I PENSIERI SONO COSE (© Marisa Haltiner)
Tutte le cose sono ex pensieri. Un ponte, per esempio, nasce all’inizio come pensiero e diventa poi sempre più chiaro e più forte nel corso del suo processo di realizzazione, prima nelle menti degli ingegneri che lo concepiscono, poi nelle menti degli operai che lo costruiscono. Ma anche la bomba che fa saltare in aria il ponte è un pensiero materializzato. Questa volta però di natura negativa, distruttiva, come l’energia dei sentimenti e degli intenti che lo hanno accompagnato.
Ciò che vale per gli oggetti, pensati e poi costruiti, vale anche per i fatti. Quanti pensieri positivi e quanta forza di volontà precedono un matrimonio, gli studi, una carriera. Ma anche dietro una guerra o una lite ci sono tanti pensieri e sentimenti questa volta negativi, distruttivi.
A questo punto possimo parlare di “positività e negatività”. Negatività non è soltanto costruire delle bombe, ma sono anche degli atteggiamenti normali, ai quali siamo abituati e pertanto ci sfugge il loro effetto distruttivo. Parlo dell’abitudine di lamentarsi, di far notare i lati negativi delle persone e delle cose, di parlare di avvenimenti spiacevoli, di fare dei pettegolezzi, di avere pregiudizi, di aver paura, di prevedere il male, di ripensare ad avvenimenti dolorosi e malattie.
Basterà essere sinceri per accorgerci di quante volte ci compiaciamo inconsciamente della “NEGATIVITÀ” e di come quest’atteggiamento venga già trasmesso al bambino e alimentato dall’ambiente, dai giochi, dai mass media, dal cinematografo. Sappiamo tutti che una buona notizia non “fa cassetta”. Poiché la negatività è anche il gusto del sensazionale, del pettegolezzo, della critica, dell’incidente, in una parola del morboso, tutti atteggiamenti distruttivi.
Per vincere la negatività non c’è che il suo contrario: LA POSITIVITÀ! La persona positiva non risparmia il sorriso. Si aspetta il bene, ne crea i presupposti dentro e attorno a sé. Non dà spazio alla negatività. Non fa notare i lati negativi né del tempo, né delle persone, né delle cose. Affronta il male in modo relativo, lo minimizza, lo riduce. Dopo avere fatto il necessario per affrontarlo, cerca di non pensarci più, di non parlarne, di non immaginarselo, di non crearlo…
Continuiamo a considerare il pensiero innocuo, mentre abbiamo visto che non lo è. Facciamo l’errore di credere che ciò che accade nella nostra mente sia qualcosa di privato, invece l’ambiente mentale nel quale viviamo plasma il nostro pensiero come un pezzetto di argilla. Abbiamo visto che il pensiero crea non soltanto gli oggetti ma anche i fatti, a seconda della sua natura.
Ma chi, potendo scegliere, non sceglierebbe la luce, l’amore e la vita, anziché l’ombra, l’odio e la morte? Rimbocchiamoci allora le maniche e mettiamoci al lavoro. Abituiamoci a pensare e agire “creativamente”, sintonizziamoci sulla “linea d’onda positiva” con il mondo del pensiero e le sue forze, anche nelle piccole cose. Non aspettiamo di essere felici per sorridere!
(© Marisa Haltiner)
13.6.15
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