Molte persone vivono tentando di nascondere le proprie origini o le proprie debolezze e sono costantemente in ansia per la paura di essere considerati dagli altri delle nullità.
Ma i più felici non sono preoccupati di apparire diversi da quello che sono. Sanno benissimo che nessun giudizio altrui aumenta o diminuisce il loro essere, il quale è quello che è agli occhi di Dio.

Altre fonti di preoccupazione sono la paura di perdere ciò che si ha: beni materiali, prestigio o affetti.
I saggi, invece, vivono attivamente distaccati dagli eventi e dal rumore della folla, nella consapevolezza che tutto passa. Né passato, né futuro li turba, ma sanno compenetrare il presente. Si rendono conto che le preoccupazioni impediscono l’autenticità della vita perché queste non fanno altro che indurre ad anticipare mentalmente qualcosa che ancora non c’è : esse sono solo una proiezione di qualche fobia o desiderio irreale.

Pur non dimenticando le lezioni del passato, sanno vivere staccati dai ricordi piacevoli e spiacevoli. Non rimurginano esageratamente sui propri errori passati, ma da essi traggono degli insegnamenti utili per poter effettuare le scelte presenti in modo più equilibrato ed altruistico. Sanno bene che ogni uomo è fragile e sbaglia spesso. Per questo non si turbano e sanno compatire sinceramente se stessi e gli altri.
“La calma interiore è il segreto della forza e della felicità. Non c’è nobiltà senza lentezza, né perfezione senza immobilità” – sosteneva il filosofo Lavelle.

I saggi sanno gioire anche del progresso morale e spirituale del prossimo. Essi sanno sinceramente ammirare le potenzialità degli altri e non scandalizzano della povertà che riscontrano in essi. Sono ben consapevoli che la propria povertà è anche quella dell’intera umanità e che la virtù consiste nel saper cogliere ogni occasione per amare se stessi, gli altri, la vita e Dio.

I veri saggi vivono il proprio paradiso già su questa terra, nella gioia e nella sofferenza.
“Per vedere ciò che vi sta di fronte, bisogna avere una percezione chiarissima, incontaminata, senza pregiudizi, in cui non ci sia il desiderio di superarlo, ma solamente di osservarlo” – suggeriva un filosofo orientale.
Tutta la nostra vita è un allenamento all’ascolto per preparare il corpo e l’anima al “gusto” per la Verità. E si è felici solo nella misura in cui ci avviciniamo ad essa ed in essa operiamo.
Non dovremmo interrogarci sul “come vivremo nell’aldilà”, ma come amiamo già in questa dimensione terrena, proprio perché la qualità dell’amore condizionerà la nostra vita eterna.