E’ necessario acuire in noi il senso della provvisorietà.
Appena ci si sveglia il nostro pensiero dovrebbe spontaneamente indirizzarsi verso il Creatore. Allora prenderemmo consapevolezza che non esiste alcuna microparticella del nostro organismo che sfugge alla sua Coscienza, al suo Dinamismo, alla sua Volontà.
E così per le più piccole vibrazioni della nostra anima. Nulla sfugge all’unico Signore dell’Universo che ha presente l’intero arco della nostra vita terrena e tutto ciò che accade. E’ saggio considerare già al mattino presto: che progetto ha Egli su di me? Quando verrà l’Amico?
Forse verrà prima di stasera? Ogni momento può essere” l’ora” dell’incontro decisivo. Avverrà nella mia vita quello che ha stabilito il Padre prima della fondazione del mondo, sin dall’eternità. Ogni attimo è suo. Spesso, invece, diciamo anoi stessi : rimando, penserò più tardi all’incontro, cercherò di mettermi a posto la coscienza quando avrò un briciolo di tempo. Lui aspetterà, capirà…
Dio è “geloso” della sua libertà e può fare ciò che vuole delle sue creature e nessuno, per questo, ha il diritto di dichiararlo ingiusto. Ogni istante è per noi un’occasione d’oro per rivestirci dei sentimenti di Cristo per divenire a sua immagine e somiglianza. Prendiamo consapevolezza dell’assoluta “signoria” di Colui che regge le sorti dell’Universo, dal Macrocosmo al microcosmo. Non si può essere così superficiali al punto di credere che siamo noi a decidere quanto tempo dobbiamo ancora vivere su questa terra.
Spesso vorremmo fosse così e ragioniamo inconsciamente come se tutto dipendesse da noi. Gran parte dei nostri vizi carnali derivano da questa errata coscienza. Ci lasciamo prendere dalla monotonia interiore e pensiamo che tutto avverrà così come ci immaginiamo.
Prendere coscienza della nostra situazione creaturale ed agire conseguentemente è saggezza. E’ vero che Dio spesso lascia che i nostri progetti si realizzino come volevamo. Ma è da stolti pensare che essi si attuano solo per volontà nostra. E’ l’Assoluto che ha permesso la loro realizzazione per motivi che solo Lui conosce, perché è vero “che tutto concorre al bene di coloro che lo amano”.
Riflettiamo seriamente sulle morti improvvise, che, paradossalmente, Dio permette per il nostro bene, se abbiamo fede. Nulla è casuale. L’improvvisa scomparsa fisica di chi ci è caro o di qualche conoscente, serve a noi sopravvissuti, come del resto ci esorta Gesù Cristo: Non sapete né il giorno né l’ora.
Una sana consapevolezza della nostra provvisorietà ci dovrebbe rendere più umili ed attenti all’azione del Signore in ogni istante della nostra vita. Quelle che per noi sono sempre state piccole e banali cose, alla luce della sua Onnipresenza, Onnipotenza e Provvidenza non lo saranno più. Ai suoi occhi nulla di ciò che ha creato è spregevole.
Vivere alla sua presenza vuol dire avere anche questa autoconsapevolezza, quella cioé di appartenere completamente al Signore, in ogni istante della nostra vita.
Pier Angelo Piai