche volta aiutarti. se trovi qualche paragrafo o qualche frase che ti interessa, smetti di leggere e meditala, assorbila, contemplala e riposa nella considerazione generale, serena, facile del pensiero, non nei suoi particolari ma nel suo insieme, come qualcosa che tu prenda ed assapori nel suo complesso. (T.Merton)
Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa. (Elias Canetti)
L’intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.(Leo Longanesi)
Un libro che non è degno di essere letto due volte, non è nemmeno degno di essere letto una volta sola.(K.Weber)
L’ultima cosa che si pensa scrivendo un libro è sapere che cosa bisogna mettere in principio..(B.Pascal)
Essere solenni è la cosa più facile di questo mondo. E’ molto più difficile essere frivoli. Ognuno sarebbe capace di scrivere l’articolo di fondo del Times, ma ben pochi saprebbero scrivere un arguto e spiritoso articolo su un giornale umoristico. I vecchi stanchi diventano tutti solenni perchè non hanno più tanta forza di ingegno per essere frivoli.(G.K. Chesterton)
La Scrittura ha fornito dei passi per consolare tutte le condizioni e per intimidire tutte le condizioni.(Pascal)