ALLA
RICERCA DELLE PRIME TRACCE MNEMONICHE
Quale è
il ricordo più lontano che conserviamo nella nostra memoria?
Un
esercizio della mente che potrebbe risultare fecondo per la nostra crescita
interiore è la ricerca mirata delle prime tracce mnemoniche relative al nostro
vissuto. Si tratta di ripercorrere a ritroso con molta pazienza il nostro
cammino evolutivo fino alla primissima infanzia.
Uno dei
ricordi più lontani che conservo è un “flash”: una rampa di scale che salivo
gattonando con timore: esiste ancora e sono convinto che sia la stessa di più
di 65 anni fa.
È
possibile applicare dei metodi di auto-ipnosi regressiva e per questo esistono
anche delle tecniche basate su suggestioni supportate da poesie o musiche.
Ritornare con la mente al proprio passato più remoto non è difficile, ma
richiede una certa applicazione e molta costanza, senza scartare certi dettagli
che consideriamo insignificanti.
Anzi è proprio partendo da essi che possiamo
identificare antiche tracce mnemoniche, le quali potrebbero aiutarci a
comprendere meglio chi siamo e perché reagiamo in un certo modo alle
sollecitazioni della vita o comprendere i motivi di fondo delle nostre scelte e
dei nostri gusti personali.
Personalmente
ho creato al computer una musica che denomino “musica diacronica” (che si può
trovare nel mio sito “www.mondocrea.it oppure digitando semplicemente “musica
diacronica” su Google).
https://www.mondocrea.it/itriflessioni/story$data=riflessioni&num=916
Si tratta di una musica senza ritmo, con disfonie ed effetti
meditativi anche particolari. L’ascolto soprattutto la sera, rimanendo in piedi
davanti al balcone ed osservando le ombre notturne e le luci lontane.
L’effetto è strabiliante e terapeutico: stimola al ragionamento filosofico ed
induce anche alla scrittura più fluida, perché genera associazioni che
richiamano parole e concetti appresi nel passato.
Personalmente rievoco il parco dell’infanzia, i volti degli antichi compagni di
classe, una vecchia casa in campagna, una passeggiata notturna su una strada
deserta alla periferia di una città….. ricordi che appaiono evanescenti,
senza nitidezza o definizione, ma presenti con il loro carico di mistero.
Questa musica agisce sul sistema nervoso centrale ed ha un effetto molto
rilassante, soprattutto la sera.
Essa dona delle sensazioni che evocano ricordi sedimentati nella mente sin
dall’infanzia, ognuno in base alle esperienze vissute.
In alcuni casi ha anche il potere di ammortizzare gli effetti dolorosi dei
numerosi microtraumi psichici subiti in diverse circostanze della vita.
L’ascolto non è impegnativo. Non ha ritmo e le vibrazioni donano un effetto
particolare sulla psiche legato alle profondità spazio-temporali del nostro
vissuto.
Durante l’ascolto tutto assume una nuova dimensione, anche i particolari a cui
prima davamo poca importanza.
Le persone trapassate hanno lasciato in noi certe impronte mnemoniche che
probabilmente sono rimaste assopite nell’inconscio. Questa musica fa rivivere a
tratti momenti relazionali o situazioni particolari che appaiono più
significativi e suggestivi.
E’ denominata “diacronica” perché consente di attraversare il tempo con la
mente ricollocando il vissuto in un contesto emotivo e suggestivo particolare,
arricchendo così i contenuti della coscienza per una ricerca interiore che
spesso sottovalutiamo.
E’ anche “terapeutica” nel senso che può essere una vera “cura” in quanto
stimola la riflessione e la meditazione in un clima prevalentemente calmo e
tranquillo…
Con questo sottofondo musicale si può rimanere in uno stato di meditazione
lasciando che i contenuti mentali scorrano in base alle sollecitazioni ed alle
associazioni personali che sono pressoché infinite…
Ma ognuno può trovare molti altri metodi personali. L’importante è
che sappia dare uno sguardo retrospettivo della propria vita nel distacco e
nella serenità interiore
Se volete essere aggiornati sui nuovi video che realizzo (più di 1400) iscrivetevi al mio canale youtube “piaipier”: http://www.youtube.com/user/piaipier
a cura di https://www.mondocrea.it
Pier Angelo Piai