La nostra mente è spesso molto condizionata dai ritmi collettivi.
Abbiamo notato come spesso ci diamo molte scadenze? Domani farò così, dopodomani ci sarà quell’evento, in quel giorno succederà qualcos’altro, ecc.
Ma si vive davvero felici in questo modo? Spesso le scadenze sulle quali fissiamo lo sguardo e la nostra immaginazione potrebbero celare un disagio esistenziale che difficilmente riusciamo a sopportare. La proiezione mentale in un evento illusoriamente accettabile o gradevole ci fa alienare dal pensiero del presente.
Il presente spesso ci annoia o ci turba perché non sappiamo apprezzare sufficientemente l’adesso, il quale, se vogliamo, potrebbe essere molto più interessante di quello che pensiamo.
Fuggiamo dal presente perché non sopportiamo la nostra incapacità di osservare ciò che avviene nella nostra mente istante dopo istante. In fondo, se ci pensiamo bene, la vera vita è vissuta solo nell’istante perché il passato è nei ricordi ed il futuro è nell’immaginazione.
Vivere nell’istante è la migliore strategia per la tranquillità interiore. Possiamo ricordare o progettare, ma tutto, nella nostra mente, avviene sempre nell’istante. Quindi è davvero inutile affannarsi sul domani o avere dei rimpianti su ciò che non abbiamo fatto ieri.
Per vivere in modo più saggio, quando ci diamo delle scadenze non dovremmo attaccarci troppo alle nostre aspettative. Si cerca di fare bene le cose, ma una volta programmato ciò che dovevamo ci si avvia verso la sua realizzazione soffermandoci spesso a capire come funziona la nostra mente e perché ci si attacca alle scadenze.
Non è sfuggendo da se stessi o dal presente che si cresce interiormente, ma vivendo in modo molto più intenso l’istante e così la vita è sempre interessante.
“A ciascun giorno basta la sua pena” (Mt. 6,24)
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a cura di http://mondocrea.it