LA CONVERSIONE DEL CUORE
Non è facile descrivere cosa è veramente la conversione del cuore. Essa non è qualcosa che proviene dall’esterno, come quando si mette un abito per coprire il corpo (il quale rimane tale lo stesso). No, la conversione del cuore è un totale capovolgimento del modo di pensare, di sentire, di percepire. E’ prima di tutto una semplificazione della mente, la quale da contorta diventa genuina, trasparente, chiara. “Più ci avviciniamo a Dio, più ci facciamo semplici” (S. Teresina p.196).
Poi cambia anche il modo di amare e l’oggetto dell’amore. Nella vera conversione si ama Dio in sé, perché Egli ci ha amati per primo ed accogliamo il suo amore con gioia. In questo modo gustiamo il suo amore, che è un profumo soave e non ci stanchiamo mai di contemplarlo riposando
tra le sue braccia.
La vera conversione richiede che l’oggetto dell’amore sia sempre una fiamma viva. Mentre prima ricercavamo il piacere nelle cose terrene, ora esse non ci soddisfano e ci lasciano l’amarezza in bocca, in quanto prendiamo coscienza della loro caducità.
La vera conversione ci fa scoprire che Dio è una fonte inestinguibile e che disseta sempre. Egli solo illumina le creature che guardavamo in modo egoistico. Nella conversione ogni cosa è riconducibile a Lui e l’anima non smette mai di amare Colui che ha creato tutto. Allora ogni nostro atto d’amore diventa Gioia.
L’anima convertita è innamorata di Dio e trova la sua gioia nell’operare per Lui, solo per Lui. E’ contenta di vedere contenti gli altri. E’ contenta quando gli altri lodano Dio. Visita i malati e gli anziani semplicemente perché vede in essi il suo Signore che vuole glorificare.
Chi è convertito non pensa al successo personale, anzi lo sfugge come un grosso pericolo. Vuole solo il trionfo dell’amore nell’umiltà. Qualsiasi cosa faccia lo fa per glorificare Colui che ama sinceramente e che desidera venga amato da tutti coloro che incontra.
Chi è convertito realmente non giudica più nessuno, ma sa invece compatire le debolezze e le fragilità degli altri come Dio fa con lui.
Chi è convertito non desidera trarre il vantaggio dagli altri strumentalizzandoli. Sa che in tutti è rflessa l’immagine e la somiglianza di Dio e in tutti vede non tanto i difetti fisici e morali che appaiono, ma il “figlio di Dio” che diventerà con la grazia del Signore.
La vera conversione implica una totale libertà interiore, perché solo in Dio si è liberi. “Ama e fa’ ciò che vuoi” sintetizza bene le predisposizioni di colui che si lascia trasformare dallo Spirito Santo.
Chi ama Dio ama se stesso, il prossimo e la natura creata. Smette di giudicarsi, non perde la pazienza se ricade nelle proprie fragilità, accetta ciò che Dio dispone per lui, è contento in ogni momento della sua vita, perché ha fiducia nel Signore, il quale sa che lo trasformerà forgiando la sua anima come l’oro nel crogiolo, fino al grado di divinizzazione voluto da Dio.
Pier Angelo Piai